Sabato, 06 Settembre 2025

Agosto 2023 - Le diecimila porte di January

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07/08/2023 14:44 - 07/08/2023 14:47 #64013 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Buongiorno, eccomi qui a commentare le prime sessanta pagine di questo romanzo.
Per prima cosa vorrei parlare di quella che mi sembra la sua struttura: ci sono dei capitoli corrispondenti alle "porte" che January trova (facilmente riconoscibili perché, almeno nell'edizione cartacea, c'è proprio il disegno di una serratura) e poi ci sono i capitoli legati al libro "Le diecimila porte" che January sta leggendo. I punti di vista, quindi, non possono che essere due: January che ci racconta episodi della sua vita e poi c'è la voce un po' documentaristica di chi ha scritto quel libro.

Finora ho letto solo una sorta di introduzione al libro letto da January, quindi non commenterò molto questo aspetto perché ho ben poco da dire e ancora non mi sono fatta una idea. Sicuramente in questa introduzione l'idea di fondo è quella che, credo, sia comune a tutti noi: la "Porta" è da intendersi come un portale, un ponte, un mezzo che collega due mondi diversi. Nel panorama fantascientifico abbiamo vari casi: dall'armadio de Le cronache di Narnia al buco di Alice nel Paese delle meraviglie, allo Stargate del film omonimo, ma anche il Tardis di Doctor Who... solo per citarne alcuni, la lista è decisamente più lunga. L'autore del libro che sta leggendo January dice che "Le porte introducono il cambiamento, ed è dal cambiamento che nasce ogni cosa" e in effetti è così, nel panorama letterario ogni volta che si oltrepassa la soglia di una "porta" succede qualcosa, si va incontro all'avventura, a uno stravolgimento, si assiste alla crescita dei personaggi!

Ma torniamo alla storia di January. La bambina vive una infanzia decisamente triste, anche se non sempre si percepisce dalla sua scrittura. Sostanzialmente è sola perché il padre non c'è mai e il tutore (se così vogliamo chiamare il sig. Locke) è un personaggio abbastanza ambiguo, pertanto la ragazzina non può che trovare rifugio e conforto nella fantasia, inventando e leggendo storie. La sua unica compagnia è quella del cane Bad, non ha amichetti della sua età perché sebbene ci sia Simon, in realtà non si possono nemmeno frequentare. Poi è pure costretta a fare la brava bambina, sebbene in cuor suo non sia così... poverina, mi fa tenerezza anche perché le hanno appioppato una tata così chiusa e vecchia dentro. Forse con Jane riuscirà ad essere più se stessa, ma sono ancora all'inizio, spero diventeranno amiche.
La madre non è pervenuta. Il padre di January mi sembra un'anima in pena, si capisce che quel lavoro che fa è misterioso, che sotto c'è qualcosa. Decisamente più misteriosi sono gli evidenti intrallazzi del sig. Locke che riguardano i reperti archeologici e dei loschi figuri; egli, a modo suo, sembra affezionato alla bambina, però mi dà una idea "storta" e cioè come se fosse affezionato a una "cosa" strana e insolita e non a una bambina in quanto bambina/essere umano... non so se mi spiego.

Comunque, la scrittura della Harrow mi sta piacendo, ma non la trovo (al momento) così accattivante tale da non farti chiudere il libro. Sicuramente la curiosità di continuare c'é, ma personalmente non mi sento di leggere e fare un'unica tirata come mi è capitato con altri libri, faccio tranquillamente delle pause senza patire minimamente il distacco dal libro.

Sono sicura che January da bambina, praticamente una monella patentata, sia simile a qualche altro personaggio già incontrato. Ho pensato a Pippi Calzelunghe, ma lei non faceva monellerie con l'idea di fare una monelleria, mentre January ha questa consapevolezza. Devo fare mente locale per capire chi mi ricorda...

Ah, per quanto riguarda il colore della pelle di January. Secondo si capisce che è "mista" già nelle primissime pagine e credo che il colore "rossastro" sia stato scelto appositamente ai fini della storia e anche per rendere noi lettori perplessi. La mia idea è la seguente: quando pensiamo a una persona di colore, tendenzialmente pensiamo al colore marrone, in diverse gradazioni, intensità e temperatura, ma di base comunque pensiamo al marrone. Il colore della pelle di January, per come è stata descritta, mi ha portato a pensare agli indiani nativi d'America o a popolazioni sudamericane tipo Indios... in qualche modo gente che ha dei riti mistici nella propria tradizione, quindi diciamo un po' di "magia" e non lo so se è un caso, ma io questa cosa l'ho notata! Però January ha anche i capelli ribelli come gli afro e gli occhi chiari, tutte cose che fanno intuire come sia "mista" o comunque "non conforme" ad una tipologia ben precisa. E questo, man mano che leggiamo il romanzo, si lega alla perfezione all'idea che gli altri hanno di lei e all'idea che la bambina ha di se stessa, cioè di una diversa, non catalogabile con una etichetta precisa perché non appartiene a nulla di definito (insomma né carne né pesce) o, per dirla come il sig. Locke, January è "un esemplare assolutamente unico"... e, infatti, possiamo già dirlo anche noi, non solo per la descrizione dei suoi tratti fisici, ma anche perché lei attraversa delle Porte ed è la protagonista del nostro romanzo. Più unica di così! :D


Come da tradizione, alcuni frasi che ho sottolineato (materiale per Bibi):

- "Se trattiamo le storie come siti archeologici e rimuoviamo con grande cura la polvere dai vari strati che le rivestono, scopriamo che a un certo livello c'è sempre una porta. Un punto che separa il qui e il ì, noi e loro, l'ordinario e il magico. Ed è proprio nei momenti in cui le porte si parano e in cui le cose fluiscono tra i mondi che nascono le storie"

- Eppure, quando sei una sorta di creatura "nel mezzo", senza famiglia e senza denaro, senza null'altro se non le tue gambette e una moneta d'argento, a volte scappare è l'unica cosa che puoi fare.
L'ho sottolineata perché si capisce benissimo come la piccola January vede se stessa... povera cucciola.

- Volevo credergli, ma nella vita avevo ricevuto tante promesse non mantenute che sapevo riconoscerlo all'istante.
La delusione di una figlia che si vede sempre messa da parte dal padre, seppur per lavoro.

- «Il potere, mia cara, ha un linguaggio. Ha una geografia, una valuta e, perdonami, un colore. Non è una cosa che puoi prendere sul personale o rifiutarti di accettare; è semplicemente così che va il mondo, e prima ti ci abitui, meglio è.»
Questa frase, secondo me, è indicativo di cosa realmente si nasconda dietro la facciata di Locke...

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
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08/08/2023 12:35 - 08/08/2023 12:37 #64019 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January

Secondo si capisce che è "mista" già nelle primissime pagine e credo che il colore "rossastro" sia stato scelto appositamente ai fini della storia e anche per rendere noi lettori perplessi.


Forse sì! Che fosse di etnia mista l'avevo capito subito, solo che i dettagli per me lasciavano un po' a desiderare, ma non riguarda solo la descrizione fisica di January, è un peso che mi sono portata dietro per tutto il libro ed è uno dei motivi per cui non ho apprezzato la scrittura... anche se ho letto che molti l'hanno fatto, anzi hanno amato questo stile (come Maria Luisa!). Qui c'è un contrasto di sensibilità, perché io ho trovato invece il modo di scrivere dell'autrice vago e impreciso.

Devo ammettere che, nonostante la fatica, ho provato poi il desiderio di leggerlo tutto per vedere dove andare a parare, e siccome domenica avevo un gran bisogno di una giornata-romanzo... l'ho fatto! :D Ma resterò a discuterne con voi perché, nonostante nel complesso non mi sia piaciuto abbastanza, ci sono comunque molti spunti che ho trovato interessanti (anche per quello forse ci sono rimasta male).

Dunque, evito qualsiasi spoiler perché di colpi di scena ce ne sono (per me telefonati... vabbè, scusate! :D Si è capito che non mi ha presa!) e mi concentro sulla prima parte. Senza dubbio la "condizione di partenza" di January, intesa come l'eroina all'inizio del viaggio, è pensata in maniera molto immersiva. Ho trovato interessante la scelta dell'autrice di trasmettere la sofferenza invisibile di chi conduce una vita apparentemente agiata, ma in cui c'è un prezzo da pagare non irrilevante: la libertà, la possibilità di esprimersi. Sembra amore, ma è amore condizionato, quindi non nutriente (anche perchè cresci col terrore di fare qualcosa di sbagliato e quindi perdere il tuo status... insomma, è un po' vivere sul filo).

Alle donne, diciamocelo, questa condizione è abbastanza familiare perché da prestissimo veniamo educate a non fare cose fuori posto, ancora più dei maschi, per questioni di decenza (?). Anche io ho apprezzato la natura selvaggia di January, dicevo, così come le descrizioni fisiche delle sue reazioni: il corpo ha un suo spazio ed è giusto così. Credo che in generale il "selvaticume" sia sempre la chiave da utilizzare per spezzare le catene, perché quando c'è da sopravvivere non bisogna sorridere educatamente, tutti gli animali lo sanno: bisogna scoprire i denti e ringhiare!

