SINOSSI

Un romanzo liberamente ispirato alla figura di Gioacchino Cataldo, rais della tonnara di Favignana. Una vita spesa nel tentativo di conservare una tradizione millenaria, attraverso settant'anni di storia italiana, e che mescola tragedia classica con una modernità altrettanto letale. La visione di un personaggio irriducibile e controverso, destinato alla sconfitta. Sullo sfondo un'isola povera, ma ricca di tradizione, che si tramuta in splendida attrazione turistica, a rischio però di perdere le proprie radici. Con un mémoire di Carlo Ottaviano.

RECENSIONE

Lette le prime pagine del romanzo di Massimiliano Scudeletti, L'ultimo Rais di Favignana. Aiace alla spiaggia (Bonfirraro Editore, 2019), sono andato a frugare nella memoria, avevo l'impellenza di recuperare le immagini di Favignana e della sua tonnara, così austera e imperiosa, il muso rivolto verso il lato opposto della baia, dove sono ormeggiate le barche dei pescatori. C'ero stato nel 2008, una vita fa. Ma per fortuna ci sono tornato adesso, grazie a questo libro. L'autore ci accompagna in una ricostruzione attenta e appassionata della vita di Gioacchino Cataldo, l'ultimo Rais che l'isola abbia conosciuto, e la voce narrante regala in sostanza due angolazioni: quella dell'autore, dalla cui esposizione chiara e ordinata si percepisce pur sempre un legame profondo con il territorio, e quella dello stesso Gioacchino, che Scudeletti fa parlare in prima persona, appassionando inevitabilmente il lettore. Gioacchino, prima di essere Rais, è tante altre cose, in fondo che diavolo c'è da fare su quella piccola isola dove non puoi vedere come sia fatto il mondo? Emigra in Germania, dove la gente impara a volergli bene, e dove anche le valchirie gliene vogliono: "Ho sopportato le lontananze grazie a loro anche se c’è voluto del tempo perché nel sonno, di nascosto, non gli odorassi i capelli alla ricerca di un profumo che non trovavo. Oggi, a ripensarci, mi sento ingrato nell'aver pensato ad altre chiome appena svanito il piacere". Ma Gioacchino è un predestinato, la sua terra ne attende il ritorno. I forestieri non sanno niente della mattanza, sanno solo giudicare, o dare dell'assassino a quei pescatori "così violenti". Gioacchino Cataldo sente il peso della responsabilità, eppure ritorna, e il lettore a quel punto non può che fare il tifo per lui. Forse la storia dell'isola è destinata a subire profonde metamorfosi, ma adesso vale la pena di godersi quell'ultima mattanza, salire a bordo delle barche e rischiare, almeno nella fantasia, che una di quelle grandi bestie del mare ti colpisca con la sua coda mentre viene arpionato, perché diciamocelo, si sente un intenso odore di morte. E il pescatore di Favignana, intendo di "quella" Favignana in via d'estinzione, non è detto che esca indenne dal combattimento.

[RECENSIONE A CURA DI PIERMATTEI]

Autore Massimiliano Scudeletti
Editore Bonfirraro
Pagine 176
Anno edizione 2019
ISBN-10(13) 9788862722124
Prezzo di copertina 16,90 €
Prezzo e-book 8,99 €
Categoria Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico