SINOSSI
A mezzanotte del 16 luglio 1918 un plotone della Ceka, la polizia segreta bolscevica, raduna nello scantinato di una casa di Ekaterinburg lo zar Nicola II e la sua famiglia. Il massacro dura venti minuti. I Romanov, uomini, donne, bambini, sono cancellati dalla Storia. È la fine di un mondo di cui Nicola e la zarina Alessandra furono protagonisti tragici, incapaci di fronteggiare il destino che li aspettava. Piccolo, pigro, impreparato a regnare, ossessionato dalle superstizioni, l'ultimo zar è stato definito ora patetico, ora sanguinario. La sua vita, segnata da oscuri presagi ed eventi drammatici, si è consumata fra gli intrighi di una corte corrotta e anacronistica dominata da figure oscure come Rasputin, monaco diabolico, terribile e meraviglioso. Uno zar che non è stato grande, ma che ha avuto una grande storia che merita di essere raccontata.
RECENSIONE
Chi non si è mai domandato cosa significhi il termine "zar" o che origine abbia e, perché no, come hanno avuto origine gli zar in Russia? E come sia stato possibile che una dinastia così longeva e potente, il cui regno non vedeva mai il sole tramontare, in realtà sia capitolata in un preciso periodo storico, dando il via ad una serie di eventi che toccheranno, non solo il popolo russo, ma tutto il mondo? Si sa, la storia è un fluire di eventi che coinvolge paesi vicini e lontani. In questo libro, si tracceranno diverse figure dell'ultima dinastia zarista: i Romanov. Un racconto che ripercorre una figura così complessa, fragile, a mio avviso anche dolce, e tutti i malesseri fisici, e non solo, che ne deriveranno dalle grandi responsabilità di essere l'ultimo zar. Saranno analizzate le debolezze di Nikolaj II e il perché si sia sempre sentito inferiore, non all'altezza. Un uomo che verrà soggiogato dall'amore, quello della e per la sua Alexandra, nipote della regina Vittoria d'Inghilterra. La zarina è una figura altrettanto interessante, di cui si conosce poco, da sempre definita l'imperatrice più odiata di tutti i tempi e che non viene quasi mai analizzata al di là del suo strano legame con Rasputin. Una donna, una madre, che a causa di una visione "bigotta" ma, soprattutto, dalla paura che possa succedere qualcosa al proprio amato Alexej a causa di una maledizione ereditaria, si fa raggirare da una figura tanto potente quanto quasi mistica. E Rasputin? Lascio al lettore la possibilità di scoprire questa figura davvero unica, io non riesco a tracciarne un profilo senza dover scendere nei particolari. E, così, il debole zar diventa un burattino in mano ai suoi burattinai, ma l'insieme delle loro azioni porteranno al declino di una dinastia, alla fine di un capitolo storico della Russia e all'inizio di un altro ugualmente importante. Insomma, tramite una ricostruzione puntigliosa e ben dettagliata delle vicende che portano al declino dell’ultimo Romanov e grazie alle capacità di narrazione storico-cronologica dell’autrice Marzia Sarcinelli, credo che questa sia una lettura che non debba mancare, specie per gli appassionati del periodo, della grande nazione che è stata la Russia e, soprattutto, degli zar.
[RECENSIONE A CURA DI CARNEMOLLA]
| Autore | Marzia Sarcinelli |
| Editore | Ugo Mursia Editore |
| Pagine | 384 |
| Anno edizione | 2016 |
| Collana | Storia, biografie e diari. Biografie |
| ISBN-10(13) | 9788842557210 |
| Prezzo di copertina | 18,00 € |
| Categoria | Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia |

