Margarethe ha scritto: Personalmente trovo che a volte sia difficile distinguere tra argomentazioni che sollevano questioni oggettive e argomentazioni che sollevano questioni soggettive.
Secondo me non è difficile solo "a volte"... è difficile molto spesso!

Soprattutto se non si è abituati a questo tipo di analisi qualitative (e forse lo è veramente solo chi fa della comunicazione il proprio mestiere).
Consideriamo anche che fare questo tipo di valutazioni leggendo un messaggio ed avendo tutto il tempo per ragionarci e rispondere come accade qui sul Forum o con le e-mail, è completamente diverso dal farle parlando dal vivo con qualcuno, ad esempio durante un dibattito.
In quel caso è ancora più complicato ed ecco perché chi riveste un ruolo pubblico spesso si affida ad esperti di comunicazione come Mastroianni per imparare a gestire situazioni anche emergenziali, di crisi, in cui alla complessità di partecipare a certi dibattiti, si somma anche l'aspetto emotivo (da non trascurare, bensì da dominare).
Margarethe ha scritto: Ad esempio anche in una frase che sembrerebbe verificabile come: "i personaggi del libro sono caratterizzati male" si potrebbero avere opinioni diverse da parte di diverse persone.
Da ciò che ho compreso io, per valutare se un argomento solleva questioni oggettive (A1) o soggettive (A2), è determinante capire se quanto è stato espresso nel messaggio è
supportato da ragioni e
dalla descrizione delle cose (A1), oppure se è preponderante la componente personale (A2).
Se l'argomento esprime qualcosa che sta all'esterno, oltre la sfera soggettiva del ponente, appartiene alla prima categoria.
Il tuo esempio "I personaggi del libro sono caratterizzati male" secondo me appartiene alla categoria A2 perché è legato solo ad una tua impressione, ad una valutazione interiore basata sui tuoi gusti e sulle sensazioni che evidentemente hai provato leggendo il libro.
Un'affermazione del genere non offre a chi la legge eventuali ragioni ed elementi esterni su cui basarsi per provare a confutarla ad esempio ma appare più come un tuo giudizio personale (e questo non è per forza male è, poi ne parliamo...).
Se avessi scritto "I personaggi del libro sono caratterizzati male perché l'autore ha trascurato di descriverne l'aspetto fisico ed i principali aspetti della loro personalità" allora credo che sarebbe stato diverso (almeno ai miei occhi)

Avresti supportato la tua tesi fornendo delle ragioni esterne alla tua sfera soggettiva e quindi secondo me avresti sollevato una questione oggettiva sulla quale eventualmente ci saremmo potuti confrontare nel cercare di confutarla. Quindi avrei categorizzato il tuo messaggio come A1.
Che ne dici? Torna il ragionamento?
E comunque, se è complicato fare valutazioni sull'argomento, pensiamo a quanto può essere complicato farne sullo scopo!

Come dice Vittorio, si rischia di essere prevenuti. Secondo me, più esiste un trascorso con una persona e più che si rischia di essere condizionati nel valutare ciò che scrive o dice,
sia nel bene che nel male. Ritengo che sull'analisi dello scopo possa esserci molto più margine di errore rispetto all'analisi dell'argomento che ciascuno di noi potrebbe fare leggendo un messaggio.
Quest'ultimo pensiero mi attanaglia da giorni e fa parte dell'elenco di domande che vorrei porre a Bruno perché credo che farsi un'opinione su quale sia lo scopo di una persona nell'aver scritto un certo messaggio o detto una certa cosa, sia la vera sfida per la valutazione della qualità della discussione, che come abbiamo detto determinerà se entreremo o meno nella discussione.
Non è sempre possibile chiedere al diretto interessato lo scopo del suo messaggio e, anche potendo, non è detto che ci racconterà la verità.
È nell'analisi dello scopo dunque che vedo maggior rischio di soggettività. Magari continuando a leggere il libro troverò delle risposte... vi farò sapere
Margarethe ha scritto: Da quello che hai scritto mi pare che in questo caso bisognerebbe specificare che si tratta di un'opinione, e cercare di rendere il messaggio un contributo utile ad altri invece che una sterile critica. Inoltre anche chi legge dovrebbe cercare di capire se si tratta di una provocazione o meno, e rispondere solo nel secondo caso, ho capito bene?
Secondo me, non è mai sbagliato utilizzare termini come "secondo me...", "è mia opinione...", "personalmente ritengo che..." e simili, sia nel caso in cui si stiano trattando questioni cercando di essere oggettivi che questioni in cui diamo spazio alla nostra soggettività (in quest'ultimo caso mi verrebbe da dire a maggior ragione!).
Questo perché l'oggettività non va intesa come la verità. Bruno questo lo scrive chiaramente:
"
L'oggettività di una questione non è direttamente correlata alla sua attendibilità e correttezza".
Quindi perché non accompagnarla con un bel "secondo me". È un modo per predisporsi meglio al prossimo che ci leggerà credo.
Come dicevo qualche riga fa, attenzione che esprimere una questione soggettiva non è il male. Per adesso ci siamo limitati a categorizzare argomenti e scopi, classificati in tre categorie ciascuno.
Nessuno ci ha detto come comportarci al presentarsi di uno o dell'altro. Sarà il prossimo passo (sì Greta, nella prossima puntata

