Sono andato molto avanti con la lettura anche io. Per me è impossibile scindere la storia raccontata nel libro dai fatti di attualità. Non ce la faccio proprio. Ciò che vedo al TG o in rete, mi appare continuamente sotto gli occhi mentre ascolto il libro. Riprendo qualche considerazione.
Clara, secondo me hai riassunto bene e in pochissime parole ciò che devono provare gli abitanti di quelle terre:
devastazione ambientale e psicologica.
Immagino che tutti abbiate visto le immagini di Gaza: milioni di tonnellate di macerie. In un contesto in cui si è perso tutto, la casa, la famiglia, la sicurezza, la devastazione non è soltanto ambientale ma anche psicologica e lascia macchie indelebili, soprattutto nei bambini, adulti di domani...
ziaBetty post=72230 userid=96
"è il fratello maggiore e ha tutto il diritto di picchiare sua sorella se si comporta male".
È vero che stiamo parlando degli anni Sessanta, dove anche in Italia i bambini venivano maltrattati dagli adulti (le bacchettate della maestra, le cinghiate del padre, ecc. erano purtroppo la quotidianità di moltissimi bambini), ma questa frase mi ha lo stesso freddata nel suo approvare, legittimare e incoraggiare la violenza fisica di un bambino su una bambina. Come la vedete voi? Non è agghiacciante?
Non saprei, possibile che faccia parte della loro cultura? Comunque sì, anche se così fosse, è abbastanza agghiacciante visto con i nostri occhi da adulti occidentali nel 2025.
FranceB post=72234 userid=10652
E mi chiedo: com'è possibile tornare a compiere le stesse atrocità? La nostra è davvero la specie più intelligente? I fatti, mi sembra dimostrino il contrario..
Bella domanda! Secondo me i temi sono almeno due.
In primis, l'essere umano periodicamente dimentica la storia (nonostante ce la insegnino) e sembra programmato per ripetere gli errori di un tempo. Incredibile perché dovremmo essere l'animale più evoluto sulla Terra ma evidentemente non è così.
Altro tema, di cui avevo sentito parlare qualche mese fa in uno dei tipici talk show in cui parlavano della situazione palestinese, e qui mi riaggancio alla considerazione sopra, è che i bambini che oggi sono sopravvissuti e hanno visto tutto questo scempio, tra qualche anno saranno gli adulti che vorranno farla pagare ai bambini divenuti adulti della fazione opposta.
Il male genera altro male. La sofferenza, unita al senso di vendetta, provoca altro male, altre guerre.
Durante il talk show qualcuno sosteneva che la cultura di quei popoli non contempla il fatto di tralasciare, dimenticare e perdonare il torto subito. E quindi momenti di pace si alternano da decenni a momenti di guerra perché cambiano le generazioni ma purtroppo non ci sono le basi per una convivenza pacifica.
Sappiamo tutti cosa è accaduto durante e dopo la seconda guerra mondiale e siamo ancora oggi, dopo ben 80 anni, a parlare di una situazione che ciclicamente si ripete, e si ripete, e si ripete.
Sarò pessimista, però sinceramente non vedo una possibilità che questa situazione venga risolta in modo definitivo. Ecco perché anche l'annuncio del cessate il fuoco di questi giorni mi ha reso contento a metà. Voi cosa ne pensate?
Tornando alla storia, è davvero toccante e immedesimarsi in Amal, così come in generale anche negli altri protagonisti della storia, fa male...