In questo senso penso che le porte siano davvero l'oggetto più adatto, come protagoniste del romanzo: rappresentano il cambiamento, la contaminazione (di idee, per esempio, di scambio tra culture)... ma anche la liberazione. Apri una porta, la passi e sei di là, non più di qua. Se stai scappando da una situazione spinosa la porta, una volta imboccata, fa da passaggio quasi iniziatico: prima eri prigioniera, ora sei libera!

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
Ultima Modifica 08/08/2023 12:37 da lettereminute.

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08/08/2023 15:53 - 08/08/2023 15:53 #64021 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
CAPITOLO 2 DEL LIBRO LETTO DA JANUARY

lettereminute:
Se stai scappando da una situazione spinosa la porta, una volta imboccata, fa da passaggio quasi iniziatico: prima eri prigioniera, ora sei libera!
 

Che tra l'altro è esattamente quello che è successo a Adelaide/Addie, a voler guardare bene la sua storia! Era limitata, per non dire imprigionata, in quella che era la sua vita con le zie e le nonne... le Porte l'hanno liberata!


CAPITOLO PORTA 3

mulaky:
Decisamente più misteriosi sono gli evidenti intrallazzi del sig. Locke che riguardano i reperti archeologici e dei loschi figuri; egli, a modo suo, sembra affezionato alla bambina, però mi dà una idea "storta" e cioè come se fosse affezionato a una "cosa" strana e insolita e non a una bambina in quanto bambina/essere umano... non so se mi spiego.


Pacca sulla spalla a me stessa per aver inquadrato male il sig. Locke che, in effetti, esibisce January agli invitati della sua festa in modo davvero indegno, cioè parlando di selvaggi addomesticati con il grande potere delle "influenze positive" e della "civiltà". Avrei voluto prenderlo a randellate!!! Per carità, siamo nei primi anni del Novecento e ovviamente la questione razziale c'è ed è innegabile, ma mi dà fastidio, profondamente fastidio, questo suo mostrarsi patrigno benevolo quando, poi, non è altro che un ipocrita razzista che pensa di "salvare" e "istruire" gente non bianca come lui.

Continuo la lettura e spero tantissimo che qualcuno gli dia una mazzata


TEORIA #1 (da leggere solo se avete già letto il capitolo due del libro che sta leggendo January)
Attenzione: Spoiler!


 

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Ultima Modifica 08/08/2023 15:53 da mulaky.

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08/08/2023 16:18 #64022 da SilviaM
Risposta da SilviaM al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Ammetto di aver letto d’un fiato il romanzo (ho rallentato un po’ alla fine) perchè cercavo la rivelazione, il colpo di scena, che però non ho trovato. O meglio, ci sarebbero i colpi di scena, ma lo stile prolisso mi ha confusa e anche un po’ annoiata e quando arriva la novità nella storia (come alla fine dei capitoli del libriccino Le Diecimila porte), mi sembra che quasi passi in sordina, perchè la mente è concentrata in tutti i dettagli dati dall’autrice che però non caratterizzano, anzi mi pare allontanino l’attenzione, come anche alcuni personaggi. Il capitolo della Porta di cenere credo che sia quello rivelatorio, soprattutto del personaggio di Locke, che francamente poteva apparire malvagio fin dall’inizio, ma a me non è sembrato così, almeno negli intenti, tutto sommato, forse un po’ arido e severo, ma non credo che il razzismo sia qui in discussione, piuttosto vedeva January come "essere potenziale". E poi io sono famosa per essere quella delle “regole” (non fraintendete, non mi pare di esagerare!), francamente però non possiamo essere tutti girovaghi e disobbedire, soprattutto se bambini! e nei primi capitoli non mi pare che January fosse tenuta prigioniera, forse cercavano di educarla ma aveva molte possibilità (siamo all’inizio del ‘900). La libertà per me è quella di pensiero e di poter aprirsi delle porte da soli nella vita e i mezzi che aveva January non guastavano...ma comunque, siamo in un fantasy certo, ci sta la ribellione di una ragazzina che non vuole vivere in un castello dorato ma farsi strada da sola (anche per la sua genetica). Forse la voglia di avventura di January poteva trasparire con qualche altro spunto, a me tutta questa ribellione invece non fà affezionare al personaggio.E poi niente, capisco che scrivere un fantasy originale sia difficile, e magari lo sono io! ma vedo troppe analogie con altre storie già note: il libro che January legge e in cui si ritrova protagonista mi ricorda la Storia Infinita e i passaggi verso altri mondi mi ricordano troppo Pullman e le sue Oscure Materie (ma davvero tanto! Il cane Bad inseparabile: il daimon; Villa Locke: il Magisterium; l’amico Samuel: Roger; il padre viaggiatore: certamente Lord Asriel; January ribelle: Lyra ecc...) . Insomma, l’ho letto velocemente quasi quasi perchè se lo avessi abbandonato temporaneamente, forse non lo avrei ripreso più in mano.E’ un libro che non mi è dispaiciuto del tutto, ma non mi rimarrà, se non con questa sensazione di analogie troppo palesi. Sono curiosa di leggere i vostri commenti, per capire se sono stata troppo esigente, o se questa lettura tutta d’un fiato, mi ha tolto alla fine un po’ di piacere..... Comunque, la parte che mi è piaciuta di più, è la descrizione del Mondo di Nin, con il suo Oceano Amarico e la storia nella storia, quella di Adelaide e Yule. Una bella storia d’amore, fantasy a parte. Pronta a commentare la genitorialità, ma qui divento una iena. Le poche storie fantasy che ho letto, a parte quelle già citate, anche Momo di M. Ende, hanno qualcosa che mi è rimasto per sempre. Mi spiace dire che questo libro non sarà tra questi.

La verità è come un leone: non avrai bisogno di difenderla; lasciala libera. Si difenderà da sola.
Sant'Agostino d'Ippona

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09/08/2023 19:37 #64025 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Ho appena mandato la foto per gli scatti del mese, chi mi fa compagnia:-)? Dai che il libro si presta molto!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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11/08/2023 15:25 - 11/08/2023 15:29 #64032 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Procedo un po' a rilento nella lettura per motivi che non dipendono dal libro. Comunque continuo a pensare che il discorso che Locke abbia fatto alla festa sia razzista, magari cambierò idea andando avanti nella lettura ma fino ad esso non c'è nessun particolare che non mi faccia pensare che lui, in quanto bianco con i soldi, non si senta meglio e più potente di quelli di colore.

Detto questo, comprendo che il libro possa lasciare un po' perplessi o non essere al 100% godibile... secondo me dipende dai due stili di scrittura: la parte scritta da January è più viva, è come se le cose stiano accadendo mentre lei parla (anche se sappiamo che sono cose già accadute), inoltre lo stile è più peperino, movimentato, giovanile; poi c'è la parte del libro che, per quanto interessante, a me personalmente dà un senso di frenata e, oggettivamente, è uno stile di uomo più in là con gli anni (serioso) e più statico, insomma "documentaristico" come ho già detto in qualche commento precedente e quindi l'effetto noia talvolta è dietro l'angolo.
Questo alternarsi di capitoli libro e capitoli January, mi fa collegare a un discorso che ho fatto tempo fa, in merito ai libri contenenti molti flashback: non li amo molto perché mi "interrompono" la lettura e quindi la velocità con cui sto leggendo. E' più o meno la stessa cosa anche per questo romanzo e sospetto sia il maggior responsabile anche per voi che non siete riusciti a farvi coinvolgere dalla trama.

Comunque, andando avanti sono a circa metà libro.
La storia inizia a prendere più forma con gli intrighi e con la storia nella storia. Interessante aver conosciuto anche la vita di Yule e non solo quella di Addison, questo ci pone di fronte all'evidenza che anche gli uomini più saggi e studiosi sono di fatto limitati e hanno bisogno di mettere le etichette alla gente e, se non riescono a inquadrare in uno schema una persona (Yule), allora automaticamente tale persona "vale meno" o "non è degna di...". Insomma, ai saggi di Nin non è neanche passato lontanamente per l'anticamera del cervello che Yule potesse avere interessi diversi e più profondi dei loro, ma questa è la storia di ogni genio incompreso.
Proseguendo nella lettura, iniziano ad esserci una serie di interrogativi che si pongono al lettore: Chi è Jane e perché riconosce il libro? Come fa Samuel a sapere dove tengono January e ad essere al posto giusto nel momento giusto? E' possibile che January sia figlia dei protagonisti del libro che sta leggendo? E ancora, perché l'organizzazione segreta di Locke & Co. vuole chiudere queste Porte? Chi diavolo è quell'essere glaciale, certamente non umano, che è conosciuto come Havemeyer? Questi maledetti hanno davvero ucciso Bad?
Nella mia mente si fa sempre di più l'idea che January sia figlia di quei due del libro: lui è scuro e ha i tatuaggi sul polso (la sua cultura li prevede) e lei è chiara, ciò spiegherebbe il colore della pelle e degli occhi "non conforme" di January. Inoltre, come si evince da un capitolo del libro, ci sono esseri che con le loro parole possono far accadere cose e January sembra fare proprio questo quando scrive!
Ad ogni modo, qualche che sia la vicenda, ho trovato davvero crudele far rinchiudere in manicomio una fanciulla solo perché ha iniziato a pensare, a fare domande e quindi essere "fastidiosa". Pratica piuttosto diffusa nell'Ottocento, lo sappiamo perché abbiamo letto altri libri qui sul forum, ma davvero maschilista e malvagia. Manette, sedativi, solitudine, sgomento... i cattivoni di questo romanzo dovranno pagare a caro prezzo anche questo!



