Ho finito anch'io la lettura di questo libro, l'ho letto in soli due giorni: l'ho iniziato titubante e invece non sono più riuscita a scollarmi.
All'inizio ero un po' scettica perché anche a me aveva dato la sensazione di assomigliare a Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (che ho trovato un libretto innocuo) e perché Ogni cosa illuminata (primo libro di Foer) era stato carino ma non eccezionale.
Invece Molto forte, incredibilmente vicino è stato un gran bel libro e ringrazio Anna per averlo proposto, peccato che sia libro del mese in agosto dove notoriamente la partecipazione è stentata.
E' un libro davvero triste e malinconico, se Oskar si sentiva spesso le scarpe pesanti invece io mi sentivo sempre il cuore di piombo.
Non mi è sembrato un bambino autistico ma un bambino diverso si, molto sensibile e con una capacità non indifferente di interagire con gli altri, soprattutto con le persone adulte. Questo libro è ricco di umanità e nonostante tutto forse cerca di creare anche un po' di gioia e speranza ma tutto sommato io mi sono depressa un sacco leggendolo....e non lo dico in negativo, un libro che abbia la capacità di emozionare tanto ha già vinto per me.

L'avevo preso in biblioteca e ora credo proprio che mi toccherà comprarlo.
Quante volte ho fatto assolutamente mia questa frase nella vita? Mi sembra di esser stata capita
"...l'ignoranza è forse una benedizione, non lo so, ma a pensare si soffre tanto, e ditemi, a cosa mi è servito pensare, in che grandioso luogo mi ha condotto il pensiero? Io penso, penso, penso, pensando sono uscito dalla felicità un milione di volte, e mai una volta che vi sia entrato."
E cosa dire della malinconia di questa:
"Che rimpianto, pensare che serve una vita per imparare a vivere una vita, Oskar. Perché se potessi rivivere la mia vita mi comporterei diversamente."