Martedì, 04 Novembre 2025

2020 - Il libraio di Selinunte. Discussione

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01/09/2021 16:30 #54225 da gavi
Eccomi qui pronto a dirvi la mia sul libro appena letto, non prima di avervi ringraziato per l'accoglienza a questo primo viaggio itinerante.
Devo dire onestamente che al primo approccio non mi ha conquistato, pur apprezzandone le sfumature poetiche. Ho trovato l'inizio della scrittura poco chiara, non del tutto lineare nella parte introduttiva e su qualche punto nelle pagine seguenti. Per fortuna, strada facendo, ho potuto recuperare un senso gradevole nella lettura che è subito seguita e che temevo già compromesso viste le premesse.

L'elogio sull'importanza delle parole, del loro senso spesso alterato da un uso talvolta superficiale e dell'incapacità di comprenderne la forza mi pare condivisibile. Sebbene Vecchioni denunci l'enfasi dell'interprete che talvolta impropriamente ne guida il senso secondo propri fini, mi sembra, in conclusione, che si concentri più sulla loro capacita sonora quale elemento trainante, capace di ridurre la distanza frapposta tra loro e gli uomini.

Attenzione: Spoiler!


Perlomeno questa è stata la mia impressione in prima battuta, confortata peraltro dall'incline sensibilità musicale con cui Vecchioni si esprime professionalmente. Se ciò è vero, non credo di poter condividere a pieno questo ragionamento. A mio avviso il senso potente che le parole sono in grado di restituire può esprimersi pienamente, ancor prima, se legate tra loro in una successione ordinata, secondo una certa sensibilità, delicatezza e sonorità che solo il suo autore sa bene imprimere e che l'interprete sa giusto enfatizzare in sfumature che altrimenti si perderebbero. Quantomeno all'inizio, giusto il tempo di sensibilizzare l'animo all'ascolto e al loro significato. Le parole lasciate a se stesse confidando nella loro forza melodica non hanno quella carica emotiva sufficiente che l'unione e la capacità esecutiva sanno bene esplodere in potenza.
Credo tuttavia che il problema della distanza sia da ricercare altrove, in quella perdita di relazione col tempo che corre ormai frenetico, di cui ne disponiamo davvero poco e rispetto al quale non siamo più in grado di orientarne parte all'ascolto delle parole per poterne assorbire il senso e la profondità sotto la guida di mani sapienti.

Il concetto di "tempo fermo" che Nicolino richiama può allora spiegarsi come una necessità: c'è bisogno di un tempo lungo di maturazione che la frenesia moderna ostacola, per cogliere il significato e la bellezza delle parole. Tale concetto avrebbe meritato più spazio all'interno della storia, una storia che peraltro si presenta debole e incompleta.

Condivido quanto scrive Marialuisa sulla figura del libraio il cui maggior sviluppo avrebbe reso la storia più stimolante e coerente con il titolo di copertina, come pure le osservazioni di Pallina e di altri con qui sono stati messi in luce aspetti e punti di vista molto interessanti.

L'elemento magico del pifferaio che riporta le parole custodite nei libri accompagnandole con essi in fondo al mare, muovendo al contempo un incanto agli abitanti del luogo che non possono ahimè farne uso per un tempo imprecisato, non mi convince molto all'interno di questa cornice, come la si presenta, e tale debolezza che io ravvedo mi induce sempre più a pensare, a dispetto delle avvertenze dell'autore, che ci troviamo di fronte a una costruzione in forma di favola, e meno di romanzo che peraltro data la brevità si potrebbe ricondurre più a un racconto.

Insomma una favola moderna il cui insegnamento mi pare stia proprio nel messaggio che l'autore vuole trasmette circa l'importanza delle parole, del loro fluire armonico e delle sfumature di cui si fanno ponte tra i sentimenti degli uomini e se gli stessi non ne comprendono più il significato perché lo hanno smarrito con la loro superficialità dovuta alla frenesia del loro tempo, allora che le parole ritornino in quelle latitudini linguistiche e sonore che le hanno ispirate: mi riferisco a quel mondo antico dove hanno preso forma e sostanza.
È questo credo il senso, un po' forse onirico, che mi è parso d'intravedere chiedendomi più volte perché la scelta del colore blu di cui sono impreziosite le copertine dei libri, le pareti e i soffitti della libreria e poi il blu del mare: un filo blu che unisce il cammino delle parole.

