Alessandro Piperno autore del Manifesto è nato a Roma nel 1972: Insegna Letteratura Francese a Tor Vergata.
Per Mondadori ha pubblicato Con le peggiori intenzioni (2005). Sulle tracce di Baudelaire di Sartre (Gaffi, 2007), Contro la memoria (Fandango 2012), Persecuzioni con Mondadori che ha vinto alcuni premi in Francia. Insieme a Inseparabili (premio Strega 2012), dà vita al dittico Il fuoco amico dei ricordi pubblicato in unico volume nel 2016).
Dal “Manifesto del libero lettore”
Nel prologo Piperno ci racconta una storia di uno celebre slavista che avendo la casa piena li libri, decide di disfarsene e di tenerne solo cento.
Poi mette in guardia i lettori sulle classifiche e le tassonomie che possono diventare dei giochetti pericolosi e che cambiano l’amore per i libri in idolatria.
“Il lettore libero è colui che legge senza divieti o remore, se un libro non gli va può chiuderlo anche dopo le prime pagine. Il libero lettore è un dilettante che si lascia guidare dal capriccio ed aspira al suo piacere. Il lettore libero quando si immerge in un’opera narrativa non si occupa di interrogarsi sulla spazio che essa occupa nella storia letteraria. La sola classificazione che lo interessa è quella che separa i romanzi che producono endorfina da quelli che fanno venire l’emicrania.”
Tutto il prologo è scritto in modo scorrevole e accattivante, niente è noioso anzi. Descrive Montaigne come il santo patrono del lettore, perché ritiratosi dalla politica allestisce per sé una biblioteca nella torre del suo castello e vi si trasferisce.
Secondo Flaubert non occorre aver letto migliaia di romanzi, basta conoscerne una manciata, ma a fondo. “Mettere nella lettura di un romanzo la stessa cura che lo scrittore ha messo nello scriverlo”.
Qui il prologo continua con l’identificazione del lettore con la lettura o i personaggi, ne disserta in modo colto e appropriato.
E ancora: “La buona narrativa provoca a coloro che la sanno apprezzare uno sconvolgimento fisico, ancor prima che intellettuale.”
Sono attivata al capitolo Come stabilire la qualità di un romanzo. Quando l'avrò letto sarò in grado di rispondere alla richiesta di Novel.
Sono arrivata all'11% della lettura che mi pare molto bella e interessante, per nulla noiosa, anzi è proprio quello che cercavo, per rispondere a Vittorio, perché leggendo Ritratto di signora e paragonando L'eroina di James con quelle di Tolstoj e di Flaubert e con i loro relativi romanzi, non potevo fare a meno di pensare che dal confronto il povero James ne usciva messo in secondo ordine.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)