Finito da un po' e anche a me Galsworthy ha convinto, però questo romanzo mi ha lasciato un po' insoddisfatta; è vero che è relativamente breve, ma la storia mi sembra più un racconto per come è sviluppata, nonostante alla fine siano più di duecento pagine. Non sono riuscita a entarre troppo nella narrazione, e mi sembra che la parte finale si risolva molto velocemente, senza effettivamente approfondire come le varie parti reagiscono al cambiamento della situazione. Però mi è piaciuto il suo modo di narrare, i temi che affronta e come li affronta, e leggerei sicuramente altro di lui.
Sull'interpretazione di Giorgia riguardo ad Hellen non so, a me non ha dato molto questa impressione, ma forse perchè appunto mi sembra che la parte finale si concluda troppo velocemente e lascia troppo spazio all'interpretazione. Leggendo quel che ha scritto Giorgia ho pensato che in effetti la sua interpretazione può avere senso, ma mentre leggevo Hellen mi sembra in realtà abbastanza superficiale, fin dal principio. Una donna che sa di esser diversa e a cui fa piacere che si parli di lei come una che posa creare scandalo. Però il suo personaggio mi sembra molto "misterioso", quindi non saprei proprio.
Anche secondo me i protagonisti sono i genitori e soprattutto la madre è piaciuta anche a me, lei sì una donna molto moderna, che vuole guardare in faccia la realtà con pragmatismo e liberandosi delle finzioni socali, ma nel rispetto di chi invece vi crede. Horace secondo me non è cattivo, è purtroppo troppo figlio del suo tempo e quindi completamente immerso nell'angoscia di voler apparire.
George mi è sembrato piuttosto insipido, mentre nel commento di Giorgia su Gregory mi ritrovo anche io. é un personaggio positivo, che si batte per i piu sfortunati e a cui non interessano le apparenze, però non riesce a prendere le distanze tra la realtà e ciò in cui crede, anche se i suoi intenti nobili vengono confermati nella sua tenacia a volee trovare la soluzione migliore per Hellen.
Non son sicura di esser soddisfatta del titolo. Secondo me Londra viene descritta meglio della casa di campagna, il significato della casa di campagna viene fuori da alcune osservazioni della madre su come alcuni pregiudizi continuino ad essere più forti in campagna che in città, o su come in campagna si abbia la sensazione di non vivere. Ma secondo me l'autore poteva soffermarsi un po' piu su questo aspetto, mi sembra solo un po tratteggiato e non paricolarmente originale.
"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert