Librotta ha scritto: Ho finito adesso il libro.Mi fa piacere averlo letto,ma non è il mio genere . La trama non mi ha entusiasmato molto così scritta,mi sarebbe piaciuto di più fosse stata approfondita anche di più la vita spirituale del Lama.
Ho durato fatica nella lettura con la maggior parte dei termini stranieri.
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Capitolo XIV, prime pagine
Nel capitolo XIII vi è un incontro poco simpatico per Kim e il Lama, dal quale nasce un tafferuglio, e il povero Lama si prende anche uno schiaffone.
Abbandonata la compagnia il Lama e Kim proseguono la loro strada in mezzo alle Montagne per arrivare ad un paesino chiamato Shamlegh, dove vivono alcune famiglie e uomini comandati da una donna, la donna di Shamlegh.
Giunto in paese il Lama così si esprime:
"- Queste si sono le mie Montagne - disse lentamente -così dovrebbe vivere un uomo, alto al di sopra del mondo, lontano dal piacere, assorto in pensieri profondi."
In queste poche parole è racchiusa in parte la spiritualità filosofica e religiosa del Lama, monaco buddista.
Noi abbiamo un nostro noto poeta italiano che la pensa allo stesso modo, ed è Giovanni Pascoli, che nella "La Picozza" (Odi e Inni) così si esprime:
[.......]
"Salgo; e non salgo, no, per discendere,
per udire crosci di mani, simili
a ghiaia che frangono,
io, io, che sentii la valanga;
ma per restare là dov'è ottimo
restar, sul piro limpido culmine.
o uomini; in alto,
pur umile: è il monte ch'è alto;
ma per restar solo con l'aquila,
ma per morire dove me placido
immerso nell'alga
vermiglia ritrovi chi salga:
[.......]
Il lama così commenta il colpo che ha ricevuto sulla fronte da uno dei due stranieri, il russo.
"Il colpo non è stato che (come si stancano presto, le mie gambe in questi ultimi giorni) un'ombra su un'ombra. Il male in sé si è incontrato col male in me... ira, collera, e desiderio di ricambiare il male.... Tutto questo mi ha rimescolato il sangue, messo in subbuglio lo stomaco, stordito le orecchie [.......] - Se fossi stato privo di passioni, il colpo avrebbe prodotto in me soltanto un male fisico, una ferita, un graffio.... insomma un'illusione."
Da qui in poi siamo circa alla seconda pagina del XIV capitolo, si legge e si trova, per chi vuole, la spiritualità religiosa del Lama, le sue convinzioni religiose, la sua profondità d'animo. Tutte pagine memorabili, che trascendono la nostra misera quotidianità occidentale.