Maury93 ha scritto: Ho appena terminato di leggere "Le vergini suicide" e devo ammettere che ho faticato molto, più volte ho pensato di abbandonarlo. Ho trovato interessanti soltanto l'inizio e la fine del libro mentre la parte centrale è colma di descrizioni di cui si fatica a trovarne l'utilità.
Ho, invece, particolarmente apprezzato la narrazione della storia in prima persona plurale in quanto realizza la netta separazione tra la realtà chiusa della famiglia Lisbon e la restante parte della comunità.
E' apprezzabile che, nonostante tu abbia faticato molto per completarlo (siamo sulla stessa barca... ho superato da poco la metà... non trovo molti stimoli in questa lettura sinceramente e sono d'accordo con te e con gli altri che riportano la difficoltà di lettura della parte centrale del libro), e nonostante sia il primo libro che probabilmente leggi con noi, tu abbia comunque deciso di completarlo. Non mollare, vedrai che con i prossimi libri andrà meglio. Lo spirito di un club del libro è anche questo e tu l'hai compreso da subito. Bravissimo!
Procedo veramente a rilento con la lettura ma ho un mini-viaggio alle porte con un po' di ore di aereo da fare quindi conto di finirlo a breve
Lo avete già detto, però confermo la sensazione riportata da alcuni di voi: la famiglia gioca un ruolo determinante nei suicidi delle ragazze secondo me. Le famiglie troppo opprimenti, fitte di regole, che non lasciano mai "spazio di manovra" ai propri figli, magari lo fanno per il loro bene ma rischiano di sortire l'effetto contrario.
Chi non ha imparato dai propri errori? Da piccolo non ho creduto che il fuoco bruciasse sino a quando non l'ho toccato. Mio babbo ricordo che me lo diceva sempre... poi ad un certo punto, tenendomi sotto controllo, ha lasciato che accadesse... sembrerà una cavolata ma è un insegnamento. Non ho più toccato il fuoco.
Non sono genitore, anche se spero di poterlo essere in futuro, e non c'è una scuola in cui imparare come essere un buon genitore. Forse chi è genitore può aiutarci meglio a capire queste dinamiche. Noi attualmente siamo parte dell'altro schieramento: i figli.

Sarebbe bello un confronto su questa tematica.
Come fare a riconoscere il confine tra quando intervenire e quando lasciar correre? Non dev'essere per niente facile... soprattutto se si è ansiosi come me che mi sveglio la notte agitato se sento il cane fare strani rumori (e magari sta solo sognando)... figurarsi con un figliolo!
Comunque più che imporre regole secondo me avrebbe senso insegnare valori. Per farlo però ci vuole tempo... tempo che i genitori oggi hanno sempre meno del passato... ma qui si apre un altro grande tema... sto pensando all'insegnante alla quale hanno spaccato una sedia sulla schiena... quando ho sentito la notizia alla TV sono rimasto allibito... ma non mi ha stupito purtroppo.
Vanna lo sai che tornando a trovare i prof all'ITI durante il primo anno di università, entrai in aula e trovai degli allievi che minacciavano di colpire con un casco il prof. Urnetti? Non sono più riuscito a tornare a scuola a salutarvi...
Alla radio chiedevano ai ragazzi di farsi un bell'esame di coscienza discutendo di questo fatto, però un commento è stato che l'esame di coscienza avrebbero dovuto farselo anche i genitori di questi ragazzi... che ne pensate?