Il libro scelto per il mese di novembre è stato: Gli androidi sognano pecore elettriche di Philip K. Dick, primo libro di fantascienza affrontato all'interno del gruppo.
A diverse partecipanti il genere della fantascienza non piace e, una di noi in particolare, ha riscontrato un certa fatica nella lettura proprio per questo motivo, altre lo hanno trovato invece piacevole o comunque lo hanno letto abbastanza facilmente. A Paola e Giulia è piaciuto per l'ambientazione e la capacità di descrivere questa terra senza sole e senza luce che porta ad immaginarsi con loro.
All'inizio alcune di noi sono rimaste sconcertate su chi fosse androide e chi umano e, in un altro punto in particolare, quando compare un altro ministero della giustizia si ha quasi avuto la sensazione che i ruoli potessero essere invertiti. L'idea che ci siamo fatte è che potesse essere una sorta di escamotage per sottolineare il confine labile tra androidi e umani.
Tutte siamo rimaste molto colpite dal tema degli animali che rappresenta uno status, una questione di potere espressa soprattutto al maschile. È evidente, in maniera lampante, nell'episodio della capra comprata dal protagonista che desidera ardentemente mostrare a tutti di possedere un animale vero, ma che sa di non potersene prendere cura. È sorprendente il modo in cui vengono visti, l'assiduità con cui vengono proposti e l'importanza che rivestono nell'intera trama. Basta pensare che il test a cui vengono sottoposti gli androidi presenta varie domande che misurano l'empatia in base alle reazioni a domande in cui gli animali fanno da protagonisti. La scena del ragno, in particolare, ha colpito tutte e, per molte di noi, è stato difficile leggerla senza provare un senso di turbamento.
Sorprendente la presenza della scatola dell'empatia, sembra quasi una semplificazione della vita. L'empatia rappresenta ciò che rende diversi gli umani dagli androidi infatti, anche il test per riconoscerli è basato su questo eppure, sembra che gli umani abbiano bisogno di questa scatola per provare fino in fondo determinati sentimenti.
La domanda sorge dunque spontanea: gli uomini che hanno bisogno di empatia in quanto e in cosa sarebbero diversi da androidi?
L'utilizzo di questa scatola ha portato Giulia a fare un parallelismo con il libro Il nuovo mondo in cui i personaggi prendono una pillola per stare bene.
Un altro tema che emerge è quello di questa fantomatica religione in cui troviamo questo santone che scala una montagna forse come senso di speranza, forse per superare questo periodo di isolamento.
Ha colpito anche l'idea degli androidi usati come schiavi.
La sensazione è che manchi qualcosa: alcune di noi hanno trovato alcuni passaggi frettolosi, per altre l'autore è pessimista o pensano che non abbia voluto prendere posizione. Forse, pensando al tempo in cui è stato scritto, il testo era già innovativo di per sé e metteva in campo tanti elementi che per noi ora sono "sdoganati" nel senso che sono stati ampliamente affrontati in maniera diverse.
Ci si aspettava una svolta nella storia nel momento in cui lui inizia ad empatizzare con gli androidi e quando uno degli androidi si vendica mostrando di avere dei forti sentimenti invece, è come se ci fosse un passo indietro. A Serena piacciono questi libri che lasciano un alone di mistero perché la incuriosiscono e la portano ad approfondire mentre altre persone come Ruh e Adriana preferiscono dei libri in cui l'autore prende una sorta di posizione e fornisce un suo punto di vista chiaro.
Serena sostiene che questo testo preannuncia cose che ancora oggi sono importanti come l'IA, il reputarsi esseri umani sulla basi dell'empatia e le mutazioni genetiche che portano alla trasformazione dell'essere umano, la sua duplicazione e a considerare gli essere umani di serie A e gli androidi di serie B. Ha inoltre poposto un parallelismo con l'intelligenza artificiale che ora inizia a creare foto di persone non reali ma che sembrano tali.
Sempre Serena ha paragonato il protagonista con quello del film Blade Runner (1983) anche se sono state evidenziate diverse differenze con il libro.
È interessante pensare che gli androidi vengono spesso scambiati per esseri umani perché hanno dei ricordi che differenziano gli umani da androidi se sono originali o impiantati.
Tra i personaggi è piaciuto lo speciale, Isidore, che molte di noi hanno considerato simpatico, ha tuttavia colpito il fatto che fosse chiamato "cervello di gallina" e che vive da solo. Questo ha portato a riflettere sul datto che fino a quando si è puri, o considerati tali, va tutto bene se, invece, risulti essere qualcosa di diverso si viene bollati e messi da parte: è disumano.
Interessante anche il personaggio di Rachel che è un androide e intorno alla quale rimane un alone di mistero.
SPOILER: Ha molto deluso l'episodio del rospo che si rivela essere elettrico.
Serena sostiene che sia soprattutto la colonna sonora di Vangelis del film del 1983 che si avvicina al libro, musica elettronica degli anni Ottanta; questo spunto è molto interessante!
In tutto il libro rimane sempre un'idea di confine labile tra vero e non vero (meccanico), umano e androide, sia per le forme umane che per gli animali.
Adriana, Giulia, Paola, Ruhama e Serena