Okay, inizio io citandone alcune

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Via dalla pazza folla
Bathsheba Everdene è una donna appassionata, libera, affascinante, che eredita una fattoria nella campagna inglese di metà Ottocento e fa innamorare di sé tre uomini diversi per carattere ed estrazione sociale - il pastore Gabriel Oak, il fattore William Boldwood, il soldato Francis Troy sconvolgendo gli equilibri dell'intera comunità. Attraverso le contrastate vicende di Bathsheba, Hardy indaga i desideri, le fragilità, i conflitti nascosti dietro l'apparente immutabilità di un paesaggio millenario. Perché, "cosa c'è di sobrio e placido nella vita dei personaggi che abitano questo romanzo? Quasi nulla, giacché si accendono di passioni e si infiammano come gli esseri frenetici che si urtano tra le strade di una metropoli". Una storia d'amore e di riscatto, il primo grande successo letterario di Thomas Hardy
Jude l´oscuro
In Jude l'oscuro (1896), l'intimo conflitto del protagonista tra energie fisiche e intellettuali ha un preciso collegamento con le problematiche dell'alienazione sociale ed economica. È, di nuovo, la sinistra, potente storia di una parabola distruttiva: Jude fa il muratore in un villaggio del Wessex, dopo essere fuggito dal suo paese natale. In seguito al fallimento del suo matrimonio con Arabella, prende la strada di Christminster - nella cui filigrana si intravede Oxford - dove allaccia un'ambigua relazione con la cugina Sue. I due decidono di convivere senza sposarsi, ma l'ombra di un oscuro presagio si allunga minacciosa sul loro futuro e un destino tragico, ineluttabile e crudele, non tarda a rivelarsi.
Nel bosco
"Nel bosco" ("The Woodlanders", 1887) è forse il più struggente tra i romanzi di Hardy per intensità espressiva e sentimentale. Racconta della storia d'amore fra un ragazzo di paese, Giles Winterborne, e la giovane Grace Melbury, figlia di un commerciante di legname, la quale però, tornata al villaggio provvista di un'istruzione, preferisce sposare un medico. Hardy contrappone con maestria due modelli di vita: l'esistenza semplice e dignitosa dei boscaioli e dei contadini e quella raffinata e artificiosa dei personaggi di alto lignaggio. Il contrasto è inevitabile e profondo, e la giovane Grace, la protagonista, è il punto di luce e di improvviso ardore tra gli uni e gli altri, tra la felicità e la disperazione. L'opera non si risolve comunque in una parabola morale intorno ai limiti delle nostre scelte. Possiede il fascino della maggiore letteratura dell'Ottocento: la grazia di uno stile acuto e piacevole, la forza di un'eccezionale tensione narrativa. Le passioni, gli amori dei protagonisti avvengono nel respiro segreto degli alberi e degli animali del bosco, osservatori muti di una felicità che sfugge agli uomini e alle donne del romanzo. La natura in Hardy, più che essere protagonista, appare legata alla vita dell'uomo, una sola cosa con lui, non in senso estetico ma vitale, e con essa la vita riacquista la propria autenticità.
La brughiera
Dentro una narrazione di taglio realistico è innervato un nucleo nudamente tragico, con il suo conflitto insanabile e la sua struttura aporetica che, come è proprio del tragico, non hanno né vera soluzione né un vero “perché”. Dentro la trama delle vicende narrate, le domande sottese non hanno risposta, nonostante tutte le stratificazioni di senso, e le complesse e varie elaborazioni metaforiche che la dimensione realistica e la vigile demiurgia del narratore onnisciente dispiegano per circoscrivere e illuminare questo oscuro e ineradicabile nucleo drammatico. Il paesaggio è certamente la sua prima incarnazione simbolica: è il Wessex, la zona geograficamente insieme circoscritta e immaginaria, quasi un’isola chiusa e ferma nel tempo, immutata nel corso dei secoli e tagliata fuori dalle trasformazioni violente e distruttive della rivoluzione industriale.
Questo è quello che ho trovato

Voi aggiungete pure, o , se ne avete letti alcuni, commentate se vale la pena o meno leggerne qualcuno in particolare!