SINOSSI
Nel 1925 Hermann Hesse decide di lasciare l'eremo in cui si è ritirato in Svizzera e di accogliere l'invito a tenere una serie di pubbliche letture in Germania: proprio lui che riconosce di essere «restio ai viaggi e alle frequentazioni umane», lui che trova la prospettiva di esibirsi in pubblico «talvolta spaventosa». Ne nasce così un viaggio, «in sé insignificante e fortuito», che nell'arco di due mesi lo porterà dal Canton Ticino alla Baviera. E non sarà, come ci si potrebbe aspettare, il tradizionale itinerario illuminante e foriero di saggezza, bensì quello tortuoso e spesso accidentato, intrinsecamente comico, del più idiosincratico dei viaggiatori, tra reminiscenze infantili ma anche ansie tormentose, tra momenti di trasognata contemplazione ma anche di rabbiosa insofferenza (per i telefoni nelle stanze d'albergo, per le auto nelle strade di Norimberga, ma soprattutto per i riti della società letteraria). E da questa peculiare combinazione di elementi Hesse, con suprema autoironia, è riuscito a trarre, come nel caso della "Cura", uno squarcio esilarante della vita dello scrittore quando incontra il suo pubblico.
RECENSIONE
Questo è un breve romanzo autobiografico. Hermann Hesse si mette in viaggio verso Norimberga. Ha accettato di tenere delle letture, in tre paesi diversi, lungo il percorso verso la città tedesca. Sembra sovraccarico di lavoro e di stanchezza mentale, il pensiero del viaggio lo esaurisce. Tuttavia, decide di intraprenderlo per diverse ragioni: per rendere tributo ai luoghi della sua infanzia e della sua fanciullezza e per una necessità di riconsiderare il suo lavoro come scrittore, alla luce di una riflessione più distaccata. La prima lettura è prevista a Ulma per gli inizi di novembre. In modo inaspettato Hesse anticipa il viaggio alla fine di settembre e parte dal Canton Ticino, come fosse un richiamo lontano e impellente. Il viaggio verso Norimberga è un viaggio nella Storia, dal passato al presente, con previsioni nefaste sul futuro. Le tappe sono innumerevoli e si alternano momenti in cui visita luoghi e monumenti storici, simboli della Storia immutabile e immutata, come ad appellarsi a punti di riferimento sacri per legare ad essi la sua storia personale, come per non perdersi; ci sono momenti in cui rivisita amicizie e luoghi dell’adolescenza, periodo che lui chiama il Medioevo. E via via risale il territorio nordico fino a Norimberga. Qui si trova sbalzato nella modernità, rappresentata dalle macchine e i motori, da cui si sente terribilmente minacciato come uomo nella sua interezza e decreta la fine dell’umanità. È spossato e deve far ritorno a casa. Gli sono richieste tre letture. Una a Ulma, una ad Augusta e l’ultima a Norimberga. La lettura pubblica mette Hermann Hesse in una dimensione di scrittore professionale. In questo senso egli sente la letteratura come una trappola. Si sente soffocare, come se non avesse via d’uscita, ma in realtà trova due vie d’uscita: una è l’umorismo grazie al quale l’uomo può essere libero da schemi mentali precostituiti; la seconda strategia è quella di rivolgersi non al pubblico indifferenziato, ma a un individuo, che lui intercetta tra quel pubblico. Avendo un approccio individuale, egli riscopre la dimensione letteraria, come dimensione del sé, sincera e genuina. L'autore si avventura in un viaggio nel tempo, facendolo con digressioni, riflessioni personali e "salti" nel futuro. Il lettore lo segue nelle sue tappe, che a volte risultano statiche e ferme, come mancassero di una vera dinamica sia geografica sia psichica. Il romanzo sembra impregnato di nostalgia e rimpianto, ma senza una vera soluzione di cambiamento. Hermann Hesse appare stanco, fiacco, come chi non ha più forze per credere alla vita e questo porta il lettore a fermarsi, anch’egli statico, in quelle tappe, sentendo di stare girando a vuoto. Sembra più un romanzo che Hermann Hesse scrive per se stesso, per capirsi e per capire la sua storia e il suo percorso. Al lettore è chiesto di accompagnarlo in questo cammino di rivisitazione, come spettatore passivo, che può prendere solo atto che la storia vada così. Alla fine del libro il lettore condivide lo stesso senso di spossatezza e non vede l’ora di far ritorno al rifugio del Canton Ticino, dove potrà trovare una dimensione di riposo e di protezione.
[RECENSIONE A CURA DI DEFLUMERI]
| Autore | Hermann Hesse |
| Editore | Adelphi |
| Pagine | 110 |
| Anno edizione | 2019 |
| Collana | Piccola biblioteca Adelphi |
| ISBN-10(13) | 9788845933394 |
| Prezzo di copertina | 12,00 € |
| Prezzo e-book | 7,99 € |
| Categoria | Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia |

