Ma dai che è brevissimo e sicuramente ti fará bene leggere qualcosa di leggero con cui alternare tutta quella liquidità
Il capitolo su "Il prepotente" mi è piaciuto moltissimo. Emerge il collegamento tra i sogni, qui intesi in senso lato come il pensiero, e la realtà, che spesso è forgiata dal primo, al punto che può essere difficile individuare una realtà oggettiva.
È un tema a me molto caro e ampiamente trattato da Pirandello. Questa citazione, tratta dalla novella Un ritratto, potrebbe essere anche una sintesi del racconto di McEwan: "sono convinto che non c’è altra realtà fuori delle illusioni che il sentimento ci crea. Se un sentimento cangia all’improvviso, crolla l’illusione e con essa quella realtà in cui vivevamo, e allora ci vediamo sperduti nel vuoto".
Ho dimenticato di commentare questa parte, una riflessione che il libro ha suscitato anche in me ma non so se nello stesso modo in cui l'hai intepretata tu...Concordo anche io che la realtà non è assoluta, cambia in base a quel che ci fa provare, la stessa realtà crea reazioni e percezioni diverse a seconda del vissuto di ciascuna e basta un poco per rimettere in discussione tutto, come detto appunto del potere o popolarità. Però mentre leggevo pensavo più che altro a tutte quelle persone che vivono un po'troppo nel loro mondo, perdendo il contatto con la realtà: perchè è vero che ciascuna di noi ne ha una percezione diversa, ma ci rapportiamo comunque in base agli stessi fatti che condividiamo. Nel momento in cui la persona con cui abbiamo a che fare vive talmente tanto nel suo mondo, nei suoi sogni, da non realizzare cosa effettivamente le succede intorno, allora forse la troppa fantasia e un'anima sognatrice troppo forte non sono più così auspicabili, come appunto succede a Peter in questo capitolo in cui non è più sicuro di cosa interpretare come reale e cosa invece se lo è solo immaginato. Ci vuole sicuramente una buona dose di fantasia per cercare di vivere nella realtà il più vicina ai nostri sogni, perchè avere sogni e creatività vuol dire anche buttarsi e mettere la realtà in discussione. Mi ha ricordato una discussione che ho avuto qualche anno fa con una amica, sulla teoria secondo cui chi è scaramentico e crede nella fortuna ha più fortuna nella vita; e la mia amica argomentava dicendo che chi crede nella fortuna partecipa a vari concorsi a premi, lotterie, si butta in progetti e lavori solo perchè magari ci ha colto un segno, e in questo modo però si è data una chance, mentre chi pensa che siano tutte stupidaggini non potrà mai vincere un concorso a premi visto che neanche ci partecipa e si preclude possibilità semplicemente perchè sulla carta non lo convincono.