Nell'incontro di luglio si è aggiunta al nostro gruppo
Paloma, portandoci così al considerevole numero di undici.
In una nuova
location, che non ci ha convinto molto per problemi di acustica, ci siamo confrontati sul romanzo di Ossorio
La mammana.
Complessivamente il libro ci ha lasciati perplessi.
A tutti è piaciuta la prima parte, molto promettente, meno la seconda e la terza (anche se a me personalmente è piaciuta molto la fotografia dell'ultima parte).
Ipercritica è stata
Alessandra che ha definito il libro un prodotto commerciale che ha cavalcato l'onda di un argomento oggi molto sentito che è quello dell'identità di genere, ma secondo lei l'autrice è caduta nella banalità e nella superficialità.
Maria Chiara ha apprezzato la scrittura dell'autrice e la scorrevolezza della lettura, ma ha trovato il libro frettoloso in alcune parti. In effetti l'autrice poteva approfondire alcune situazioni e personaggi (vedi Rosalba), che invece sono stati appena abbozzati e non si comprende perché siano stati inseriti nella storia. Maria Chiara è rimasta molto male anche per la fine di Bartolomeo.
Roberto non era presente all'incontro perché, beato lui, era al mare, ma comunque ci ha fatto avere il suo parere. Ha apprezzato molto il linguaggio colorito di termini napoletani, l'ambientazione e i riferimenti alla cultura e alle tradizioni locali. Un po' meno i personaggi (ad es. Lucina da una parte si mostra coraggiosa e audace, dall'altra la sua ritrosia, per quanto giustificata dal non voler esporsi troppo, la rende un po' irritante... Anche Stella non brilla per simpatia. Come Maria Chiara anche Roberto ha provato tanta pietà per quel povero Bartolomeo). Secondo Roberto le tematiche trattate, che sono quelle molto in voga oggigiorno, tipo l'identità di genere, la diversità, l'inclusione e simili sembrano messe là un po' forzatamente. Inoltre, alcune vicende, tipo la rivalità con Rosalba, sembrano un po' cadere nel vuoto, dopo tante premesse... Nel complesso per Roberto è stata una lettura godibile. A
Chiara,
Maddalena e
Paloma il libro è piaciuto e confido in un commento di Chiara che sono certa ci darà una visione diversa e originale rispetto a quanto sto riassumendo qui. Chiara ha messo in evidenza anche le digressioni storiche del romanzo ambientato a Napoli ai tempi dei moti rivoluzionari del 1848, che non sono state particolarmente prolisse per fortuna, ma hanno comunque fatto da cornice alla seconda parte del romanzo.
Tiziana, Luisa ed
Emanuele non sono riusciti a finire il romanzo, anche se hanno apprezzato del poco letto la scrittura, ma hanno partecipato ugualmente all'incontro beccandosi i nostri
spoiler. Segnalo ironicamente la difficoltà di Emanuele nel comprendere l'identità di Lucina
visto che viene descritta come la donna più bella e sensuale del paese, desiderata da tutti gli uomini. Anche questo aspetto ci ha lasciati quasi tutti stupiti visto che nell'800 non c'erano le possibilità (vedi ormoni) di oggi per rendere un corpo maschile così simile a quello femminile. Com'è possibile che Lucina non abbia un accenno di barba, peluria nonostante sia mora? Insomma l'800 ci fa pensare ai femminielli come Rosalba, Lucina invece appare veramente poco credibile nel suo aspetto fisico.
Insomma un romanzo che ci lascia tanti dubbi anche se la lettura è scorrevole e gradevole.
Mancava all'appello
Cristina già in vacanza.