Sabato 22 gennaio, per la prima volta sotto l'occhio severo, austero e non-virtuale della Signora di Germania, Moderatrice di Questo Post e di Questo Forum, si è tenuto il primo incontro del 2022 dei Buddenbook.
Finite feste e bagordi natalizi, l'incontro del mese è tornato a essere ospitato da una tavolata lunga e popolosa (dopo i rendez-vous intimisti di novembre e dicembre): è stata l'occasione per dare il benvenuto a 4 delle (tante) new entry delle ultime settimane, nonché (per molte persone) per incontrare dal vivo per la prima volta la suddetta Entità Grigia di Germania, che trasforma in tutta la penisola Gruppi WhatsApp in Gruppi di Lettura, con il potere dell'alchimia e della magia nera.
Dopo aver atteso Caterina - composti e silenziosi - per soli 30 minuti, abbiamo finalmente potuto ordinare da bere (prio #1) e cominciare la discussione sul libro del mese (prio #2), ovvero La banalità del male. Il celeberrimo saggio di Hannah Arendt era stato votato per il mese di gennaio nella categoria "saggio, cronaca, biografia". Il libro era stato proposto proprio da Caterina e solo per questo motivo il gruppo ha dovuto attendere i 30 minuti di ritardo della suddetta Signora dei Sondaggi, al fine di poter godere della sua introduzione al saggio e alla discussione.
Complice la presenza austera della Signora di Germania (o forse per via del tema trattato dal libro della Arendt - ma più probabilmente per il primo motivo), la discussione si è svolta in toni seri e composti, volando su temi alti e massimi sistemi. [Un andazzo che non facilita il lavoro di chi scrive queste righe: si prega quindi di riportare le prossime discussioni il più vicino possibile al basso corporeo. Grazie. - ndr].
Si è discusso della figura di Eichmann, della sua "banalità", della sua "sostituibilità" all'interno di un meccanismo perfettamente oliato di cui era solo un semplice ingranaggio; si è parlato del ruolo degli ebrei in questo stesso meccanismo (ruolo che emerge nel saggio della Arendt); si è toccato l'argomento dell'atteggiamento dell'Italia e degli italiani di fronte allo sterminio e alle leggi razziali. E si è finiti a parlare del rischio totalitarismo nelle moderne società e della possibilità che certi meccanismi possano riproporsi in maniera più o meno similare.
Il tutto partendo da un brano del libro, che - parlando del legame tra ignoranza e male - ha ispirato e guidato l'intera discussione, per tutta la sua durata:
"Quel che ora penso veramente è che il male non è mai radicale, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca, esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla sua superficie come un fungo. Esso sfida, come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere le profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua banalità. Solo il bene è profondo e può essere radicale".
Con rigida metodicità, anche il meccanismo oliato degli incontri dei Buddenbook è poi avanzato allo step successivo: si è passati alle proposte per il libro del mese di marzo, da scegliere tra le opere del genere "horror, thriller, mistero, gotico". Dalle 6 proposte totali si è passati alle 3 finaliste, attraverso consueta votazione.
Il Gruppo si rincontrerà a febbraio per discutere del libro di Simenon, "L'uomo che guardava passare i treni". Nel frattempo, "Buona notte e buone botte" (cit. coltissssima).