Dall’ultimo incontro che prevedeva la discussione di “ Frankiestein” è passato circa un mese, nuova categoria, nuove opzioni di lettura, genere fantasy.
Nel mondo fantasy gli elementi dominanti sono il mito, il soprannaturale, l'immaginazione, l'allegoria, la metafora, il simbolo e il surreale. In questo filone rientrano quelle storie di letteratura fantastica dove gli elementi fantastici non vengono spiegati in maniera scientifica [wikipedia].
Varie proposte, un vincitore: “ Il mistero della casa del tempo” (John Bellairs). Libro finito inizialmente nell’oblio ma riscoperto grazie alla recente interpretazione cinematografica.
L’incontro è stato organizzato sul lungomare, quasi come un addio all’estate che sta passando, era il 5 settembre. Il luogo è stato “Cioccolato cafè”.
In questa calda, ma non troppo, serata di fine estate, i 9 prodi lettori si sono ritrovati attorno alla tavola rotonda (e no, non è uno scherzo, la geometria del tavolo prenotato era proprio quella), che evoca il senso arturiano dell’oggetto: l’eguagianza di tutti nei confronti di tutti i partecipanti (La "Tavola rotonda", intorno a cui si disponevano i cavalieri arturiani, quando il re li radunava a corte, era il simbolo per chi ne faceva parte dell'assoluta eguaglianza e rappresentava per ciascuno l'impegno indefettibile di eccellere in ogni impresa d'arme.)
Dopo l’attesa di alcuni ritardatari e la preparazione degli ordini, ci siamo confrontati sul libro. Il confronto è stato breve un po’ perché su alcuni la sua trama si è volatilizzata tra i meandri della memoria, un po’ per la semplicità degli argomenti trattati.
Nell’ elencare un lato negativo, sicuramente facciamo riferimento ad un finale scontato e deludente, rispetto a tutta l’attesa che l’autore stesso ha creato attorno alla storia. Nella visione di un libro autoconclusivo, questo rappresenta decisamente un deficit, considerando, però, che il libro è il primo di 12, il giudizio in merito è forse azzardato.
Altro punto a sfavore è stata la semplicità del libro, secondo molti, quasi tutti, esso non ha per nulla contribuito a fornire un messaggio al lettore, almeno nei confronti di un lettore adulto, perché appositamente indirizzato ad un pubblico di giovani lettori.
Personalmente non condanno in tutto e per tutto questa lettura. Il finale considerato banale non rappresenta necessariamente motivo di critica, ricordando che fa parte di una saga, il dubbio sulle motivazioni/scelte dello scrittore dovrebbe essere esente da giudizio, almeno se non si procede con la lettura.
Per quanto riguarda la semplicità degli argomenti (bullismo, bigottismo, dipendenza affettiva, necessità di consensi, famiglia non tradizionale, importanza dell’agire e delle proprie azioni), sono parzialmente d’accordo, sicuramente un adulto, considerando l’età media del gruppo di lettura sia di 30+ anni, risulta quasi banale, ma può essere una valido supporto per ricordarsi che, in fondo, anche gli adulti hanno bisogno di messaggi semplici e diretti, e che questi messaggi possono essere facilmente divulgati ai più giovani attraverso la letteratura per ragazzi.
Dopo la scelta del libro successivo, di gran lunga meno leggero di questo e sicuramente più adatto ad un pubblico di quella fascia d’età, la serata si è piacevolmente conclusa scontrandosi nelle auto-giostre. Attività conforme e coerente con la lettura del mese, perché, in fondo, Pascoli ci aveva visto lungo col suo “fanciullino”.
Un saluto e alla prossima, fanciulli.
Loryreads