Martedì, 04 Novembre 2025

"Le ore" di Michael Cunningham

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28/11/2024 11:52 - 28/11/2024 16:46 #68592 da bibbagood
"Le ore" di Michael Cunningham è stato creato da bibbagood
Da amante di Virginia Woolf, mi ripromettevo da tempo di recuperare questo libro del premio Pulitzer Michael Cunning hame grazie a Cristina (Cristymi) e Chiara (ChiaraPen) sembra essere finalmente giunto il suo momento
Pensiamo infatti di iniziarlo intorno al 6/7 dicembre, dovrebbe essere una lettura abbastanza breve e scorrevole da inserire senza problemi nei vari altri programmi di lettura: si spera più scorrevole rispetto al romanzo di cui parla e a cui si ispira .
L'idea di farmi compagnia nella lettura ci é infatti venuta quando il gruppo di Perugia lo scorso mese ha letto "La signora Dalloway" di Virginia Woolf e le mi compagne di avventure si son dimostrate entusiaste ad ampliare l'esperienza

Ne hanno tratto un film secondo me bellissimo con Marylin Streep nei panni di una signora Dalloway moderna, Nicole Kidman in quelli di Virginia Woolf e Julianne Moore in quelli di una casalinga degli anni 50 che cerca conforto nella lettura del romanzo woolfiano. Ne avevamo parlato qui: www.ilclubdellibro.it/forum/cinelibri/11...e-hours.html?start=0

Vi lascio la trama nel caso in cui qualcun altro voglia unirsi :-)

Negli anni Venti a Richmond, un sobborgo di Londra, Virginia Woolf è in cerca dell'ispirazione per il suo nuovo romanzo, assistita amorevolmente dal marito che tenta di domare il suo spirito inquieto. Negli anni Quaranta, a Los Angeles, Laura Brown è una giovane madre di famiglia che cerca nelle pagine di "La signora Dalloway" una via di fuga dalla routine domestica. Negli anni Novanta a New York, Clarissa Vaughn, soprannominata signora Dalloway, esce dal suo appartamento nel Greenwich Village per comprare dei fiori per Richard, un amico poeta che sta combattendo il male del decennio. Tre donne che sembrano non avere nulla in comune, se non il romanzo di Virginia Woolf, e che pure sono unite da un filo sottile che lega le loro storie attraverso luoghi ed epoche diverse.

 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 28/11/2024 16:46 da bibbagood.

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28/11/2024 12:19 #68594 da Cristymi
Risposta da Cristymi al topic "Le ore" di Michael Cunning
Pronta per la lettura! Finisco questo libro gotico che sto leggendo e mi preparo per questo attesissimo libro sulla Woolf   

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03/12/2024 12:10 #68673 da ChiaraPen
Risposta da ChiaraPen al topic "Le ore" di Michael Cunningham
Ci sono, lieta di partecipare! Presa dallo spirito degli audiolibri, ho pensato di avviarlo in macchina un paio di giorni fa...  edito da e mons, letto da Isabella Ferrari... inascoltabile! Da qui, la scelta di aspettare il mensile appuntamento con la biblioteca e prendere il cartaceo, come sempre. Quindi, dalla prossima settimana, sarò operativa. Grazie a Beatrice per averci coinvolto.

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08/12/2024 12:32 #68763 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Le ore" di Michael Cunningham
Letta la prefazione e il prologo e mi son già segnata varie cose, la storia di Virginia Woolf per me rappresenta sempre un grande fascino, come evidentemente anche per Cunningham!
Nella prefazione mi è piaciuto molto come riesce a creare parallelismi tra la vita di Virginia Woolf, la storia della signora Dalloway, e il momento attuale, dimostrando l'universalità delle storie e di come la storia di ciascuno possa in realtà essere un romanzo:

Il libro che avevo in mente voleva raccontare l'inclinazione umana, che si sia gay, etero e in qualunque momento della storia ci si trovi, a dare feste mentre il resto del mondo lotta per sopravvivere a una guerra, a un'epidemia o a qualsiasi altra catastrofe [..].
Ma mentre invecchiamo, continuiamo a desiderare e sperare, continuiamo ad andare alle feste, anche se fuori stanno ripulendo le macerie di un guerra, anche se uomini e ragazzi si sposano dalle piste da ballo alle corsie degli ospedali.
Sarebbe potuto essere, pensavo, un libro sul tentativo di vivere le nostre vite anche di fronte alla finitezza, in qualsiasi forma essa si presenti.


