Martedì, 04 Novembre 2025

Ottobre 2018 - Le vergini suicide

Di più
12/10/2018 11:59 #38577 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide

vanna ha scritto: Finito anch'io. Mi ha lasciato una grande angoscia e malinconia ma ho apprezzato lo stile di scrittura impeccabile di questa storia surreale che non ho capito fino in fondo. Ho fatto diverse ipotesi sul significato della vicenda ma forse non c'è neppure e l'autore ha voluto solo farci partecipi delle innumerevoli sensazioni sul mistero della vita … Aspetto vostri commenti


Non è facile dare una risposta ai tuoi dubbi, Vanna, ma intanto ti ringrazio per le riflessioni e l'apprezzamento in merito alla scrittura di Eugenides, che anche me ha colpito e che a mio parere non è per nulla paragonabile alla lettura d'un quotidiano: ma non è una critica a Folgore, perché è assolutamente vero che non mancano riferimenti ad un'indagine giornalistica intorno alla vicenda.

Concordo anche con Pier sulla difficoltà di dare un giudizio complessivo intorno al romanzo. Anch'io son giunto alla fine, ma sto rileggendo ora qualche brano sparso, per chiarirmi ulteriormente le idee (almeno spero): poi proverò riordinare le sensazioni provate e ad esprimerle con un minimo di coerenza espositiva ... :) .

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
16/10/2018 12:37 #38609 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide

bibbagood ha scritto: Invece qua mi sembra il messaggio sia più che altro il voler raccontare con occhi esterni un fatto "di cronaca" e che non si ha intenzione di dare una risposta alla domanda "perchè?". In questo senso, la narrazion tramite la comunità civica di cui parlava Francesco non so se sia la più adatta, perchè creare solo più distacco (@Guido: il narratore sono i vicini di casa della famiglia, è una voce narrante che parla a nome del vicinato e trasmette le loro impressioni).


Prendo spunto da questa osservazione, che mi trova in disaccordo :) , per un commento finale, sebbene sia forse più facile spiegare perché questo libro potrebbe non piacere, piuttosto del perché invece è piaciuto.

Sono altresì consapevole che il riferimento ai gusti e/o alle sensibilità differenti di ciascuno di noi resti assolutamente valido, ma che sia anche una giustificazione parziale e piuttosto riduttiva. E invece a me il libro è piaciuto non solo per come racconta, ma anche per quel che racconta.

Come però dicevo in un precedente post, per affermare ciò occorre un mutamento di prospettiva.

Tutti noi, leggendo, siamo infatti naturalmente portati - sin dal titolo - a domandarci una cosa soltanto: perché le ragazze si sono suicidate? Ma la risposta - anzi, più d’una - il libro in verità la fornisce: colpa di un ambiente familiare oppressivo; colpa di un malsano spirito d’emulazione; colpa del contesto storico; colpa di una predisposizione genetica; colpa di un insensibile e crudele egocentrismo …

Ogni tesi ha un fondo di verità incontestabile: eppure nessuna di esse ci soddisfa, perché l’autore le riporta tutte come spiegazioni plausibili, ma senza sposarne mai una in maniera chiara e univoca. Sicché ne deduciamo che la questione è irrisolta, la vicenda piatta e il libro inconcludente.

Secondo me, però, siamo andati a cercare il mistero là dove mistero non c’è, mentre abbiamo dato per scontato ciò che così scontato non è. Riprendo allora ciò che già avevo scritto in apertura di discussione: “l’attenzione andrebbe focalizzata non solo sulle protagoniste, che sin dal titolo tendono a rubare un po’ la scena, ma anche su chi rimane sullo sfondo”.

Chi è la voce narrante? La definizione “comunità civica”, per quanto formalmente corretta, è anche troppo estesa, generica e a mio parere fuorviante. Sì, è vero, il libro raccoglie le voci di tutti: amici, genitori, compagni di scuola, fidanzatini, dottori, insegnanti, opinionisti vari e gente comune.

Ma chi davvero cerca di rimettere insieme i pezzi, pur rientrando in una delle suddette categorie, compone una cerchia più intima e ristretta, la cui voce – diversamente dalle altre – non si limita a rievocare un fatto di cronaca, su cui poi dare un'opinione, ma è invece espressione d’un’autentica e profonda sofferenza.

Non è un investigatore curioso, né un semplice conoscente. Non è nemmeno un parente. Eppure, a distanza di anni, egli solo custodisce ancora ricordi e reliquie che nessun altro coltiva o s’è preoccupato di raccogliere, di cui la sua stessa vita è intrisa e di cui non vuole e non può liberarsi.

E’ un ragazzino ormai cresciuto, invecchiato, disilluso, ancorato al passato. Qualcuno che non è mai riuscito a colmare il vuoto di una perdita. E non mi riferisco tanto alla perdita di una persona cara (che al di là dell’aura mitica di cui è stata rivestita, è rimasta sostanzialmente sconosciuta), quanto di un’età, cui la persona scomparsa è indissolubilmente legata. Un’età fatta di grandi sogni, di possibilità infinite, di sentimenti purissimi e di amori assoluti.

Ecco: io penso che questo romanzo sia una riflessione sincera, malinconica e amara sull’adolescenza e - più in generale - sul tempo che passa, malgrado lo si voglia tener stretto; sui ricordi che sbiadiscono, sui sogni incompiuti, sulle speranze deluse, sui sentimenti feriti e sugli amori spezzati. E su una fine sempre incombente (le crisope schiacciate, la casa che marcisce, gli alberi abbattuti, la neve che più non cade, i reperti che si sgretolano …)

E’ una riflessione che a mio avviso, sfogliando le pagine e confrontando la propria esperienza, si può arrivare a sentire e condividere. A patto di non farne un argomento tabù, come gli adulti del libro, o di placare la propria ansia con le spiegazioni degli “esperti”, uniformando le sensazioni al rapporto causa/effetto che regola i fatti.

Ma per quanto comuni, si tratta pur sempre di sensazioni soggettive, per le quali va atteso il momento giusto. Per me lo è stato: quella di Eugenides, infatti, la ritengo già una delle migliori letture dell’anno. Per questo, adeguandomi allo stile, mi astengo dall’assegnare un voto alla lettura. Ma per quanto confuse e nebulose siano state queste osservazioni, spero si capisca :) .
I seguenti utenti hanno detto grazie : guidocx84, bibbagood, pierbusa, Kira990, Ariel

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

  • pierbusa
  • Avatar di pierbusa
  • Offline
  • Saggio
  • Saggio
  • Mi piacciono i libbri!
Di più
16/10/2018 19:24 #38613 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide

Novel67 ha scritto:

bibbagood ha scritto: Invece qua mi sembra il messaggio sia più che altro il voler raccontare con occhi esterni un fatto "di cronaca" e che non si ha intenzione di dare una risposta alla domanda "perchè?". In questo senso, la narrazion tramite la comunità civica di cui parlava Francesco non so se sia la più adatta, perchè creare solo più distacco (@Guido: il narratore sono i vicini di casa della famiglia, è una voce narrante che parla a nome del vicinato e trasmette le loro impressioni).


Prendo spunto da questa osservazione, che mi trova in disaccordo :) , per un commento finale, sebbene sia forse più facile spiegare perché questo libro potrebbe non piacere, piuttosto del perché invece è piaciuto.

Sono altresì consapevole che il riferimento ai gusti e/o alle sensibilità differenti di ciascuno di noi resti assolutamente valido, ma che sia anche una giustificazione parziale e piuttosto riduttiva. E invece a me il libro è piaciuto non solo per come racconta, ma anche per quel che racconta.

Come però dicevo in un precedente post, per affermare ciò occorre un mutamento di prospettiva.

Tutti noi, leggendo, siamo infatti naturalmente portati - sin dal titolo - a domandarci una cosa soltanto: perché le ragazze si sono suicidate? Ma la risposta - anzi, più d’una - il libro in verità la fornisce: colpa di un ambiente familiare oppressivo; colpa di un malsano spirito d’emulazione; colpa del contesto storico; colpa di una predisposizione genetica; colpa di un insensibile e crudele egocentrismo …

Ogni tesi ha un fondo di verità incontestabile: eppure nessuna di esse ci soddisfa, perché l’autore le riporta tutte come spiegazioni plausibili, ma senza sposarne mai una in maniera chiara e univoca. Sicché ne deduciamo che la questione è irrisolta, la vicenda piatta e il libro inconcludente.

Secondo me, però, siamo andati a cercare il mistero là dove mistero non c’è, mentre abbiamo dato per scontato ciò che così scontato non è. Riprendo allora ciò che già avevo scritto in apertura di discussione: “l’attenzione andrebbe focalizzata non solo sulle protagoniste, che sin dal titolo tendono a rubare un po’ la scena, ma anche su chi rimane sullo sfondo”.

Chi è la voce narrante? La definizione “comunità civica”, per quanto formalmente corretta, è anche troppo estesa, generica e a mio parere fuorviante. Sì, è vero, il libro raccoglie le voci di tutti: amici, genitori, compagni di scuola, fidanzatini, dottori, insegnanti, opinionisti vari e gente comune.

