SINOSSI

Un carrello ferroviario fuori controllo corre verso cinque uomini che sono legati sui binari: se non sarà fermato li ucciderà tutti e cinque. Vi trovate su un cavalcavia e osservate la tragedia imminente. Tuttavia, un uomo molto grasso, un estraneo, è in piedi accanto a voi: se lo spingete facendolo cadere sui binari, la notevole stazza del suo corpo fermerà il carrello, salvando cinque vite, anche se lui morirà. Voi uccidereste l'uomo grasso? La domanda può sembrare bizzarra ma ha impegnato i filosofi morali per oltre mezzo secolo. David Edmonds racconta qui la storia curiosa di come gli studiosi hanno lottato con questo dilemma etico, proponendo un avvincente viaggio attraverso la storia della filosofia morale. Molti pensano che sia sbagliato uccidere l'uomo grasso. Ma perché? Come mostra Edmonds, rispondere alla domanda è molto più complesso di quanto appaia in un primo momento. Di fatto, il modo in cui rispondiamo ci dice molto su ciò che consideriamo giusto o sbagliato. Leggere questo libro potrebbe cambiare, divertendovi, il vostro modo di pensare e fare di voi una persona migliore.

RECENSIONE

Uccideresti l’uomo grasso? di David Edmonds, edito da Raffaelo Cortina Editore, è un saggio sul dilemma etico del male minore. Attraverso l’analisi delle numerose situazioni al limite proposte dalla carrellologia ("trolleyology"), l’autore ci permette di riflettere su dilemmi etici che hanno impegnato e sconcertato filosofi per oltre mezzo secolo.
La versione base del dilemma è molto semplice ed è denominata "Il ramo deviato": ci troviamo accanto ad un binario quando vediamo un treno in corsa sfrecciare verso di noi, i suoi freni non hanno funzionato. Più avanti ci sono cinque persone legate sui binari e, se non facciamo niente, i cinque saranno travolti e uccisi. Per fortuna siamo accanto ad uno scambio e, azionandolo, manderemmo il treno fuori controllo su una linea secondaria, il ramo deviato, che si trova appena davanti a noi. Purtroppo c’è un intoppo perché sulla linea secondaria notiamo che c’è una persona legata sui binari e cambiare la direzione del treno si tradurrebbe inevitabilmente nell’uccisione di questa persona. Il dilemma etico consiste nel decidere se azionare o no la leva. La maggior parte delle persone sembra ritenere non solo che sia lecito deviare il treno verso il binario secondario, ma che sia addirittura doveroso, un obbligo morale, il "male minore". Eppure le idee in merito cambiano molto variando anche solo leggermente le situazioni descritte.
Ci sono moltissime evoluzioni di questo scenario, tutte corredate dai disegni raffiguranti la situazione al limite oggetto di analisi; tali situazioni, oltre ad essere riportate all’inizio di ogni capitolo, per comodità sono anche riepilogate in un’unica appendice alla fine del libro denominata: "Dieci carrelli ferroviari: un riepilogo". Una di queste evoluzioni dà il nome al libro ed è denominata "L’uomo grasso": in questo caso, ci troviamo su un cavalcavia che si affaccia sul binario di cui sopra, vediamo il carrello ferroviario sfrecciare fuori controllo e, poco più avanti, cinque persone legate sui binari. Come salvarle? Sappiamo che sul cavalcavia si trova un uomo molto grasso che sta guardando il treno appoggiato alla ringhiera. Se lo spingessimo oltre la balaustra, piomberebbe di sotto schiantandosi sui binari; l’uomo è così obeso che la sua massa farebbe fermare bruscamente il carrello. Purtroppo in questo modo verrebbe ucciso l’uomo grasso, ma si potrebbero salvare gli altri cinque. In questo scenario, il filosofo morale si interroga (e noi con lui) se si debba o meno dare una spinta all’uomo grasso e molti pensano che sia sbagliato uccidere l’uomo grasso, ma quali sono le differenze rispetto alla situazione descritta inizialmente? Su