Nella signora Dalloway si sente secondo me infatti forte questo bisogno di offrire una festa e al contempo il contrasto con i problemi esterni, e Cunningham riassume bene in queste righe questa contrapposizione di sentimenti.

Poi si passa al vero punto della questione: Clarissa Dalloway è figlia della sua società? O è possibile cogliere parallelismi tra lei e donne nella società attuale? Clarissa sarebbe diversa se fosse vissuta nella seconda metà del Novecento? Cunnigham dà una risposto molto convincente, argomentata, e in cui mi ritrovo, ma sono curiosa voi che siete fresche di lettura come avete percepito Clarissa: pensate sia un personaggio attuale o troppo inserito della borghesia londinese degli anni Venti e un po' troppo forzato? E se pensate che una Virginia Woolf del 2024 scrivesse ora La signora Dalloway, in cosa sarebbe diversa Clarissa?

Sempre nella prefazione, racconta poi come Woolf fosse severissima con se stessa: mi ha ricordato molto la lettura di "Diario di una scrittrice" , un libro meraviglioso e potententissimo, in cui si sente tutta la sua disperazione nel non sentirsi all'altezza, di non riuscire a dare la giusta voce a tutte le storie che ha in testa. Impegnativo, ma che straconsiglio, ho intenzione di prendere come abitudine di risvogliarne ogni tanto alcune parti.

Quando parla del parallelismo tra sua mamma e Clarissa ho apprezzato molto il punto in cui dice "Ricordo di averla immaginata come un'amazzone che era stata catturata nella giungla e portata a vivere in una stanza oltremodo piccola per lei da persone erroneamente convinte che avrebbe preferito la sicurezza alla libertà". Mi è piaciuta quest'ultima parte perchè penso sia il nocciolo della questione femminista: non c'é niente di sbagliato a voler fare la casalinga, il problema diventa quando qualcuno pensa che questo è quello che vuoi tu e che sia questa la cosa migliore per te.
Mi piace infine come dice che le tre donne si perleranno nel libro, ci capiranno, si riconosceranno l'una nell'altra, nonostante le epoche e i luoghi diversi, che è un po'il motivo per cui nel 2024 leggiamo ancora classici ottocentesci oppure libri di culture lontanissime, che però riescono a parlarci.

Il prologo vabeh, per me è sempre una stretta al cuore leggere un qualsiasi testo che parla di quel pomeriggio, leggere la famosa lettera che lascia a Leonard. Sono contenta che abbia deciso di aprire il libro così, perchè purtroppo quel pomeriggio dice tantissimo sulla complessità di Woolf ma anche dell'universalità di quel che provava e pensava.


 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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09/12/2024 11:17 #68789 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Le ore" di Michael Cunningham
Letti anche i primi tre capitoli, rispettivamente dedicati a ciascuna delle nostre protagoniste.

Nel primo, dedicato alla Mrs. Dalloway newyorkese, mi è venuto naturale fare il confronto con la descrizione dello stesso inizio di giornata nell'opera di Woolf e non regge il paragone: nel libro di Woolf le immagini sono secondo me potentissime, sono impressioni e emozioni su carta, mentre qui è tutto molto più narrativo. Cosa che però va benissimo, il punto non è copiare Woolf, ma far vedere come Clarissa Dalloway possa essere un personaggio molto moderno: e infatti lo è! Lo snobbismo, il voler apprezzare le piccole cose per convincersi a essere felice della vita, i vari pensieri che saltano di palo in fresca sono realstici anche per la nostra epoca. Ho trovato poi molto divertente che alla fine si accenni a Marlyn Streep: che Cunnigham già sperasse che la grande attrice potesse interpretare la sua Clarissa ?

Nel secondo, dedicato a Virginia Woolf, ho apprezzato molto la descrizione della mattina, anche a me piace alzarmi presto, quando ancora tutto il resto sembra addormentato e la giornata si prospetta piena di potenzialità.