Ma chi davvero cerca di rimettere insieme i pezzi, pur rientrando in una delle suddette categorie, compone una cerchia più intima e ristretta, la cui voce – diversamente dalle altre – non si limita a rievocare un fatto di cronaca, su cui poi dare un'opinione, ma è invece espressione d’un’autentica e profonda sofferenza.

Non è un investigatore curioso, né un semplice conoscente. Non è nemmeno un parente. Eppure, a distanza di anni, egli solo custodisce ancora ricordi e reliquie che nessun altro coltiva o s’è preoccupato di raccogliere, di cui la sua stessa vita è intrisa e di cui non vuole e non può liberarsi.

E’ un ragazzino ormai cresciuto, invecchiato, disilluso, ancorato al passato. Qualcuno che non è mai riuscito a colmare il vuoto di una perdita. E non mi riferisco tanto alla perdita di una persona cara (che al di là dell’aura mitica di cui è stata rivestita, è rimasta sostanzialmente sconosciuta), quanto di un’età, cui la persona scomparsa è indissolubilmente legata. Un’età fatta di grandi sogni, di possibilità infinite, di sentimenti purissimi e di amori assoluti.

Ecco: io penso che questo romanzo sia una riflessione sincera, malinconica e amara sull’adolescenza e - più in generale - sul tempo che passa, malgrado lo si voglia tener stretto; sui ricordi che sbiadiscono, sui sogni incompiuti, sulle speranze deluse, sui sentimenti feriti e sugli amori spezzati. E su una fine sempre incombente (le crisope schiacciate, la casa che marcisce, gli alberi abbattuti, la neve che più non cade, i reperti che si sgretolano …)

E’ una riflessione che a mio avviso, sfogliando le pagine e confrontando la propria esperienza, si può arrivare a sentire e condividere. A patto di non farne un argomento tabù, come gli adulti del libro, o di placare la propria ansia con le spiegazioni degli “esperti”, uniformando le sensazioni al rapporto causa/effetto che regola i fatti.

Ma per quanto comuni, si tratta pur sempre di sensazioni soggettive, per le quali va atteso il momento giusto. Per me lo è stato: quella di Eugenides, infatti, la ritengo già una delle migliori letture dell’anno. Per questo, adeguandomi allo stile, mi astengo dall’assegnare un voto alla lettura. Ma per quanto confuse e nebulose siano state queste osservazioni, spero si capisca :) .


Complimenti Lorenzo, le cose che hai scritto oltre che trovarmi d'accordo mi hanno fatto guardare al libro appena letto con occhi diversi e sono rimasto sinceramente e piacevolmente sopreso dal tuo acume "critico" che per una volta (e finalmente) ha lasciato perdere la ridicolaggine del "voto" ed è diventato introspettivo e profondo. E faccio mie le tue parole:

Ecco: io penso che questo romanzo sia una riflessione sincera, malinconica e amara sull’adolescenza e - più in generale - sul tempo che passa, malgrado lo si voglia tener stretto; sui ricordi che sbiadiscono, sui sogni incompiuti, sulle speranze deluse, sui sentimenti feriti e sugli amori spezzati. E su una fine sempre incombente (le crisope schiacciate, la casa che marcisce, gli alberi abbattuti, la neve che più non cade, i reperti che si sgretolano …)

Anche per me questo libro è candidato ad essere dopo "Lolita" (che comunque era una rilettura) una delle migliori letture del 2018. :)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!
I seguenti utenti hanno detto grazie : guidocx84, Novel67

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
16/10/2018 22:08 #38614 da Ariel
Risposta da Ariel al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide
Onestamente fatico a esprimere un opinione, o meglio non so dire se mi sia piaciuto o meno.
Posso dire di averlo letto volentieri e velocemente, anche perchè questo stile a modi cronaca ti spinge ad andare avanti per scoprire sempre di più. In realtà non è tanto ciò che accade alle sorelle Lisbon che mi ha spinto ad andare avanti nella lettura, perché lo so sin da subito, ma cercare di capire perchè. Come per i protagonisti sembra quasi che tutto, la vita dipenda dal capire perchè le sorelle Lisbon ha compiuto quel gesto estremo. Come ho detto per me i veri protagonisti sono gli adolescenti che sembrano essere stati segnati in maniera indelebile dal suicidio delle ragazze, in alcuni tratti ho trovato un po' morboso il loro interesse verso di loro, ma in questo modo credo che l'autore abbia evidenziato quello che secondo me è il vero tema del libro:non il suicidio come atto, forse liberatorio di una vita che opprime, e nemmeno quali possano essere le sue motivazioni quanto l'inquietudine,la malinconia e l'incapacità per chi resta di capire e affrontare un atto così estremo.


