Aperilibro questo mese si è riunito presso il locale Torre d’Ercole. Tra new entry e tra un drink e l’altro, ha discusso un libro a tema fantascientifico/distopico. Il romanzo in questione è “Fahrenheit 451”, libro che ha avuto la meglio tra le tante proposte vagliate. Il libro è un classico della letteratura e offre molteplici spunti di riflessione sull’avanzare della tecnologia e l’evolversi della società.
Personalmente ho trovato molto interessante il tema trattato. In particolare è paradossale pensare come un romanzo scritto negli anni 50 sia così tanto attuale, in alcuni passaggi però l’ho trovato un po’ pesante sotto il punto di vista della scrittura, opinione condivisa da altri Cubalibri. Per Orazio il libro tocca temi essenziali e molto attuali. Importante il ruolo della cultura perché se la stessa viene meno la società si impoverisce. Molti i parallelismi con la realtà, di fatti la discussione ha scaldato parecchio gli animi dei nostri Cubalibri! Ad Alessia la prima parte del romanzo è apparsa un po’ confusionaria ma andando avanti nella lettura la cosa che più le è piaciuta è stata la crescita del personaggio e la sua metamorfosi in una persona sempre più umana. Elena invece durante la lettura ha provato un certo fastidio, in quanto non viene spiegato mai chi c’è dietro al regime e ha trovato i personaggi monodimensionali e metaforici. Michela ha trovato il libro molto interessante, anche se lo stile di scrittura è risultato ansioso, opinione condivisa anche dagli altri lettori. Sara definisce questo libro un capolavoro perché trascende il tempo, lo spazio, il contesto, rendendolo universalmente applicabile a tutti gli esseri umani, in tutte le generazioni. Una citazione le è piaciuta particolarmente: “Non abbiamo bisogno di essere lasciati in pace. Abbiamo bisogno di essere veramente disturbati ogni tanto. Da quanto tempo non sei stato veramente disturbato? Per qualcosa di importante, per qualcosa di reale?”.
Potremmo concludere dicendo che questo romanzo è un monito: amplifica gli aspetti più preoccupanti della realtà e ci permette di sperimentarne le conseguenze. In una società in cui son venuti meno i principi della democrazia, in cui nessuno ha più tempo per gli altri, in cui la gente non parla più e non è in grado di farsi domande sulle cose del mondo. Montag, protagonista del romanzo, è solo uno dei tanti che non si fa domande, brucia i libri perché qualcuno dall’alto gli ha imposto di far così, però l’incontro con la giovane Clarisse gli smuove qualcosa nella sua mente e gli apre un mondo. Pagina dopo pagina noi siamo testimoni del suo risveglio e della sua ribellione a quanto è stato già scritto. Viene descritto un mondo in cui l’ignoranza non è una scelta, ma un’imposizione e che ci insegna quanto possa essere forte il potere di un libro.
“Fahrenheit 451” è quindi senza dubbio un classico moderno, che ci fa ricordare anche in questo nostro tempo presente quanto sia importante il nostro bisogno di pensare, di sviluppare pensiero critico, di riflettere e di costruire qualcosa di nostro, entrando in connessione con il nostro io più profondo e di conseguenza con le altre persone.
Giulia