).
Quindi per adesso non trarrei alcuna conclusione. Semplicemente prenderei atto della classificazione e cercherei di imparare a distinguere in un messaggio la categoria di argomento e la categoria di scopo a cui appartiene

Poi, dato che si è formata una bella matrice 3x3, andremo a scoprire cosa fare nelle 9 combinazioni di argomenti e scopi che potremmo rilevare in un messaggio! Evviva!

E con questa secondo me ho perso anche i pochi interessati all'argomento che non si sono ancora fatti avanti...
VFolgore72 ha scritto: Chissà che mi decida anch’io di intraprendere la lettura dei saggi in genere.
Secondo me dovresti provare Vittorio! Se posso permettermi di darti un consiglio per provare ad appassionarti al genere (che poi è anche uno dei principali benefici di partecipare ad un club del libro, ovvero quello di scoprire nuovi generi letterari inizialmente lontani da noi), ti suggerirei di scegliere saggi come questo, in cui gli argomenti trattati sono espressi semplicemente ma che soprattutto parlano di cose tangibili, che trovano riscontro immediato nella vita di tutti i giorni. Cose che vediamo e viviamo quotidianamente sul lavoro, in famiglia, nello sport, nel nostro rapporto con le persone off line e on line.
Ovviamente il saggio non deve per forza trattare l'argomento di cui stiamo parlando in questa discussione. Puoi spaziare in base ai tuoi gusti e alle tue predisposizioni (credo che a nessuno interesserebbe leggere un saggio su un argomento che non gli interessa minimamente, neanche ad un appassionato del genere).
Però il fatto che tu stia commentando questo topic e che tu stesso ammetta che lo stai seguendo con molto interesse, evidentemente dimostra che gli argomenti trattati non sono proprio lontani dalla tua sfera di interessi, quindi perché non provare a partire da questo? Non è neanche un tomo da 1000 pagine, anzi...
VFolgore72 ha scritto: Quanto alla sua incomprensione sulla firma in calce, se Lei è interessato, potrà contattarmi in privato. Le darò tutte le motivazioni del caso. Preferisco non rispondere sul forum, proprio per evitare inutili strumentalizzazioni. Non vorrei che venisse bloccata anche questa sezione. 
Senza offesa, ho scelto il Forum come luogo in cui parlare di questo libro perché sono interessato a scambi aperti sull'argomento con chi della Community desidererà affrontarlo con me, anche con l'obiettivo di tenere una sorta di giornale di bordo della mia lettura.
Per il momento quindi non considero di parlarne privatamente se non con l'autore del libro al quale, al termine della lettura, vorrei porre i miei quesiti.
Però ti ringrazio per l'offerta e ti invito a rivalutare le tue considerazioni in merito alle possibili strumentalizzazioni di quello che potresti scrivere fornendomi una risposta alla domanda (ammesso che ti interessi parlarne ovviamente).
Se si rispettano le opinioni di tutti e ci si esprime correttamente (con la testa, la pancia e il cuore e non con lo sfintere, come è capitato in altre discussioni che hanno portato noi moderatori a dover prendere decisioni drastiche che non avremmo certo voluto prendere), non si corre alcun rischio di essere fraintesi, credimi