Inviato dal mio TRT-LX1 utilizzando Tapatalk

"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley
I seguenti utenti hanno detto grazie : Novel67

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

  • guidocx84
  • Avatar di guidocx84 Autore della discussione
  • Assente
  • Amministratore
  • Amministratore
  • Founder, IT & Community Manager
Di più
16/10/2018 22:10 #38615 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide

pierbusa ha scritto: Complimenti Lorenzo, le cose che hai scritto oltre che trovarmi d'accordo mi hanno fatto guardare al libro appena letto con occhi diversi


A me invece hanno invogliato ad andare avanti con la lettura! :cheer: ;)

Spesso, complice la stanchezza o, peggio ancora, la fretta di passare al prossimo libro da leggere, si sottovaluta o si trascurano aspetti importanti, direi fondamentali, dei testi che leggiamo.
Questo perché non sono immediatamente visibili. Non sono facili da determinare ad una prima veloce lettura.

Quanto ha scritto Lorenzo mi fa pensare invece che questo libro contenga molto di più di quello che possiamo immaginare e che sia necessario porvi una certa attenzione leggendolo.

Certo, la soggettività con cui lo leggeremo farà sì che ciascuno di noi ci ritrovi cose diverse (o addirittura non ci trovi niente di che...). Però l'indizio che ci ha dato Lorenzo è importante.
Attenzione, dice: non è un libro da leggere superficialmente. Almeno questo è quel che ho percepito leggendo il tuo commento Lorenzo (spero di non aver frainteso). ;)

E comunque confermo quanto ha detto Pier... non dare il voto al libro ti ha dato una veste più seriosa! :laugh: :laugh: :laugh: :laugh:

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
I seguenti utenti hanno detto grazie : Novel67

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
16/10/2018 23:37 #38617 da Blue
Risposta da Blue al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide
Finito ormai da qualche giorno e devo dire che questo libro non è per nulla facile da digerire. A fine lettura ti rimane tanta tristezza, ma anche un senso di impotenza e rabbia, probabilmente la stessa provata dai giovani narratori, per la fine annunciata delle ragazze. Perché se è vero che i ragazzi, ormai adulti, pur avendo ricostruito la storia nei minimi particolari non riescono a trovare una risposta al mistero del suicidio, è altrettanto vero che nessuno nella piccola cittadina, in cui si conoscono tutti, offre un aiuto concreto alle ragazze e alla loro famiglia. Non si preoccupano nemmeno quando vengono ritirate dalla scuola e in un secondo momento il padre viene addirittura licenziato. Quindi la mia domanda più che "perché le ragazze si sono suicidate?" è “perché nessuno a fatto nulla per aiutarle?”.
Capisco che sono situazioni delicate in cui spesso non si sa cosa fare, ma ad un certo punto sembra quasi che la comunità aspetti la completa fine della famiglia per poter ritornare finalmente alla “normalità”.
In effetti ho letto che Eugenides con questo romanzo ha voluto sottolineare la decadenza dei valori nell’America perbenista della seconda metà del Novecento, onestamente non so fino a che punto ”Le vergini suicide” contenga una critica sociale di certo l’autore sembra offrire attraverso il simbolismo un ritratto del disfacimento di un tranquillo quartiere della middle class. Si pensi alla misteriosa malattia che colpisce gli alberi del quartiere; agli insetti che ogni anno invadono la città coprendo auto, case e prati con le loro carcasse; allo sciopero dei necrofori che lascia i cadaveri (delle Lisbon, perché in quel mondo perfetto nessuno muore) in attesa di sepoltura. Al centro di questo microcosmo c’è casa Lisbon, prima fortezza della bigotta moralità borghese perfettamente integrata nell’impeccabile (almeno all’apparenza) quadro generale poi simbolo del degrado familiare e sociale. Intorno il quartiere che se pure segnato dagli eventi cerca in tutti i modi di proteggere il proprio stile di vita, abbattendo alberi malati, spazzando gli insetti morti, istituendo goffamente una “giornata del lutto”.
Comunque al di là delle varie interpretazioni a cui si presta la storia, il libro è scritto in modo mirabile e merita davvero la lettura.
Complimenti a Lorenzo per la proposta, ma anche per le sue osservazioni che offrono una chiave di lettura non banale ad un racconto di non facile comprensione.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Novel67

