Era un pomeriggio umido, di una primavera timida e carica di nuvole grigie, quando, finalmente, dopo un inizio di anno, in cui non mi è stato possibile partecipare di persona agli incontri live, sono tornata nel nostro posticino, insieme a compagni di avventura vecchi e nuovi!E’ stata una grande emozione potersi ritrovare attorno al tavolo e godere della compagnia di Francesca, Alessandra, Eleonora, Pamela e Marco.La categoria di Aprile, proposta da Maddalena, ci aveva messo a caccia di titoli da autori pugliesi del XXI secolo e tra tante proposte, questo aveva raccolto molti voti! Ammetto che il testo era stato proposto proprio da me e questa “vittoria” aveva ingenerato in me una certa soddisfazione, mista ad ansia… chissà se questo titolo, a scatola chiusa, avrebbe saputo stuzzicare e appagare i membri del mio gruppo?Otto. L’abisso di Castel del Monte, di Alfredo De Giovanni, pubblicato da Gelsorosso nel 2010, è un thriller storico che intreccia mistero, storia e avventura in una narrazione avvincente: è il primo del genere ambientato tra Barletta, Andria e Trani, con indiscusso protagonista Castel del Monte.
La storia si svolge nella prima metà degli anni '90, quando un segreto nascosto nel sottosuolo di Castel del Monte porta quattro giovani ricercatori universitari a scontrarsi con gli interessi di una potente e pericolosa setta internazionale, un'entità oscura ai confini tra massoneria e servizi segreti. Le pagine del romanzo sono intrise di suspense e colpi di scena, mantenendo il lettore con il fiato sospeso fino all'ultimo.
Per tutta la lettura, sembra di seguire i protagonisti in un film d’azione: la scrittura di De Giovanni appare fluida, cinematografica; l’autore cerca di far emergere molto delle sue competenze di geologo, forse romanzando su alcuni argomenti, e, talvolta, scadendo nel nozionismo, ma regala anche momenti di lirica, nella descrizione dei luoghi del cuore, che sono la sua terra.
I protagonisti sono giovani ricercatori universitari, in cerca di un posto nel mondo, in fuga da famiglie oppressive e rigorose, che non sembrano aver colto l’importanza dei loro studi e della curiosità che li spinge a portarli avanti. Paolo Manfré diventa un più giovane Professor Langdon, alle prese con un mistero decisamente troppo grosso e Sandra Bianchi, la sua amata di sempre, storica dell’arte, si insinua in un gioco molto pericoloso, che mette a repentaglio la vita di molti a lei cari.Da qui, dovrei spoilerare molto per rendere meglio l’idea del testo che abbiamo di fronte: uno psicologo affamato di sapere, un paziente che afferma di essere stato un antico cavaliere alla ricerca del Graal, energumeni che prendono e sparano in mezzo alla piazza, laghi sotterranei, scheletri nascosti in fondo al cuore della terra…A parlarne così, sembra entusiasmante e credo sia stato proprio questo slancio iniziale a spingerci a leggere. Il problema è sorto nel corso della lettura…Ad alcuni il genere già non piaceva in partenza e questo può capitare, ci mancherebbe… i protagonisti sono apparsi presto sbiaditi, scarichi, senza quella grinta necessaria a far evolvere gli eventi, già ampiamente irrealistici. Il cattivo di turno, lo psicologo delle regressioni, di fama stramondiale, si fa fregare da un ottimo agente dei servizi segreti, che lo porta per il naso per lungo tempo, prima di perdere la sua copertura… una svampita coinquilina muore per mano dei tirapiedi e, dopo due lacrimucce, non se la fila più manco l’autore…In compenso, abbiamo un’intera bibliografia sulla storia, l’arte, la geologia, la numerologia, con il numero otto a far da padrone, ovviamente. Da scadere quasi nel nozionismo.Il nostro incontro, benché tra pochi amici al bar, non ha lasciato scampo a questo testo. Da quando faccio parte del gruppo, non avevamo mai avuto un crollo simile: è stato bocciato all’unanimità. I ragazzi contavano tanto su di me per trovare qualcosa di positivo, ma, stavolta, mi è stato davvero difficile: nell’insieme, posso dire che è un libro da leggere in scioltezza, se non si vuole approfondire troppo la parte tecnico-scientifica-storica. Come guardare un filmetto di azione/spionaggio in tv. Niente da prendere troppo sul serio, ma un passatempo leggero, che scorre fluido e ti lascia come ti trova.Altri, come Alessandra (ma anche molti altri da quanto ho capito!), hanno avviato la lettura, interrotta dopo poche pagine e salutato il libro, lasciandolo ai mercatini dell’usato, scambiandolo con qualcosa di più appagante; altri hanno chiesto suggerimenti per poter avviare le future letture in epub, al fine di poter eventualmente fare acquisti più mirati… insomma, un flop clamoroso!Ci avviamo a Maggio, con la categoria proposta da Pamela: romanzi epistolari. La nota a margine, da parte dei presenti, è stata che le proposte debbano avere un po’ di consistenza, magari qualche classicone, che ci faccia risalire la china… temo che la mia credibilità abbia subito un grosso colpo! Ma non mi darò per vinta.La data per il prossimo incontro è ancor da definire, ma non vedo l’ora di poter partecipare ad una nuova discussione di gruppo dal vivo!Per Maggio, inoltre, parteciperemo ad un’altra grande avventura: il maggio dei libri, con il Club online, occasione per ampliare i propri orizzonti, confrontarsi con i gruppi di tutta Italia e consolidare una gradevole collaborazione.A presto amici!