E infine... tutti quelli che hanno votato questo romanzo, dove sono andati a finire? Dai, su... i temi di cui parlare secondo me ci sono! Il libro è anche piccino, non avete scuse!

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Otello - William Shakespeare
Ultima Modifica 11/08/2023 15:29 da mulaky.

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11/08/2023 16:15 #64033 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Ho terminato il libro da qualche giorno e per me si è confermata una lettura non originale ma piacevole. Non credo fosse per i due diversi stili, a me non è dispiaciuto l'alternarsi della narrazione e la storia del diario in realtà a volte mi prendeva più di quella di January! Credo il problema sia semplicemente cche la storia non mi ha catturato molto, con uno sviluppo non particolarmente avvicente (per quello forse mi ha entusiasmato a tratti di più la storia del diario), ma dal momento che non avevo grandi aspettative,  per me si ù rivelata comunque una bella lettura, avevo voglia e bisogno di una storia un poì avventuroso-fantasy! Sono convinta però che effettivamente i fantasy son più riusciti se sotto forma di saghe che in singoli volumi: alla fine bisogna descriverere un nuovo mondo e spesso è prevista lùevoluzione del protagonista durante le varie sfide che dovrà affrontare, in 400 pagine (o quanto è lungo in cartaceo questo libro) il tutto rimane troppo in superficie, non cì è spazio per approfindire le varie storie e assistere a una vera evoluzione dei personaggi, credo sia questo che mi ha lasciato insoddisfatta. 
Con questo mi allaccio ai vostri commenti, ovvero che io mi ritrovo più in quel che ha detto Silvia a proposito di January. Anche io non ci ho visto questa bambina particolarmente disagiata e scontenta, il suo cambiamento è stato molto veloce, tant è che io per buona parte del libro continuavo a pensare che Locke fosse sicuramente buono e avesse un sacco di buone motivazioni per i suoi comportamenti, proprio perchè January non dimostra riconosce in più momenti tutto quello che lui ha fatto per lei: di fatto quello che lei ha sofferto di più durante la sua crescita è l'assenza del padre, ma non subiva chissà  che maltrattamenti, anzi. Quindi anche io non ci ho visto molto questo tema nel libro e forse anche per questo non i ha convinto molto come protagonista. 
Secondo me invece il tema del razzismo è trattato molto bene, viene fuori in tanti punti, a volte aanche solo accennati. Ad esempio quando parlando mi sembra del padre di January si dice come per lui fosse uno shock e una cosa incomprensbile il fatto che se si spostava anche solo di Stati vicini poteva essere trattato ccome persona normale oppure arrestato senza aver fatto niente, solo per il colore della pelle. Fa sembrare queste distinzioni ancora più incomprensibili.

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12/08/2023 09:25 #64036 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Mi unisco alla schiera di chi ha trovato la parte di Addie e Yule molto più interessante di quella su January! :D Sarà che il mondo di Yule, Nin, mi piace moltissimo, e Yule è il personaggio con cui sono più affine per temperamento. Mi ci vedo moltissimo ad essere una Scholar, avrei fatto carte false per studiare tutta la vita in un'università sul mare. Che vita! Pure la sua idea di ricerca mi interessava! :D :D

Per quanto riguarda Adelaide, è un personaggio che ho trovato più riuscito di altri (anche se sì, sulla genitorialità dei due ci sarebbe parecchio da dire), è atipico; una donna che si contraddistingue soprattutto per tenacia e anche una certa forza bruta, sia psicologica che fisica, non è così comune trovare queste caratteristiche in un personaggio femminile. Andando avanti nel libro viene descritta poi anche fisicamente con tratti molto molto atipici, duri, spigolosi, con ferite "non belle" e peculiarità che la rendono poco attraente dal punto di vista convenzionale; eppure, al tempo stesso, ha un compagno che la trova meravigliosa. Quindi non è lo stereotipo dell'orchessa, per così dire, né della bellissima avventuriera; è meno banale e quindi l'ho apprezzata. Anche se come tutti gli altri personaggi non mi ha lasciato molte tracce... per me sono tutti vacui: January, Locke, Jane, Samuel, Addie, anche lo stesso Yule che sulla carta è quello che mi piace di più.

