Ormai il nostro gruppo è in espansione e anche questa volta abbiamo delle piacevoli novità: Marika, Alice ed Ilaria.
Questo mese abbiamo letto e commentato Trema la notte di Nadia Terranova (categoria "Autori siciliani contemporanei con storia ambientata in Sicilia" scelta da Cristina e libro proposto da me).
Il caso ha voluto che l'autrice a febbraio venisse a Perugia, invitata da un liceo della nostra città proprio per discutere il nostro libro del mese e, fortunatamente, Pamela ha partecipato all'incontro nella splendida cornice della Sala dei Notari (per chi venisse in visita a Perugia, è un posto degno di nota, pare che anche la Terranova ne sia rimasta stupita).
La cosa interessante che ci ha riferito Pamela è che l'autrice si è documentata molto sul terremoto del 1908 che ha distrutto Messina e Reggio Calabria, soprattutto leggendo gli scritti lasciati dai sopravvissuti. Ed è proprio da questi documenti che ha tratto la storia di Nicola, il bambino che poi nel libro viene adottato. Il che ha del terrificante. Chi ha letto il libro può capire. Nicola conosce solo l'amore dei genitori naturali che moriranno con il terremoto. Nicola identifica quei genitori come i due piccoli diavoli ai piedi del diavolo grande raffigurato nella carta dei tarocchi che Madame pesca per lui. Questa la dice lunga sul tipo di "amore" che ha subito Nicola, costretto a dormire in un catafalco sottoterra con mani e piedi legati con le corde sante. Questo "amore" almeno lo salverà dal terremoto.
Altra cosa interessante riportata da Pamela è la storia di Letteria Montorio scrittice messinese dell'800, amata da Barbara, l'altra protagonista del nostro libro, la cui tomba è andata distrutta veramente con il terremoto del 1908 e, come si legge in Trema la notte, mai più ricostruita.
Pamela ci ha anche raccontato che i messinesi e quindi la stessa Terranova sono contrari al ponte sullo stretto, perché per loro sarebbe innaturale, sono abituati ad attraversarlo con il traghetto, per loro non è un problema. Cambierebbe la loro visuale, il loro panorama e la loro città sarebbe scavalcata, perché a detta dell'autrice il ponte oltrepasserebbe Messina e più nessuno vi si fermerebbe come accade oggi costretti dallo sbarco.
Venendo al nostro incontro, posso dire con certezza che il libro è piaciuto a tutti.
La scrittura della Terranova è risultata fluida, poetica nelle descrizioni, soprattutto quando parla del mare, della luna sullo stretto e delle due città sconvolte dal terremoto che si guardano l'una di fronte all'altra.
La storia ha un impianto abbastanza originale, racconta parallelamente di Nicola, bambino di Reggio Calabria e di Barbara, ragazza di un paese vicino Messina. Le loro vite si incontrano solo per un momento, immediatamente dopo il terremoto, in una circostanza che traumatizzerà entrambi, tanto che l'una non scorderà l'altro e viceversa. Si incontreranno di nuovo nel 1919 quando ormai le loro vite sono cambiate.
Dal nostro incontro è emerso in maniera unanime che il libro parla di rinascita e che se è vero che il terremoto è un evento catastrofico non lo è comunque per i due protagonisti. Nicola scopre il vero significato della parola amore e Barbara finalmente ottiene l'indipendenza tanto agognata. Il libro parla di speranza e di quella naturale forza che è lo spirito di sopravvivenza anche quando tutto sembra perduto.
MEMENTO AUDERE SEMPER