mulaky ha scritto: magari inizi con la disputa felice, ma poi siccome non hai gli strumenti giusti oppure in quel momento si inceppano (per i motivi sopra), ti ritrovi in un litigio senza che in verità tu volessi arrivare a quel punto.
mulaky ha scritto: E' chiaro che qui poi la differenza la fa l'intelligenza e la maturità di cui parlavo ieri: riesci a capire che il punto in cui si è arrivati è sbagliato, cerchi di chiarire per far finire tutto a tarallucci e vino e, sicuramente, fai tesoro di questa esperienza, quindi impari certamente qualcosa. E arriviamo al punto di Mastroianni, credo.
Ma se prendiamo il caso in cui da una parte non c'è la volontà di chiarire?
mulaky ha scritto: Questo è il mio dubbio. Il litigio permane anche quando le due parti vanno a casa propria e c'è questo malessere generale che aleggia nell'aria. In una occasione simile, io credo che le uniche cose che si possano imparare siano queste:
- si impara a non parlare più con quella persona;
- si impara a non affrontare più quel tema.
Ma si può dire davvero che sia un imparare? Perché a me pare sia un "meno" da fare (quindi impoverimento), mentre imparare qualcosa l'ho sempre visto come un di "più" (cioè arricchimento). E' questo che mi fa venire i dubbi, ma forse è imparare davvero anche quello, seppur in "negativo". Non so, devo pensarci su e riflettere su questa cosa.
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Ci provo...guidocx84 ha scritto:
- A1+S2: argomenti oggettivi, con scopo di posizionamento.
- A1+S3: argomenti oggettivi, con scopo di disturbo.
- A2+S1: argomenti soggettivi, con scopo di contribuire.
- A2+S3: argomenti soggettivi, con scopo di disturbo
- A3+S1: usare non-argomenti, con lo scopo di contribuire
- A3+S2: usare non-argomenti, con lo scopo di posizionarsi
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Guido ha scritto: Greta, il tuo esempio invece mi ha mandato in botta...
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La prima parte dell'esempio ci racconta dei fatti (che hai letto il libro e che dopo metà lo hai restituito), quindi argomenti oggettivi, da verificare. Quindi non ravvedo in essi né argomentazioni soggettive, né scopo di disturbare. Analizzando invece la seconda parte dell'esempio ci dici che la trama è confusionaria e lo stile forzato, senza dirci il perché, quindi effettivamente potrei associare quello che dici ad un'argomentazione soggettiva. Però quando dici "non vale proprio la pena leggerlo" non ravvedo lo scopo di disturbare come se tu avessi scritto: "Chi lo ha proposto è un emerito coglione!"![]()
Se non avessi visto gli esempi di Mastroianni probabilmente ti avrei quasi dato il punto ma non sei stata abbastanza disturbatrice nel tuo esempio... sei troppo buona di natura?
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Pensa che nel tuo "non vale proprio la pena leggerlo" intravedo quasi uno scopo di contribuire, salvandoci dalla lettura di un libro pessimo
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Guido ha scritto: Mastroianni ci dice che "esiste la possibilità che non-argomenti come insulti, parole negative, offese e espressioni aggressive siano utilizzate con lo scopo di portare un contributo. È il caso della satira irriverente [...], fare una battuta scurrile o dire qualcosa di forte per far emergere contraddizioni e contribuire al dibattito"
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mulaky ha scritto: Eccomi, allora
In a1+s3 "l'edizione X non è curata" secondo me è oggettiva perché basta prendere il libro e sfogliarlo per capire che mancano le note, una introduzione, le pagine si staccano, ecc. e quindi come tale l'ho considerata per l'esempio.
mulaky ha scritto: In a1+s2 ti è sembrata corretta "l'edizione è costosa" senza che io specificassi la motivazione (che tu cerchi nella frase sopra a1+s3), ma il costoso può essere molto soggettivo, se ci pensi, no? Magari per te un libro 40 euro non è costoso ma per me sì. Comunque nella mia frase non ho messo la motivazione perché credo sia opinione comune che un libro sopra un tot di euro sia per molti "costoso", ma allo stesso modo penso sia oggettivo (cioè che si può verificare) una edizione curata o meno (frase a1+s3).
mulaky ha scritto: A3+S2: usare non-argomenti, con lo scopo di posizionarsi
A leggere la spiegazione di Mastroianni mi pareva corretta: è una schifezza (insulto), io avrei potuto fare di meglio! (posizionarsi, cioè mi sto vantando di essere superiore all'autore).
Comunque ho visto ora la parte quotata da Greta, doveva essere tipo satira... quindi non avrei vinto la manche ugualmente
Stesso problema in A3+S1, a questo punto... è proprio la A3 che mi crea difficoltà
mulaky ha scritto: Comunque non so, se mai contatterai Mastroianni, fagli le domande ahahahaha! Grazie per il credito
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Sì esatto, io l’ho dato per scontato (forse perché lavoro in libreria) esattamente come per il costoso (probabilmente perché non sono ricca).guidocx84 ha scritto:
mulaky ha scritto: Eccomi, allora
In a1+s3 "l'edizione X non è curata" secondo me è oggettiva perché basta prendere il libro e sfogliarlo per capire che mancano le note, una introduzione, le pagine si staccano, ecc. e quindi come tale l'ho considerata per l'esempio.
Credo di aver capito il tuo punto di vista. Correggimi se sbaglio: se dico che un'edizione di un libro non è curata, è implicito che non lo sia perché probabilmente mancano le note, un'introduzione, le pagine si staccano, ecc. e quindi non c'è bisogno di dettagliare il perché io ritenga l'edizione poco curata.
Leggendo l'esempio senza questo tipo di dettagli, da esterno, non so perché ma ho percepito quel "l'edizione X non è curata" più come un'argomentazione soggettiva.
Credo comunque che indipendentemente dalla categorizzazione dell'esempio, il concetto adesso sia chiaro
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Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (![]()
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Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie
Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!
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