Nel mese di marzo abbiamo letto il libro
Il cognome delle donne di
Aurora Tamigio.
Il libro è piaciuto a tutte, la scrittura è scorrevole e nessuna di noi ha avuto difficoltà con le frasi in
dialetto. Tutte concordano sul fatto che, se fossero mancate, probabilmente sarebbe venuta meno anche un po' di ambientazione. Il modo di scrivere risulta caloroso e permette quasi di entrare nella famiglia stessa.
Adriana ha trovato alcune sezioni sbrigative, come per esempio l'episodio di Rosa all'ospedale con Sebastiano, forse per non appesantire il racconto; mentre altre sezioni non le sono sembrate verosimili come quando le donne scappano di casa (sia Rosa che, successivamente, le figlie) e nessuno le cerca. Su quest'ultimo punto non tutte hanno concordato poiché, secondo alcune, è verosimile che per alcuni padri dell'epoca, una volta che la figlia esce di casa senza il loro consenso, smettano di cercarle come se non "esistessero" più.
È evidente che questo libro dà una grande importanza ai
personaggi femminili mentre quelli maschili risultano quasi delle appendici. Tuttavia, sia per gli uni che per le altre, troviamo figure positive e negative. Non ci si trova di fronte ad una netta contrapposizione tra personaggi femminili solamente positivi "contro" quelli maschili solamente negativi.
Nonostante la presenza di diversi uomini violenti troviamo anche figure come
Donato e
Fernando, fratelli e zii che si dimostrano generosi e protettivi, anche se non particolarmente decisivi nel prendere decisioni, ma anche
Peppino,
Carlo e
Luciano che si mostrano uomini capaci di amare e sostenere le donne a cui sono legati.
Sicuramente tra le figurare maschili negative troviamo
Santi, uomo parassita e sanguisuga, che spreca il suo rapporto con le figlie e tratta male la prima moglie Selma. È curioso che proprio da un suo errore nell'individuazione della ragazza che gli piaceva, sia nata tutta questa linea familiare.
Le donne meritano un piccolo focus, a partire dalla nonna,
Rosa, capofamiglia che si è impegnata molto per portare avanti tutto alla scomparsa di Sebastiano e si è dimostrata lungimirante per il futuro nel mettere i soldi da parte. Ha imparato negli anni ciò che le serviva per vivere tra cui la capacità di guarire che ha comportato l'essere vista come una maga.
Tra i suoi figli è nata un'unica donna:
Selma. Completamente diversa da lei, sottomessa e remissiva, con diverse capacità e abilità quali il saper cucire in maniera egregia e il saper interagire con le persone durante il periodo in cui lavora in negozio che non riesce a sfruttare nonostante le diverse possibilità di mettersi in gioco come donna oltre che come madre e figlia poiché preferisce tornare ad essere sempre una moglie sottomessa e maltrattata dal marito padrone.
Le tre figlie di Selma sono tre sorelle completamente diverse tra loro, la cui unione di carattere e capacità gli permette di andare avanti nonostante le numerose sventure. Si tratta di tre donne costrette a lasciare la casa del padre, dopo la morte della madre e della nonna, che vanno a vivere da sole quando una delle tre non è neanche maggiorenne.
Ciascuna ha un carattere ben definito e ha ereditato una caratteristica/capacità dalla nonna o dalla madre.
Patrizia sa cucire come Selma,
Lavinia sa cucinare e
Marinella sa guarire come Rosa.
Anche tra le donne troviamo esempi negativi come
Carolina, seconda moglie di Santi, che si comporta in maniera perfida con le tre sorelle cercando di eliminare il ricordo e la presenza della madre in casa.
Serena ha ravvisato un'identificazione di ciascuna coprotagonista con una
diversa epoca storica del nostro paese, le ha ricordato la prima pagina del Corriere con la giovane donna che sbuca sotto la scritta 'È nata la Repubblica Italiana'. Vede queste 5 donne come iconiche di fasi sociali, politiche e culturali italiane. Tuttavia il messaggio è chiaro: i tempi cambiano ma la violenza e la fatica delle donne per emergere sono sempre le stesse!
Tra i
temi emersi si ritrovano:
- un oggetto come sinonimo di riscatto: la macchina da cucire singer, recuperata da Patrizia e Lavinia in casa del padre e trasportata "a braccio" fino alla loro nuova casa;
- il riferimento al ricamo, presente spesso nelle storie legate alle donne e simbolo di una delle attività tipiche;
- la vecchiaia femminile, ma non solo, riproposta più volte durante la narrazione;
- il denaro legato alla figura femminili. In particolare non è ben chiaro il motivo per cui Patrizia si scaglia contro Peppino in merito all'eredità lasciata dallo zio Donato. Si tratta forse di una generale diffidenza verso gli uomini o l'essere contrariata dalla presenza di Peppino nella sua famiglia nonostante questo abbia sposato un'altra donna. Il non riuscire a percepirlo come fratello adottivo, come si sente lui.
È molto evidente e interessante notare come si evolve il
pensiero delle protagoniste femminili; da persone senza mezzi e con riflessioni legate a quello che vedono intorno a loro, al confronto con realtà diverse che le permettono di cambiare visione e modo di agire.
Si nota in particolare come invece sia stato impedito a Lavinia di evolversi, relegandola in un certo senso in casa, a partire dall'aver nascosto la lettera di vincita di un concorso che le impedisce di allontanarsi dalla famiglia. Per lei non sarà sufficiente frequentare luoghi come il cinema per allontanarsi da un certo tipo di mentalità dell'epoca.
Molte di noi si sono
identificate con i personaggi femminili in base all'essere sorelle maggiori, minori o di mezzo o all'età anagrafica. Tuttavia, la maggior parte di noi si è schierate e ha amato il coraggio di Patrizia. È emerso inoltre che, Marinella, l'ultima delle tre figlie, sia la più fortunata perché si è trovata la strada spianata dalle altre due.
Giulia ha trovato difficili da leggere alcune scene di
violenza, ma ha apprezzato la storia dei mondiali dell' '82 perché ha reso più
reale l'ambientazione e più condivisibile il momento descritto. Serena è rimasta sorpresa dalla descrizione di una Sicilia prima di riferimenti scontati alla mafia. Sostiene inoltre che la Storia sia donna ed sia fatta di donne comuni e coraggiose e di essere consolata dall'aspetto imprescindibile di un matriarcato che porta salvezza, saggezza e tenacia!
È sicuramente un libro che consigliamo sia per i temi trattati che per il modo in cui è stato scritto che rende la lettura piacevole.
Per chi ci legge ed è di Firenze speriamo di vedervi numerosi/e al prossimo incontro!!
Grazie per la lettura,
Adriana, Giulia, Luca, Paola, Serena e Ruh