La lettura del il libro Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf è stata affascinante anche se difficile perché, pur essendo scritto bene e con uno stile scorrevole a volte si faceva fatica a seguirne il filo logico. Sembra quasi scritto nello stile del flusso di coscienza e per questo forse in alcuni punti, con la presenza di repentini cambi di registro, la scrittura e lo stile risultano difficili. soprattutto in alcuni ragionamenti "meno pratici".
Il libro si focalizza sul ruolo della donna intellettuale, donna che rivendica fisicamente i propri spazi e indipendenza economica.
L'autrice sprona le ragazze a comprendere ciò che hanno rispetto alle donne del passato e che ora permetterebbe loro di scrivere anche se, alla fine, si tratta sempre di donna che comunque ha dei privilegi.
Tra i temi emersi durante la descrizione troviamo:
- la differente descrizione della donna da parte dell'uomo rispetto a quello che la donna vive sul serio
- la necessità di scrivere non pensando al giudizio altrui al contrario della maggior parte delle scrittrici precedenti che, subendo il giudizio degli uomini, talvolta scrivevano imitandoli oppure con rabbia o cercando di difendersi
- presenza del tema del femminismo senza un pensiero propagandistico delle suffragette, ma dicendo ciò che si pensa realmente in maniera precisa, calma e puntuale
- si parla del fascismo mettendo in evidenza la sua virilità e il fatto che sarà un aborto ma lo fa in maniera delicata (secondo Serena)
È piaciuta la discussione dell'autrice sulle donne che vengono sempre messe in rapporto con uomini e non altre donne, a Serena sono piaciute le ambientazioni.
Giulia ci ha fatto notare che uno dei libri citati dall'autrice non esiste realmente e questo ci ha portato a riflettere sul motivo per cui sia stato citato un libro non esistente tra tanti esistenti. Forse si tratta di un escamotage dell'autrice per poter parlare di qualcosa che le sta a cuore e che risulta sorprendente per l'epoca fingendo che siano parole di altre, espediente molto usato dagli scrittori.
Secondo Ruh ricorda in alcune cose Quaderno proibito, in particolare quando si parla dell'impossibilità della donna di avere una stanza per sé in cui scrivere e di dover usare il salotto luogo in cui vengono continuamente interrotte e fulcro della vita familiare.
Alcune di noi ritengono diverse intuizioni dell'autrice "più avanti" rispetto al tempo in cui vive.
Si tratta in fondo di un meta-libro; dice come si fa critica letteraria.
Su suggerimento di Serena, per festeggiare il centenario dalla nascita di Calvino ci si era proposto di leggere qualcosa dell'autore.
Paola ha letto una selezioni di racconti di Gli amori difficili. È rimasta colpita da un racconto di due innamorati che si incontrano solo la mattina. È un racconto tenero, dolce e ha una scrittura intimistica. Ha riscontrato similitudini con "l'avventura del viaggiatore" che tenta disperato di incontrare una ragazza durante un viaggio che si rivela disastroso. Nei racconti in mezzo ai disagi si percepisce la tensione verso l'altro che può essere amico, innamorato etc...
Emerge l'idea di non farsi sopraffare dalla routine e dalla realtà di tutti i giorni.
Serena ha letto Il castello dei destini incrociati che le è parso una dichiarazione d'amore ai romanzi cavallereschi. Questi racconti sono scritti usando combinazione di tarocchi. I personaggi parlano attraverso la combinazione di queste carte e raccontano la storia in base a quelle presenti sul tavolo. Sono la riscrittura di famosi romanzi cavallereschi di tutte le epoche. Interessante perché è accompagnato dalle immagini come un manoscritto medievale. Alla fine c'è la combinazione di tutta la storia con disegni dei tarocchi.
Michele ha letto La giornata di uno scrutatore. Si vede l'impegno politico di Calvino e in questo libro è particolarmente esplicito perché il protagonista è chiamato a fare lo scrutatore e racconta la sua giornata.
Racconta di queste persone malate che vengono portate a votare e la critica politica e sociale è abbastanza esplicita, è inoltre presente una sovrapposizione della vicenda personale del protagonista che ha una ragazza che però vede poco.
Il nucleo del racconto risiede nella critica al sistema politico e al modo di esercitare la democrazia.
Si conviene che Calvino fosse un camaleonte linguistico sottolineando la sua capacità di parlare di argomenti diversi in maniera precisa, ma non pesante.
Giulia, Michele, Paola, Ruh, e Serena