Anche io non ci ho visto questa bambina particolarmente disagiata e scontenta, il suo cambiamento è stato molto veloce, tant è che io per buona parte del libro continuavo a pensare che Locke fosse sicuramente buono e avesse un sacco di buone motivazioni per i suoi comportamenti, proprio perchè January non dimostra riconosce in più momenti tutto quello che lui ha fatto per lei: di fatto quello che lei ha sofferto di più durante la sua crescita è l'assenza del padre, ma non subiva chissà  che maltrattamenti, anzi. Quindi anche io non ci ho visto molto questo tema nel libro e forse anche per questo non i ha convinto molto come protagonista.


Veramente? A me Locke non l'ha data a bere neanche per un minuto. Non perché cercasse d'ingannarmi come lettrice in qualche modo, tutto ciò che fa lo fa convinto di avere ragione, quindi questo in effetti contribuisce a fartelo percepire come sincero; ma se è comprensibile che January bambina fosse in sua balia (in quanto cresciuta da lui e abituata ai suoi modi) il lettore adulto distaccato, secondo me, dovrebbe accorgersi del fatto che tra i due c'è un baratro. Nel senso, diamo per buono il fatto che le vuole bene perché lei ne è convinta e perché lo ripete a nastro, ma personalmente non ho trovato atteggiamenti che lo confermassero (però, di nuovo, sarà che io ho percepito tutto piuttosto freddo e impacciato, quindi non faceva differenza con altri). 

Per esempio, il discorso alla festa che cita Giorgia: era puro suprematismo, non di quello "cattivo", se vuoi, ma trasudava paternalismo da ogni poro. Si capisce tra le righe che a modo suo ci tiene a January, ma per tutte le ragioni sbagliate: il suo è amore condizionato e calcolato, mantiene la distanza, non apre all'intimità, non hanno un dialogo sincero nemmeno una volta. Che l'abbia protetta e coperta finanziariamente vuol dire poco, non era esattamente un sacrificio per lui, e poi aveva un sacco di vantaggi in cambio.

Attenzione: Spoiler!


Ma anche senza i colpi di scena finali, prendiamo il suo atteggiamento per la maggior parte del tempo: la cresce, la nutre, prova a inserirla in società, ok. Ma il suo concetto di "protezione" (che di per sé sarebbe sano) equivale a "stai al gioco, sii docile, azzera ogni tua tipicità, sii irreprensibile e forse si scorderanno che sei meticcia". Poi non le insegna niente, e dico niente che le serva a proteggersi da sé. Deve fare quello che dice lui e basta. Uno potrebbe anche pensare "vabbè, è un genitore iperprotettivo" però essendo completamente assente l'aspetto affettivo cosa ti resta? Niente.

Per questo motivo io invece January la capisco, e anzi trovo che l'ultimissima parte del libro sia quella dove si guadagna la sua libertà proprio perché fa tutto da sola: ogni singolo passo che mette uno dietro l'altro, per quanto piccolo, è solo suo. Senza fare spoiler per Giorgia! ;)

Secondo me invece il tema del razzismo è trattato molto bene, viene fuori in tanti punti, a volte aanche solo accennati. Ad esempio quando parlando mi sembra del padre di January si dice come per lui fosse uno shock e una cosa incomprensbile il fatto che se si spostava anche solo di Stati vicini poteva essere trattato ccome persona normale oppure arrestato senza aver fatto niente, solo per il colore della pelle. Fa sembrare queste distinzioni ancora più incomprensibili.


Sono d'accordo, nei dettagli gioca sempre molto bene.