Nel terzo invece, dedicato a Laura Brown, una casalinga degli anni 50 che si rifugia nel libro di Woolf, mi ha colpito la riflessione su come cambiando cognome si diventi un'altra. Ne avevamo parlato qualche mese fa quando avevamo discusso del libro "Lezioni di chimica" e di come in alcuni paesi come la Germania la donna acquisisca il cognome del marito con il matrimonio, così che mi lascia sempre abbastanza perplessa. E qui secondo me Cunningham esprime bene cosa vuol dire questo cambiamento di cognome: prima sei Laura Zielski, una donna a sè, poi sei Laura Brown, ovvero la moglie di Dan Brown, è quello il tuo nuovo ruolo. Mi è piaciuto poi quando dice che la lettura è l'unico modo per riuscire a gestire il passaggio dal sonno al dovere: io anche leggo sempre a colazione una decina di minuti, preferisco alzarmi 10 minuti prima, ma per me è importante avere la lettura come parte della routine proprio perchè mi fa iniziare con calma la giornata.

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14/12/2024 20:25 #68914 da ChiaraPen
Risposta da ChiaraPen al topic "Le ore" di Michael Cunningham
La citazione di Meryl Streep mi ha fatto sorridere, proprio comete e mi ha ricordato una situazione affine ne Il diario di Bridget Jones, in cui lei guarda a ripetizione la scena del bagno al lago di Orgoglio e Pregiudizio, con Colin Firth tutto gnudo   mi chiedo sempre come si sarebbe potuto trasferire nella realtà scenica del film... e infatti non L viene dato il peso opportuno, ma va be'.

Tornando alle nostre eroine, questo romanzo così femminile, così intenso per tanti versi, mi sta piacendo molto. La descrizione di clarissa americana e moderna si percepisce così affine alla Dalloway, non solo negli aneddoti descritti, ma anche nel sentire del personaggio: quel senso di finitezza, con cui si scontra il suo desiderio speranzoso di celebrare la vita, è il fondamento di tutto il romanzo di Woolf. Ammetto che questo Richard omosessuale, morente per AIDS... non mi ha convinto del tutto. Cioè, ne ho colto l'amore sconfinato per Clarissa, come già il vero Richard, ma forse ci siamo allontanati troppo dall'originale. 

La storia di Virginia è, probabilmente, la più realistica, perché ispirata a fatti descritti. la sofferenza, la depressione struggente che coglie la scrittrice è ben trasposta in lettere. L'apertura del romanzo con lei che scompare nel fiume, con la vita che continua fluire sopra al suo corpo esanime, sembra essere l'ennesima celebrazione della vita.

La storia di Laura è forse la storia di tante donne, direi quasi della maggior parte di noi: benché in epoca diversa, emancipate e professioniste, c'è sempre questo retaggio legato all'essere prima donne, madri, lari della casa, affabili con i compagni delle nostre vite, mai troppo stanche, né lamentose per ciò che riguarda la gestione dei focolari domestici... a casa mia, mio marito spesso dice "mia madre l'ha sempre fatto e non si è mai lamentata" - ... e capisco che avrei dovuto seguire la mia indole solitaria (ma questa è un'altra storia!) - c'è ancora tanto lavoro da fare in questo mondo moderno, che vive un medioevo straziante! 

Avanziamo pian piano con questa lettura emozionante.

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16/12/2024 09:50 - 16/12/2024 10:09 #68965 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Le ore" di Michael Cunningham

ChiaraPen post=68914 userid=8817
Tornando alle nostre eroine, questo romanzo così femminile, così intenso per tanti versi, mi sta piacendo molto. La descrizione di clarissa americana e moderna si percepisce così affine alla Dalloway, non solo negli aneddoti descritti, ma anche nel sentire del personaggio: quel senso di finitezza, con cui si scontra il suo desiderio speranzoso di celebrare la vita, è il fondamento di tutto il romanzo di Woolf. Ammetto che questo Richard omosessuale, morente per AIDS... non mi ha convinto del tutto. Cioè, ne ho colto l'amore sconfinato per Clarissa, come già il vero Richard, ma forse ci siamo allontanati troppo dall'originale. 
 


