…e siamo, così, giunti alla fine di questo 2024, anno molto proficuo per il nostro gruppo, che ha visto crescere di numero i partecipanti ed il rafforzarsi di relazioni tra sconosciuti con la passione per la lettura. Io stessa, mi sono lanciata all’inizio dell’anno, in questa nuova avventura, spinta da una necessità interiore di evasione dal quotidiano, d’altronde, “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita. Chi legge, avrà vissuto 5000 anni”, citando Umberto Eco! E come me, molti si sono fatti coraggio e sono partiti per il proprio viaggio interiore alla ricerca di un gruppo di lettori affabile e accogliente, quanto schietto e spietato nel bollare un testo ed il suo autore. Eppure, questa onestà intellettuale è a dir poco apprezzabile! Negli ultimi tempi, abbiamo deciso di sperimentare un nuovo metodo di selezione per le letture: guidati da Beatrice, come novelli Dante, abbiamo preso in considerazione più metodi, che ci permettessero di spaziare tra vari generi, esplorando mondi insospettabili ed uscendo dalle letture di comfort. Così, ora, uno alla volta, proporremo una categoria, più o meno dettagliata, che ci consentirà di andare alla ricerca e approfondire titoli vari. Per il mese in questione, Alessandra ha proposto una lettura gotica, non horror, ma di tensione…Nella giornata del 19 dicembre, ci siamo ritrovati al nostro posticino del cuore, l’ Arcircolo 23 di Ponte Valleceppi, tutto addobbato a festa per il Natale imminente. Accoccolati sul divano e dividendoci tra spritz e tisane, abbiamo fatto la conoscenza di Pamela, che da tempo seguiva le nostre attività a distanza e, finalmente, ha trovato l’occasione per venire a conoscere il gruppo di persona! 
La lettura del mese è La caduta della casa degli Usher, un racconto fantastico di Edgar Allan Poe, pubblicato nel 1838: appena una sessantina di pagine, in cui l’autore impegna tutto se stesso per far emergere tensione ed intensità crescenti, culminanti nel finale. 
I temi della solitudine, il ritiro in una campagna tetra e malsana, l’oscurità che avviluppa e permea tutta la storia sembra fossero molto cari ad Allan Poe, che dedicò loro gran parte della sua attività di produzione artistica. In questa lettura, in particolare, la follia si mischia alle paure più sconvolgenti, come quella di essere sepolti vivi; il senso di colpa pervade il protagonista Roderick Usher, che incarna il personaggio di un uomo malato, come anche sua sorella Madeline: la depressione, l’ipocondria e, ancor più, una spiccata acutezza di sensi, caratterizzano i due fratelli, che sono indissolubilmente legati all’antica  casa di famiglia, in cui si sono ritirati. 
La casa pare avere una vita propria: finestre come occhi e crepe sui muri, come ferite sempre più profonde nell’incedere della lettura… cercherò di non entrar nei dettagli, per non togliere il piacere della lettura a qualche prossimo interessato!
La storia si svolge nell’arco di poco più di una settimana, in cui il narratore viene descritto solo per i pochi elementi necessari alla storia, senza mai dargli un nome o attributi di spicco; i fratelli Usher e la casa sono ben definiti, con dettagli che conferiscono un quadro cupo e di tensione costante, che sale tra la catalessi di Madeline, la sua sepoltura e la pazzia crescente di Roderick. L’ultima notte nella casa è forse il passaggio più critico: il narratore e Roderick non riescono a dormire e si riuniscono nella stanza del primo che decide di leggere un passo del primo libro, preso a caso, dalla libreria disponibile in camera. Il testo è “Mad Trist" di Sir Launcelot Canning e, durante la lettura, all'interno della casa, si sentono dei rumori sincronizzati, pari a quelli narrati nella storia che egli sta leggendo, tali da aumentare profondamente il terrore e lo sconforto di Roderick. 
Quel che accade di lì a poco, fa scappare il narratore a gambe levate, in groppa al suo cavallo, lasciandosi alle spalle solo le macerie di quel luogo mefitico. Ora, molti di noi hanno trovato la storia abbastanza semplice, al limite del banale, con personaggi a malapena abbozzati, inutili alla narrazione; ci sono domande irrisolte tipo dove sarà finita la servitù in tutto questo casino?! O perché il dottore aveva un’aria strafottente? Approfondendo con la curiosità che spesso mi guida, ho scoperto che Allan Poe era solito rivedere e tagliare i suoi testi, per renderli il più possibile brevi e intensi… probabilmente, taglia qui e sistema là, ha lasciato allo sbando alcune cosucce…
Altro punto critico individuato da molti risiede nella traduzione del testo originale, che non è stata molto apprezzata dai lettori con la stessa edizione: ridondante, ripetitiva, arcaica persino! Il nostro lessico si è sicuramente arricchito di termini aulici, ma non ha reso la lettura confortevole.Nell’insieme, pur contestualizzando l’opera nel suo tempo e spazio, ha raggiunto una stentata sufficienza, non senza difficoltà: per fortuna qualcuno l’ha apprezzata!
Quello che più mi ha stupita è stato scoprire che ciò che oggi troviamo mediocre e banale, ha avuto al suo tempo una risonanza clamorosa: pensiamo solo che ad introdurre questo testo americano in Europa, fu Baudelaire, che la tradusse per primo in francese e, poi, divenne oggetto di studio e di saggio per Freud! Debussy la rese musica e, dopo di lui altri grandi artisti di vario genere musicale si sono lasciati ispirare, fino ai giorni nostri. Per non parlare, poi, delle tante trasposizioni cinematografiche, realizzate dagli anni ‘20 fino, non ultimo, alle miniserie contemporanee. E tutto ciò riguarda solo questa singola opera di Edgar Allan Poe, ma le sue creazioni, la ricerca del thrill, del climax intenso e angosciante che pervade ogni sua opera, hanno sinceramente influito nel mondo e sono state di ispirazione in ogni forma d’arte possibile. La nostra valutazione potrebbe apparire sommaria, lontana dagli antichi fasti novecenteschi… o forse è solo lo specchio di una nuova cultura, che non ha più bisogno delle tenebre fetide e di scenari di follia per tremare, poiché tutto questo ha trasceso l’immaginazione ed è drammatica realtà nel mondo e nel nostro futuro incerto…
Per il mese di Gennaio, ho avuto L’onere e onore di suggerire una categoria e mi sono lasciata ispirare dalla challenge di lettura 2024, del gruppo online: c’è n’era una che mi stuzzicava e, allo stesso tempo, mi metteva in grande difficoltà… leggere un libro di un autore nostra regione… ora, trovare un autore Umbro, puramente UMBRO, mi sembrava davvero difficile! Ma con i miei fedeli compagni di lettura non ho avuto alcun timore. Ed insieme abbiamo individuato la prossima lettura, che speriamo vogliate seguire in molti… Arrivederci a Gennaio con La regola del tre, di Roberto Rossi.