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
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12/08/2023 10:13 #64038 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Locke però sempre voler proteggere january dagli altri, anche il farla rinchiudere, seppur terribile, è una forma di protezione da qualcosa di ben peggiore. 
Anche io al party iniziale ho pensato che il suo fosse razzismo e collezionismo all´ ennesima potenza, che vedesse january come una sua creatura, un pezzo da collezione raro da esporre. Ma poi continuando a leggere ho pensato ai tanti, tantissimi genitori che fanno in realtà lo stesso: ci sono tanti genitori che riversano sui figli i sogni mai realizzati, imponendo loro cose che loro non hanno potuto fare, per poterle vivere tramite i figli e giustificare questo con "Tu non sai la fortuna che hai, io non avevo queste possibilità", e blablabla; ma c'è anche di peggio, ovvero genitori che veramente vogliono fare dei figli chissà che trofeo, qualcosa di cui vantarsi, è molto più importante che quello che chiedersi se il figlio è veramente felice, è molto meglio dire "mio figlio fa questo, quest'altro, guardate che bravo" e notare le reazioni, piuttosto che soffermarsi a vedere la reazione del figlio quando deve fare tutte queste cose. Sì, anche questi non sono genitori esemplari, ma semplicemente perchè accecati dalle speranze che ripongono nel proprio figlio, intorno al quale verte tutta l'esistenza. E Locke in questo mi è sembrato un personaggio credibile.

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14/08/2023 11:22 - 14/08/2023 11:29 #64049 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2023 - Le diecimila porte di January
Stanotte ho finito di leggere il libro e nel complesso devo dire che mi è piaciuto. Credo di essermi approcciata nel modo più adatto per apprezzarlo, cioè senza aspettarmi chissà che storia e senza troppo hype. Non sarà una storia pazzesca, non sarà mai un libro "fondamentale" tra i fantasy, ma non mi è dispiaciuto e alla fine credo che ci siano varie morali che meritano di essere discusse.

Comunque, i colpi di scena effettivamente sono stati telefonati come dice Maria Chiara. Praticamente a meno di metà libro io avevo già capito tutto (tranne chi stava scrivendo il libro) e il finale è stato piuttosto scontato visto il tipo di storia e il pubblico di riferimento, ma non per questo è stato meno bello. Insomma, la prima sensazione, a fine lettura del romanzo, per me è stata "è giusto sia andata così".

Continuo a pensare che la vita di January in casa Locke non fosse una buona vita. Sì, ok, agiata e con possibilità, ma effettivamente quali vere possibilità se non poteva esprimersi davvero? Non era serva e teoricamente era protetta, ma ciò che veramente conta per un ragazzino è essere amato, potersi esprimere sapendo che anche se sbaglia o fa danni l'amore non viene messo in discussione e tutto questo January non lo vive minimamente, anzi... ciò che capisce è che se fa la brava ragazzina allora può essere meritevole di affetto, ma anche in questo caso è affetto condizionato e non vero. January vive con la costante idea di essere sbagliata, fuori posto, di non essere amata né dal padre (che preferisce stare sempre via) né dal patrigno (e infatti cerca di cambiare per compiacerlo e avere qualcuno che provi affetto per lei). Pensate quello che volete, ma a me pare una vera schifezza una infanzia del genere.
La morale dietro di questa parte del romanzo mi pare davvero evidente, praticamente ha urlato in ogni pagina: non puoi farti condizionare, non puoi essere ciò che gli altri vogliano che tu sia perché ognuno è unico, ognuno è fatto in un certo modo, ogni essere umano ha la sua personalità e, comunque, cambiare per gli altri non funziona mai perché menti a te stesso, menti agli altri e prima o poi la tua natura esce fuori. E ancora: una persona la devi amare per quella che è, non per come vuoi che sia, cambiandola. Questa cosa mi ha ricordato tante coppie che conoscevo, naturalmente oggi "scoppiate" da un pezzo, dove il partner voleva cambiare l'altro perché così sarebbe stata/o più adatta/o. Smussare gli angoli è una cosa (e deve farlo il diretto interessato se lo vuole), ma voler cambiare la natura dell'altro è decisamente diverso e di fatto non stai accettando quella persona.

Tornando al libro, la storia più interessante è quella dei genitori di January perché la viviamo dall'inizio alla fine, concentrata e in tutte le fasi, senza pagine inutili (o comunque davvero poche); quella di January è una storia ancora all'inizio, appena avviata e quindi penso sia normale prenda di meno. Il cammino di January inizia praticamente quando finisce di leggere il suo libro e prende consapevolezza del mondo dove finora ha vissuto, delle persone intorno a lei, da lì in poi è tutto in crescendo e si assiste all'evoluzione della ragazza... in un certo qual modo, possiamo figurare il romanzo come "di formazione" per quanto riguarda la protagonista.
Io, vi dirò la verità, ho apprezzato di più la storia scritta da January rispetto alla storia scritta da suo padre: ha fatto la differenza lo stile perché, sebbene la storia di Yule e Addison fosse più completa e avvincente (ed è innegabile), la voce narrata in terza persona unita a sprazzi documentaristici mi ha un po' annoiata, cosa che non si è mai verificata quando narrava January. Inoltre, con January assistiamo a pensieri, emozioni, sensazioni della protagonista e li viviamo, mentre con l'altro libro non accade praticamente mai. Ho molto apprezzato tutti gli "up" e i "down" della ragazza perché mi sono sembrati davvero realistici, specie quando è alla capanna e si vuole ancora illudere circa le intenzioni di Locke perché è in piena negazione.

