«Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all'altra, decide che non scenderà più. L'Autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa semplice immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l'intera vita sugli alberi, una vita tutt'altro che monotona, anzi: piena d'avventure, e tutt'altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza. Ne è nato un libro, Il barone rampante, piuttosto insolito nella letteratura contemporanea, scritto nel 1956-57 da un autore che aveva allora trentatré anni; un libro che sfugge a ogni definizione precisa, così come il protagonista salta da un ramo di leccio a quello d'un carrubo e resta più inafferrabile d'un animale selvatico. Il vero modo d'accostarci a questo libro è quindi quello di considerarlo una specie di Alice nel paese delle meraviglie o di Peter Pan o di Barone di Münchhausen, cioè di riconoscerne la filiazione da quei classici dell'umorismo poetico e fantastico».

Secondo capitolo della trilogia "I nostri antenati", Il barone rampante uscì nel 1957, quando Calvino aveva trentatré anni. Richiamandosi al racconto filosofico settecentesco, il romanzo narra le vicende di Cosimo Piovasco di Rondò, che appena dodicenne, in seguito ad uno scontro con il padre, decide di inerpicarsi sul grande elce del giardino, con il fermo proposito di non scendere mai più a terra. Da quel momento il giovane inizia a condurre una vita apparentemente normale: si procura vestiti, impara a cacciare, stringe amicizie, legge, partecipa alla vita politica; il tutto sempre e solo passando di ramo in ramo nel vasto territorio di Ombrosa. Dapprima deriso, Cosimo finisce con il guadagnarsi il rispetto dei suoi concittadini, fino alla sua scomparsa, aggrappato alla fune dell’ancora di una mongolfiera.
In questa vicenda è lecito scorgere una metafora della condizione dell’intellettuale: per osservare e comprendere la realtà, questi ha bisogno di una posizione autonoma e distaccata. Ma Calvino va oltre: per essere autenticamente ribelle e libero da condizionamenti, lo scrittore – egli afferma – deve sottostare a una “disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella”. Ergo: vietato scendere dagli alberi. Per nessuna ragione al mondo.
Ormai assurto a classico della letteratura italiana, "Il barone rampante" è un libro affascinante, scorrevole e di agevole lettura. Un romanzo per tutte le età, in grado di offrire nuove prospettive per guardare il mondo con occhi diversi.

Autore Italo Calvino
Editore Mondadori
Pagine 312
Anno edizione 2022
Collana Oscar moderni
ISBN-10(13) 9788804774112
Prezzo di copertina 12,00 €
Prezzo e-book 7,99 €
Categoria Fantascienza - Fantastico - Fantasy