Nonostante tutto la lettura mi è apparsa nel complesso gradevole, carica di uno stile elegante e delicato che ho molto apprezzato per non parlare poi delle vostre impressioni aggiunte al testo, anch'esse graditissime, e per la leggerezza con cui Marialuisa ha saputo arricchire alcuni passaggi che mi hanno davvero divertito. Marialuisa, sei una forza!

 
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05/03/2023 21:10 - 05/03/2023 21:11 #62611 da Eburnea
Risposta da Eburnea al topic 2020 - Il libraio di Selinunte. Discussione
Anche stavolta mi pare pleonastico ribadire discorsi così già bene approfonditi.
Da un lato mi ha piacevolmente colpita: sono un po' vittima di quel limite mentale che ritiene che, se uno è cantautore, cantautore deve rimanere e non sconfinare. Un gran brutto deficit, lo ammetto. E invece ho trovato una capacità di approfondimento, una dilatazione dei sentimenti e della prosa che non mi aspettavo in un artista che, per declinazione professionale, sarebbe portato a comprimere.
Ciò detto, come molti evidenziano, c'è un senso di non finito e lo scadimento nella favola. Molti punti rimangono aperti - come d'altronde nei testi di molte belle canzoni - e il lettore specula su chi sia il libraio, chi sia il pifferaio, per quale motivo certe cose accadano lì e allora: perché proprio Selinunte, ad esempio?
Come praticamente tutti hanno notato, la protagonista della storia è la parola bistrattata e perduta, la perdita del significato: dal momento che Selinunte ha fatto scempio della prosa del libraio, ha perduto la dignità di un codice, o meglio: di una storia. E così Nicolino, che ha conosciuto il libraio ed è un po' la Cassandra inascoltata di questa città morta, non è neppure in grado di comunicare efficacemente con la sua Primula. Ma perché non se ne va? Forse che Selinunte è un eufemismo per l'intero mondo contemporaneo? Forse in questa favola, piuttosto che un luogo, si denuncia un tempo storico?

Attenzione: Spoiler!

Ecco due cose a cui ho pensato: innanzitutto, la missione dei reprobi di Fahrenheit 451, che memorizzano un libro a testa, che lo declamano e introiettano le parole orfane, le ospitano e le riportano nel mondo come gli antichi aedi. E poi una tecnica meditativa che mi capitò di leggere in un testo sullo yoga kundalini: attribuire preziosità alle parole per mezzo del sacro silenzio che le attornia. La tecnica di quel libro incoraggiava a tenere un sasso in bocca, di modo che parlando a sproposito una persona avrebbe rischiato di ingoiarlo. Questo concetto mi affascina molto, sebbene dal capo opposto ci sia la lettura diffusa del libraio, una lettura che è ormai pura musica, puro tappeto sonoro. Da una parte il silenzio, dall'altro la cantilena. Due modalità opposte l'un l'altra attraverso le quali la parola può farsi strumento del divino.
Ciò detto, l'ho trovato un libro godibile e con buoni spunti, ma a tratti confusionario e così concentrato sulla definizione delle emozioni da lasciare poco spazio allo svolgersi degli eventi.
Ultima Modifica 05/03/2023 21:11 da Eburnea.
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12/04/2023 10:47 #63205 da silviArki
Risposta da silviArki al topic 2020 - Il libraio di Selinunte. Discussione
Ho letto tutto d’un fiato questo “scritto” di Vecchioni, che conosco molto bene come cantautore. Mi piaccio i testi delle sue canzoni che, in realtà, sono dei racconti e questo stile l’ho trovato anche in questa che, per me, è una favola moderna. Ho letto alcune critiche alla storia in sé ma ritengo che la storia dei personaggi sia la parte meno importante e che il Vecchioni professore di italiano (perché di questo trattasi) volesse soltanto trasmettere un messaggio: si legge sempre meno ed il linguaggio che utilizziamo è sempre più scarno per cui le parole fuggono da noi. Mi sono impersonificata con Nicolino, anch’io i andrei a nascondere per sentire il libraio che legge. Nel complesso mi è piaciuto tantissimo e non ha minimamente deluso le mie aspettative.

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma"

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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