Mi aspettavo un semplice romanzo d’avventura d’impronta marinaresca, in stile Isola del Tesoro , e invece no. Anzi - per le tematiche trattate e in considerazione della data di pubblicazione (1899) - devo ammettere che questo racconto m’è parso assolutamente sorprendente, forse persino spiazzante. Cuore di tenebra è infatti uno schiaffo in faccia al colonialismo, colto e descritto nei suoi aspetti più sordidi, ipocriti e brutali. Rimarchevole è poi anche il fatto che l’Autore riesca a capovolgere antichi e diffusi preconcetti sulla superiorità della razza bianca ed a svelare gli istinti più oscuri che albergano anche nell’animo dell’uomo "civilizzato", senza per questo scomodare e contrapporvi l’ingenuo mito del buon selvaggio.
Detto questo, non posso sottacere il fatto ch’io mi sarei aspettato di leggere per l’appunto un romanzo, non una sorta di pedante trattato di taglio storico-geografico o socio-filosofico. Ed è proprio dal punto di vista puramente narrativo che in Conrad ho colto (almeno per quel che mi riguarda) una grave pecca: quella cioè di non saper tener sufficientemente desta l’attenzione del lettore.
Cuore di tenebra, di fatto, altro non è che un lungo, interminabile monologo, privo di pause e diversivi. E dire che 150 pagine, suddivise in tre capitoli, parrebbero anche poche: ma provate a immaginare di ascoltare il narcotizzante racconto di un vecchio marinaio per una notte intera, e diverranno all’istante persino troppe!
C’è poi un altro inconveniente: che questo marinaio utilizza una caterva di perifrasi per descrivere qualcosa che - per sua stessa ammissione - sarebbe "indicibile", difficilmente spiegabile e comunque poco comprensibile. E difatti tutto il racconto è pervaso anche di oscuri sottintesi, di contorte allusioni, di frasi smozzicate, di indizi confusi.
Soprattutto, a rimanere parzialmente deluso è quel clima d’attesa che il marinaio ha cercato di ricreare, prospettando sin dall’inizio l’intenzione di voler svelare chissà quali misteri o segreti, che tali - di fatto - invece alla fine rimarranno.
Poi è vero: qualche bella frase, qualche bella descrizione e qualche bella immagine non mancano. Nel complesso, tuttavia, libro e Autore non mi hanno soddisfatto. So che Conrad ha scritto tanto altro, ma difficilmente le nostre strade s'incroceranno nuovamente.