questo dilemma, e su tutte le variazioni dello stesso, ci siamo interrogati anche durante la discussione avvenuta sul Forum del Club del Libro ed è stato davvero interessante e stimolante valutare le varie situazioni proposte, i vari atteggiamenti e modi di pensare di ciascuno di noi. Idee che sono anche cambiate nel corso dell’analisi dei vari casi. Ad esempio, c’è stato chi ha sostenuto che "azionare una leva" è una cosa completamente diversa da "dare una spinta" a qualcuno, nonostante entrambe le azioni eseguite da noi causerebbero la morte di questa persona. Quindi, come agire? E, soprattutto, sarebbe corretto agire? Il dilemma etico in questo caso ci ha consentito anche di parlare di libero arbitrio e destino.
Questi esperimenti, dice l’autore, sono progettati per testare le nostre intuizioni morali, per aiutarci a sviluppare principi morali e, quindi, per essere di qualche utilità pratica nel mondo reale, quando invece di ragionare su questo tipo di dilemmi a tavolino, leggendo un libro, accanto ad una bella tazza di caffè fumante, dovessimo trovarci a prendere scelte morali in cui siano persone reali a potersi fare male. Vietato pensare che questo non potrebbe mai accadere perché è accaduto già numerose volte e la nostra storia contemporanea è piena di situazioni del genere a noi note. L’autore stesso cita alcuni esempi, tra cui è lampante quello del presidente degli Stati Uniti Truman e della scelta di sganciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki: una strage di migliaia di civili inermi, la cui giustificazione da sempre è stata quella del male minore, ovvero ucciderli per porre fine alla sanguinosa Seconda Guerra Mondiale.
Ci sono altri aspetti interessanti che sono emersi durante la discussione del libro (una delle più partecipate di sempre), tra cui la prospettiva che questo dilemma etico porta su discipline diverse dalla filosofia. Abbiamo parlato, infatti, anche di moderne tecnologie e, nello specifico, di intelligenza artificiale e vetture a guida autonoma. Quest’ultime sono progettate dall’uomo, ma come progettarle? Quale decisione dovrebbe prendere una vettura a guida autonoma in caso di incidente inevitabile? Tutelare chi è a bordo o chi è fuori? In una situazione limite come quella descritta da uno dei casi del carrello ferroviario, come dovremmo programmare la vettura? Abbiamo parlato anche di psicologia, di empatia e di intelligenza emotiva e, quindi, della facoltà di saper governare le proprie emozioni per prendere decisioni razionali che non siano governate dalla paura. Abbiamo approfondito la struttura del cervello umano, guidati dai capitoli centrali del libro. Sarebbe possibile manipolare noi stessi e il nostro cervello per modificare la nostra prospettiva morale, alterando i nostri giudizi sui casi del carrello ferroviario? Tutti aspetti che il saggio gradualmente conduce il lettore ad affrontare, anche per la sua struttura concepita in quattro parti, ciascuna di esse composta da vari capitoli di approfondimento, corredati di numerose note riportate poi in bibliografia per eventuali approfondimenti. Non nascondo che nel mio caso, al termine della lettura, avevo più domande e dubbi rispetto all'inizio, ma credo che il bello dei saggi di questo tipo sia proprio questo. Per tale ragione, non esiterei a consigliare nuovamente questo libro a chiunque abbia voglia di cimentarsi in riflessioni apparentemente fuori dal comune, ma saldamente legate ai nostri personali principi etici e morali.

[RECENSIONE A CURA DI GUIDOCX84]

Autore David Edmonds
Editore Raffaello Cortina Editore
Pagine 215
Anno edizione 2014
Collana Scienza e idee
ISBN-10(13) 9788860306975
Prezzo di copertina 19,00 €
Prezzo e-book 13,99 €
Categoria Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia