Domenica 19 dicembre, un manipolo di Duri&Pure dei Buddenbook si è incontrato, in formazione da calcetto, presso l'oramai usuale bistrot di Roma Nord, per la riunione mensile del gruppo.
Nulla ha potuto fermare i 5 (cinque) temerari che, nonostante gli infortuni della rosa e le squalifiche, sono riusciti a raggiungere il numero sufficiente per scendere in campo, fregandosene dell'incombente Natale, del campo pesante, della corsa ai regali, dell'erba sintetica infame e tagliente e dell'azzurro cielo romano che invitava alle scampagnate. E nonostante, come in qualunque partita di calcetto che si rispetti, a ridosso del fischio d'inizio mancasse ancora il portiere, il quinto elemento si è aggregato proprio all'ultimo secondo, sventando l'umiliante ricorso al portiere volante o la sconfitta a tavolino.
Al fischio d'inizio è cominciata la discussione sul libro del mese, Quando lei era buona di Philip Roth, introdotta da Roberta, che aveva proposto la lettura. Il libro, scritto negli anni Sessanta e ambientato nel midwest americano degli anni Quaranta, si concentra sulla vita della protagonista Lucy (unico caso di protagonista femminile nella vasta produzione letteraria di Roth), una giovane ingabbiata dalle norme socio-culturali e morali del suo tempo, che si ritrova a gestire una gravidanza e un matrimonio non pienamente desiderati. La discussione si è quindi concentrata sui temi principali dell'opera: il rapporto della protagonista con i genitori (un padre alcolista e galeotto e una madre oppressa) e con l'infantile marito; l'influenza della gabbia sociale (e della frustrazione che produceva) sul carattere non facile della ragazza; la sua volontà quasi ossessiva di correggere e redimere gli uomini che la circondano, fino all'evento di rottura finale.
Il libro è stato apprezzato da tutti e 4 i giocatori in campo che ne avevano terminata la lettura: il portiere - che non l'aveva ancora portata a termine - si è limitato a subire silenziosamente spoiler di ogni genere. Voto: 7, Dedizione alla Causa.
E' stata in particolare apprezzata la capacità di Roth di delineare alla perfezione il quadro psicologico della protagonista e di inserire la stessa in una cornice sociale e morale ottimamente descritta. Degno di nota ovviamente anche lo stile dell'autore americano e le scelte originali relative all'impianto della narrazione.
Successivamente alla discussione - dopo una breve digressione circa le gioie della vita agreste - ci si è rivolti a valutare le scelte per il libro di febbraio. L'assenza dell'allenatore, aka Nostra Signora dei Sondaggi, aka Caterina, ha obbligato la squadra all'autogestione tattica. Un anarchico ammutinamento non ha tardato a comparire, quando i 5 del team Duri&Pure hanno deciso unanimemente e unilateralmente di bocciare l'argomento previsto per il libro di febbraio (Azione e Avventura), per passare al successivo, Giallo, Noir e Poliziesco (causa assenza di proposte. E vabbè, pure perché dai... anche no).
Fatte alcune proposte, sia riguardo la lettura di febbraio che circa il prossimo luogo di incontro, al fischio finale i 5 si sono salutati, scambiando le maglie sudate con gli avversari, portandosi a casa i parastinchi degli attaccanti e andando a condividere birre gelate di infima qualità.
Il prossimo appuntamento è per gennaio, con il libro di Hannah Arendt, La banalità del male. Nella speranza che a quel match possa partecipare tutta la rosa dei Buddenbook, inclusi squalificati e infortunati.