Anche secondo me Clarissa americana e moderna è molto credibile, molto fedele all'originale, dimostrando l'universalità del personaggio. Riguardo l'omosessualità, non so se sia dovuto al fatto che voleva approfondire il velato tema omosessuale dell'opera di Woolf (in la signora Dalloway manco troppo velato) oppure semplicemente perchè è un tema caro all'autore (è omosessuale e la tematica omosessuale é al centro di altri suoi libri) e si è preso quindi una licenza poetica. Riguardo al rapporto Clarissa-Richard mi son chiesta però se il cambiarlo così voglia dire che l'autore spera in una realtà in cui Clarissa ha seguito una passione giovanile e non conforme alla società, riuscendo a essere quella che è...il risultato però è lo stesso! ha comunque rimpianti, é comunque infelice, sembra comunque non riuscire a impegnarsi in base alla decisione presa e vivere di conseguenza.
E poi non mi ha così convinta il fatto che la figlia debba essere nata da fecondazione in vitro da padre sconosciuto, non ho trovato un gran senso a questo espediente se non farla essere figlia di entrambe, ma dalla narrazione sembra comunque solo figlia di clarissa.

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Ultima Modifica 16/12/2024 10:09 da bibbagood.

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23/12/2024 12:03 - 23/12/2024 12:04 #69083 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Le ore" di Michael Cunningham
Libro terminato già da un po', mi è piaciuto e ha soddisfatto le aspettative che avevo medie, perchè avevo comunque visto il film due volte ed essendo il film molto fedele al libro non avevo particolari aspettative. Forse come vincitore Pulitzer mi sarei aspettata qualcosa in più. In ogni caso penso che l'idea della tre storie completamente slegate eppure complementari sia geniale e permetta di affrontare tantissimi temi.
Woolf appare come effettivamente forse era, o almeno nelle parti dedicate a lei vi ho rivisto tante considerazioni presenti anche nei suoi saggi e nei suoi diari, come il rapporto con i domestici, da una parte di superiorità, dall'altra fonte di pressione psicologica per dover svolgere il ruolo di padrona di casa e quindi esere relegata a un ruolo sociale che le sta stretto; c'è poi il rapporto con la sorella e con i nipoti, con i bambini in generale, e con l'espediente dell'uccellino morto accenna a due dei temi a lei più cari, le riflessioni sulla morte e su cosa sia realmente la bellezza.

Ho trovato interessante il discorso dell'anima come entità fisica, ma questa entità fisica è piuttosto una nostra proiezioni, perchè nel libro è presente in tantissime occasioni: l'emicrania di Woolf assume secondo lei vere e proprie fattezze, la rabbia provata in albergo da Laura Brown anche la percepisce come una proiezione fisica, esterna a lei tanto è concreta. In particolare, ho apprezzato sul finale come Laura Brown percepisca l'intelligenza anche come un'entità fluttuante, una presenza, com eun fantasma quasi, la paragona a un lettore, che può vedere tutto, ma senza prendervi attivamente parte.

Una cosa che non ho apprezzato molto è la volgarità: chi legge qui con me da tanti anni lo sa che sono una principessina e non mi piace la volgarità nei libri, questo libro non lo reputo volgare, penso solo che le poche parolacce soprattutto nella parte su Clarissa stonino completamente con il personaggio di Woolf e non c'entrino niente. Forse dovevano dare un tono più realistico per l'epoca in cui viente trapiantato ma per me é un tentativo non riuscito.

Dopo aver letto il libro, confermo che la scelta delle tre attrici per il film è stata secondo me azzeccatissima, molto brave a ricreare le diverse sfaccettature di personaggi sì molto simili, ma con pensieri e pulsioni diversi.

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Ultima Modifica 23/12/2024 12:04 da bibbagood.

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02/01/2025 13:36 #69234 da Cristymi
Risposta da Cristymi al topic "Le ore" di Michael Cunningham
Io l'ho finito prima di Natale ma ancora non ho avuto il coraggio di commentarlo e dargli una valutazione. Sono rimasta così delusa e perplessa da aver chiuso il libro senza volerne affrontare una disamina. L'ho trovato così falso, mancante di ispirazione propria, presuntuoso... A breve ci rimetterò le mani e scriverò una mia riflessione più motivata. Per ora "di pancia" per me è pollice verso!

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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