A me piace la funzione del narratore e il linguaggio da lui utilizzato, non vi sembra a volte anche un pochino "comico"? Mi riferisco più che altro ad alcune descrizioni in un italiano un po' antiquato ma davvero divertente....
Un certo linguaggio "aulico" e "classicheggiante" può suonare comico alle nostre orecchie intrise di chat whatsapp e Facebook. 
Probabilmente se n'è già accennato, ma forse sarà meglio richiamare ancora una volta l'attenzione de "i miei venticinque lettori" sul problema relativo alla traduzione

. A quanto si legge in rete, l'edizione Newton Compton in questo caso non sembra essere tra le migliori. Se possibile, optate dunque per qualcosa di più aggiornato. Io, ad esempio, utilizzo un'edizione Salani del 1989. E voi? Credo a questo punto sia importante precisarlo, nei vostri commenti: potremmo confrontare le reciproche impressioni e magari verificare quanto effettivamente una diversa traduzione possa influenzare il nostro gusto personale ...
Ad esempio, l'effetto comico dei primi capitoli - che Chiara e Pier hanno interpretato come involontario - a me è parso del tutto intenzionale. E così me lo sono gustato tanto quanto - giusto per fare un altro esempio - le espressioni romantiche (e tutt'altro che melodrammatiche) di cui ha parlato Ariel

. La sensazione, infatti, è che l'autore utilizzi diversi registri, dal comico al drammatico: se la traduzione non è buona, il rischio è che tutto finisca in farsa.
Io sto procedendo più speditamente del previsto: ieri ho letto i primi sei capitoli. E mi sono piaciuti. Però ripeto: non è il caso di avere fretta. Siamo solo al giorno 2, e nessuno deve temere di rimanere indietro. Aspetteremo tutti, compresi coloro che al momento non l'hanno ancora iniziato ...