SINOSSI
«Incontrate una bella ragazza sul ciglio di una scogliera? Non tendetele la mano! Potrebbero credere che l'avete spinta».
È quello che succede a Jamal Salaoui, trentenne sportivo con una protesi di carbonio al posto della gamba sinistra, che ciò nonostante si allena ogni giorno correndo su e giù per le bianche scogliere di Yport, grazioso paesino affacciato sulla Manica dal lato francese, con l'obiettivo di essere il primo atleta portatore di handicap a partecipare all'Ultra-Trail del Monte Bianco, la più dura corsa campestre del mondo. Il suicidio della ragazza interrompe i suoi progetti. La incontra, bellissima e disperata, in cima alla scogliera, cerca di salvarla, ma lei si butta lo stesso, e quando Jamal scende alla spiaggia, centoventi metri più in basso, viene accusato di essere stato lui a ucciderla. Qual è la verità? Chi è l'assassino? Lo sapremo dopo una girandola di colpi di scena come solo Michel Bussi, maestro dell'alchimia e della manipolazione, dell'emozione e della suspense, sa orchestrare.
RECENSIONE
Ho appena finito di leggere Mai dimenticare di Michel Bussi, e devo dire che è uno di quei libri che ti restano addosso anche dopo aver chiuso l’ultima pagina. Fin dall’inizio mi ha catturato per l’atmosfera tesa e malinconica, tipica dei romanzi di Bussi, con quelle scogliere della Normandia che sembrano respirare insieme ai personaggi.
La storia segue Jamal, un giovane insegnante con una protesi alla gamba, che un giorno assiste a una scena drammatica: una donna sembra volersi buttare giù da una scogliera. Lui tenta di salvarla, ma la situazione precipita e da quel momento tutto si ribalta: Jamal si ritrova al centro di un incubo, accusato di qualcosa che non ha fatto. Quello che più mi ha colpito è come Bussi riesce a confondere continuamente le carte: non sai mai se fidarti del narratore, se credere a ciò che racconta, o se c’è qualcosa che ti sfugge. Mi sono trovato a dubitare di tutto e di tutti, proprio come il protagonista. Il romanzo è un thriller psicologico travolgente, ma non solo: parla anche di diversità, solitudine e del bisogno di essere compresi. Jamal è un personaggio fragile e testardo allo stesso tempo, e la sua voce interiore — piena di rabbia, speranza e amore — mi ha toccato molto. Lo stile di Bussi è scorrevole, con capitoli brevi e una tensione costante. A volte i colpi di scena sono forse un po’ eccessivi, ma devo ammettere che non mi hanno mai annoiato: ogni volta che pensavo di aver capito tutto, arrivava una rivelazione che cambiava completamente le carte in tavola. Il finale mi ha davvero sorpreso: malinconico, ma coerente con tutto il viaggio emotivo che ho fatto insieme a Jamal.
In definitiva, Mai dimenticare è un libro che consiglio a chi ama i thriller con una forte componente umana, dove il mistero si intreccia con la fragilità dei sentimenti. Non è solo una storia di colpe e verità, ma anche una riflessione su come la percezione possa ingannare e su quanto sia facile giudicare senza conoscere davvero.
[RECENSIONE A CURA DI BIASI82]
| Autore | Michel Bussi |
| Editore | E/O |
| Pagine | 452 |
| Anno edizione | 2022 |
| Collana | Tascabili e/o |
| ISBN-10(13) | 9788833575551 |
| Prezzo di copertina | 12,00 € |
| Prezzo e-book | 8,99 € |
| Categoria | Horror - Thriller - Mistero - Gotico |