Sul razzismo ho già parlato e non aggiungo altro perché a fine libro posso dire che il tema è ben presente (anche in Locke) e quindi non ha senso ripetermi. Aggiungo solo che, indipendentemente dal colore della pelle, la stessa cosa capita ai reietti di Arcadia, che vengono trattati praticamente allo stesso modo.

Le donne vengono dipinte sicuramente meglio degli uomini anche in questo romanzo, è una tendenza che sto notando negli ultimi anni, soprattutto in vari fantasy che ho letto più o meno di recente. Su Adelaide sono perfettamente d'accordo con Maria Chiara, ma anche Jane è una bella tosta, fa di testa sua anche l'infermiera che restituisce il libro a January, la zia di Adelaide a suo modo è forte nell'aspettare anni e anni... sono tutte donne diverse, ma hanno una loro forza interiore (talvolta anche esteriore) che le fa essere resilienti.

Per quanto riguarda i cattivi, avrei preferito conoscere la storia dei due scagnozzi di Locke, invece di buttarli lì giusto in 2-3 pagine, ma comprendo che in un romanzo autoconclusivo non è fattibile parlare di tutti. Locke è il classico cattivo "mi hanno disegnato così" perché nasce in un mondo gelido, arido e cattivo e quindi lui lo incarna alla perfezione... quando invece ognuno di noi potrebbe scegliere la propria strada. E, però, è anche molto codardo! Un cattivo che non ci crede fino in fondo (come invece i due scagnozzi): fa la rivoluzione nel suo mondo, viene destituito e allora scappa in un altro mondo dove fa il super eroe perché nessuno è come lui e nessuno ha i suoi poteri, quindi diventa ancora più potente perché ha soldi e posizione, ma ha paura che qualcun altro possa destituirlo anche in questo nuovo mondo. Avrebbe potuto "svoltare" con January, cioè provare un po' di umanità e affetto, cambiare la sua prospettiva del mondo e invece no, sceglie sempre il potere (vedi anche il bicchiere di giada per l'eterna giovinezza!) e la stessa ragazza non è vista come una "figlia", ma come un "mezzo" per chiudere queste benedette porte. Il finale è lampante: Locke la forza con il pensiero, le punta la pistola e alla fine la insegue dentro al portale, non per affetto in quanto "figlia", ma perché è un "mezzo" che gli è sfuggito di mano e quindi se non può averlo lui allora è meglio che venga fatto fuori.

Per quanto riguarda i due genitori, cosa dire... fanno pietà entrambi. Questo sarà il mio limite, ma io non concepisco che due genitori facciano l'impossibile per il partner e zero o quasi per i figli, per giunta minorenni. Mi pare un tipo di amore, non so se "malato", ma certamente con molte pecche. La vera famiglia di January, secondo me, è rappresentata da Jane, Bad e Samuel e non certo da Addie e Yule o Locke. Come è vero che «il luogo in cui nasci non è necessariamente quello a cui appartieni» (come dice Jane), per me vale la stessa cosa per la famiglia. Genitore è chi ti cresce e non chi ti mette al mondo, famiglia è il nucleo di persone legate da affinità, affetto e non meramente dal DNA. E, infatti, alla fine January molla i genitori che l'hanno messa al mondo e torna dove è cresciuta, in cerca dell'amica, dell'amore e del suo scopo nella vita... e per fortuna, direi!

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
Ultima Modifica 14/08/2023 11:29 da mulaky.

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori

Avatar di callmeesara callmeesara - 12/08/2025 - 14:16

Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!

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Ciao Marigiò, ti linko il gruppo di Palermo: QUI :)

Avatar di Marigió Marigió - 08/08/2025 - 00:43

Palermo a Settembre?

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 26/07/2025 - 10:53

Non tutti insieme è... buahahahah! :P :D lol

Avatar di mulaky mulaky - 21/07/2025 - 16:25

Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller? :D

Avatar di mulaky mulaky - 17/07/2025 - 08:32

Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

Avatar di Yuman4 Yuman4 - 15/07/2025 - 22:02

Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

Avatar di mulaky mulaky - 13/07/2025 - 17:10

Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

Avatar di ludofrog95 ludofrog95 - 13/07/2025 - 15:06

Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨

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