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
18/10/2018 16:26 #38633 da Lilly
Risposta da Lilly al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide
Appena finito .... Fin dalle prime pagine l'autore ti toglie completamente la speranza che qualcosa di positivo possa cambiare la sorte di queste povere adolescenti abbandonate a se stesse.....si procede nella lettura con un senso di impotenza e un magone che ti accompagna anche dopo la lettura . Mi ha colpita la sensazione di vuoto e di indifferenza che circonda la famiglia....è tutto triste e imperniato da un sentore di morte ,
sembra che il tempo si sia fermato ...
la mente degli adolescenti è un mistero senza risposta come in effetti lo è il gesto di queste cinque sorelle.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Novel67

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
18/10/2018 18:02 #38634 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide

guidocx84 ha scritto: E comunque confermo quanto ha detto Pier... non dare il voto al libro ti ha dato una veste più seriosa! :laugh: :laugh: :laugh: :laugh:



Bene: avendo sempre fatto seguire un voto ai miei commenti, ne deduco che è da tre anni che non mi prendete sul serio :laugh: :laugh: :laugh:

Ringrazio comunque Pier e tutti voi per le belle parole :blush: e attendo di leggere altri contributi, se ve ne saranno. Sì, non è proprio un libro da leggersi svogliatamente, perché forse il vero significato è nascosto sotto la superficie: io ho offerto una chiave di lettura, ma non è detto sia l'unica, e che sia corretta. E' stata ispirata dal fatto che il libro mi è piaciuto: ma come ogni altra lettura, non è detto che debba piacere a tutti ;)
I seguenti utenti hanno detto grazie : guidocx84

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

  • guidocx84
  • Avatar di guidocx84 Autore della discussione
  • Assente
  • Amministratore
  • Amministratore
  • Founder, IT & Community Manager
Di più
19/10/2018 19:59 #38641 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide

Novel67 ha scritto:

guidocx84 ha scritto: E comunque confermo quanto ha detto Pier... non dare il voto al libro ti ha dato una veste più seriosa! :laugh: :laugh: :laugh: :laugh:



Bene: avendo sempre fatto seguire un voto ai miei commenti, ne deduco che è da tre anni che non mi prendete sul serio :laugh: :laugh: :laugh:


Ehm... :whistle: :whistle: :whistle:

Non confermo, né smentisco!! :woohoo: :laugh: :P ;)

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
20/10/2018 18:01 #38655 da Ayden
Risposta da Ayden al topic Ottobre 2018 - Le vergini suicide
Ho finito il libro da qualche giorno, ma mi sono presa un po' di tempo per riflettere prima di dire qualcosa. Anche perché la prima impressione a fine lettura è stata di saperne esattamente quanto all'inizio, cosa che un po' è vera è un po' no.

E' vera perché già dalle prime pagine sappiamo quel che succederà e nel libro non troviamo molte risposte al perché del gesto estremo compiuto dalle ragazze, né arriviamo a conoscerle molto bene. Però riflettendoci, penso che non siano le risposte ad essere importanti, quanto la ricerca stessa compiuta insieme ai ragazzi che sono voci narranti. Ricerca che diventa spasmodica, morbosa e a tratti ossessiva, forse anche troppo.

C'è una frase in particolare del narratore che mi ha colpito, che ora ovviamente non riesco a ritrovare, ma che diceva pressappoco "Avevamo fatto il possibile per aiutarle". Quasi avessero bisogno di giustificarsi agli occhi del mondo, come se fossero anche loro responsabili della morte delle sorelle. Una frase con cui non sono d'accordo, perché dal libro mi è sembrato che i ragazzi siano stati, per la maggior parte del tempo, spettattori passivi della decadenza che avanzava dentro e fuori le mura di casa Lisbon. Forse, con l'espediente di affidare a un personaggio coinvolto in prima persona la narrazione, Eugenides ci presenta un'immagine idealizzata della vicenda, un po' nascosta dietro il tentativo di obiettività dato dai "reperti".

A conti fatti, il libro non mi è piaciuto molto, in parecchi punti mi è stato difficile andare avanti, però come ha detto qualcuno prima di me è un notevole "esercizio di scrittura".
La riflessione di Novel sul tema dell'adolescenza mi ha colpita molto, non ci avevo pensato :huh:
I seguenti utenti hanno detto grazie : Novel67

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Newsletter

Shoutbox

Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

Accedi per utilizzare la Shoutbox.

Ultimi commenti

audible adv

 

ilclubdellibro