SINOSSI

La raccolta di racconti "La casa stregata", pubblicata postuma nel 1944, comprende diciotto racconti che Virginia Woolf compose a partire dal 1906 fino ai suoi ultimi anni di vita. Era stata la stessa Virginia, poco prima di uccidersi, a scegliere con il marito Leonard racconti già editi ed altri che ancora non avevano visto la luce. L'unica altra raccolta di racconti, pubblicata in vita dalla Woolf nel 1921, era stata "Lunedì o martedì". I racconti che compongono "La casa stregata" sono tutti di enorme interesse, e non solo perché ci offrono indicazioni preziose sull'evoluzione di Virginia Woolf come narratrice, ma anche perché mostrano alcuni dei suoi abituali personaggi nella loro continua trasformazione. Questi racconti sono così non solo un banco di prova nella ricerca dei metodi narrativi e dei temi cari alla Woolf nei suoi romanzi maggiori, ma anche piccole opere in sé bellissime dalle quali traspare una scrittura fresca, elegante, ironica e sempre profonda, capace come non mai di scavare nei recessi dell'animo umano.

RECENSIONE

Non è facile recensire una raccolta di racconti, lo è ancora meno se a scrivere è Virginia Woolf, una delle più grandi e complesse scrittrici del Novecento che ha fatto dell'arte dello scrivere una continua sperimentazione. Questa raccolta, pubblicata postuma e che comprende diciotto racconti, scritti a partire dal 1906 fino al 1941, anno della sua morte, ci permette di ammirare l'evoluzione della tecnica narrativa della scrittrice, la cui scrittura, comunque, rimane sempre elegante e ricercata. Ogni racconto, infatti, sembra essere una pennellata dell'autrice, che ha saputo creare con la sua penna bozzetti meravigliosi e piccole gemme preziose. Trovare un filo conduttore tra questi racconti non è possibile, perché non c'è. Ci sono piuttosto temi ed elementi ricorrenti: uno fra tutti la fuga dalla realtà - per rifugiarsi nell'irreale (Il segno sul muro, La signora allo specchio, Una casa stregata, Oggetti solidi), nel sogno (Un romanzo non scritto), nei ricordi (Partita di caccia, Il fascio di luce) – spesso dovuta al senso di inadeguatezza che provano i protagonisti dei racconti (L'abito nuovo, L'uomo che amava i suoi simili). La città di Londra, con i suoi rumori, il suo traffico, la sua gente, viene spesso evocata (Lunedì o martedì, Un riepilogo); così come è costante il riferimento alla natura e in particolare ai fiori (Kew Gardens). Poi ancora il ricordo della grande guerra (Il quartetto d'archi), l'omosessualità (Frammenti di vita), il matrimonio (Lappin e Lapinova, L'eredità), rendono ciascun racconto un importante spunto di riflessione. La tecnica narrativa del flusso di coscienza, presente in molti di questi racconti, richiede per la lettura una buona dose di concentrazione, ma anche nei racconti scritti in maniera tradizionale (La duchessa e il gioielliere) l'attenzione deve rimanere sempre alta, perché in ogni riga scritta Virginia Woolf offre al lettore una finestra su temi che di certo non possono definirsi leggeri. Lettura consigliata, soprattutto per chi non ha mai letto niente della Woolf, trovo che questa raccolta possa essere un ottimo inizio per conoscerla.

[RECENSIONE A CURA DI NAUTILUS]

Autore Virginia Woolf
Editore Passigli
Pagine 176
Anno edizione 2021
Collana Passigli narrativa
ISBN-10(13) 9788836818624
Prezzo di copertina 16,50 €
Categoria Altri generi