Mercoledì, 31 Dicembre 2025

Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin

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11/10/2025 08:13 #72234 da FranceB
Risposta da FranceB al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Buongiorno a tutt*!
Prima che "Ogni mattina a Jenin" fosse scelto dal club, lo avevo approcciato già due volte senza mai riuscire ad andare oltre il capitolo "Ibni!ibni!".
A questo giro, invece, superato il mio "scoglio fisso", sono riuscita a terminarlo facendomi letteralmente travolgere dalla storia e dai suoi personaggi.
Tanto meraviglioso quanto straziante, soprattutto il finale. Ancor di più per quei capitoli che sembrano quasi una premonizione di ciò che è accaduto negli ultimi 2 anni.
E mi chiedo: com'è possibile tornare a compiere le stesse atrocità? La nostra è davvero la specie più intelligente? I fatti, mi sembra dimostrino il contrario..

Vi ringrazio immensamente per averlo proposto e avermi indirettamente dato la forza per abbandonarmi alla storia. 
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11/10/2025 20:18 #72238 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Sono andato molto avanti con la lettura anche io. Per me è impossibile scindere la storia raccontata nel libro dai fatti di attualità. Non ce la faccio proprio. Ciò che vedo al TG o in rete, mi appare continuamente sotto gli occhi mentre ascolto il libro. Riprendo qualche considerazione.

Clara, secondo me hai riassunto bene e in pochissime parole ciò che devono provare gli abitanti di quelle terre: devastazione ambientale e psicologica.

Immagino che tutti abbiate visto le immagini di Gaza: milioni di tonnellate di macerie. In un contesto in cui si è perso tutto, la casa, la famiglia, la sicurezza, la devastazione non è soltanto ambientale ma anche psicologica e lascia macchie indelebili, soprattutto nei bambini, adulti di domani...

ziaBetty post=72230 userid=96

"è il fratello maggiore e ha tutto il diritto di picchiare sua sorella se si comporta male".

È vero che stiamo parlando degli anni Sessanta, dove anche in Italia i bambini venivano maltrattati dagli adulti (le bacchettate della maestra, le cinghiate del padre, ecc. erano purtroppo la quotidianità di moltissimi bambini), ma questa frase mi ha lo stesso freddata nel suo approvare, legittimare e incoraggiare la violenza fisica di un bambino su una bambina. Come la vedete voi? Non è agghiacciante?


Non saprei, possibile che faccia parte della loro cultura? Comunque sì, anche se così fosse, è abbastanza agghiacciante visto con i nostri occhi da adulti occidentali nel 2025.

FranceB post=72234 userid=10652
E mi chiedo: com'è possibile tornare a compiere le stesse atrocità? La nostra è davvero la specie più intelligente? I fatti, mi sembra dimostrino il contrario..


Bella domanda! Secondo me i temi sono almeno due.

In primis, l'essere umano periodicamente dimentica la storia (nonostante ce la insegnino) e sembra programmato per ripetere gli errori di un tempo. Incredibile perché dovremmo essere l'animale più evoluto sulla Terra ma evidentemente non è così.

Altro tema, di cui avevo sentito parlare qualche mese fa in uno dei tipici talk show in cui parlavano della situazione palestinese, e qui mi riaggancio alla considerazione sopra, è che i bambini che oggi sono sopravvissuti e hanno visto tutto questo scempio, tra qualche anno saranno gli adulti che vorranno farla pagare ai bambini divenuti adulti della fazione opposta.
Il male genera altro male. La sofferenza, unita al senso di vendetta, provoca altro male, altre guerre.
Durante il talk show qualcuno sosteneva che la cultura di quei popoli non contempla il fatto di tralasciare, dimenticare e perdonare il torto subito. E quindi momenti di pace si alternano da decenni a momenti di guerra perché cambiano le generazioni ma purtroppo non ci sono le basi per una convivenza pacifica.
Sappiamo tutti cosa è accaduto durante e dopo la seconda guerra mondiale e siamo ancora oggi, dopo ben 80 anni, a parlare di una situazione che ciclicamente si ripete, e si ripete, e si ripete.
Sarò pessimista, però sinceramente non vedo una possibilità che questa situazione venga risolta in modo definitivo. Ecco perché anche l'annuncio del cessate il fuoco di questi giorni mi ha reso contento a metà. Voi cosa ne pensate?

Tornando alla storia, è davvero toccante e immedesimarsi in Amal, così come in generale anche negli altri protagonisti della storia, fa male...

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

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12/10/2025 13:05 #72241 da Ciro64
Risposta da Ciro64 al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Avevo da tempo promesso a me stesso di trovare un "buco" tra le mie letture per inserire pure Ogni mattina a Jenin, per cui ho accolto di buon grado la proposta del Club di proporlo come Libro del mese.
Avevo già altri "impegni" letterari con me e con il Club di Palermo, I Gattopardi, al quale aderisco tra i fondatori, ma non mi sono fatto scoraggiare... 
Mi sono seduto in poltrona, ho aperto il volume per iniziare la sua lettura, avendo però nell'animo la convinzione che si trattasse solo di una "replica" di stile e di ambientazione (intesi in senso largo, come topoi) dei primi due libri di Housseini, che pure ho apprezzato. Ed invece si tratta di qualcosa di simile e pure diverso. C"è la stessa tragicità e grande voglia di vivere, di trovare il bello nelle cose semplici della vita di tutti i giorni, ma ovviamente il tema è differente. C'è l'immagine di una Palestina splendida, una terra dura ma ad un tempo paradisiaca, "lordata" però dall'arrivo improvviso, violento, prepotente dei coloni ebraici, che dall'oggi al domani hanno spazzato via tutto, cancellando violentemente tutto il passato esclusivamente arabo di quella terra e dei suoi abitanti, solo arabi.
Il racconto è visto attraverso gli occhi dei protagonisti, palestinesi arabi, che pensano tutto il male possibile degli ebrei "invasori", come se costoro fossero sempre stati estranei e alieni a quella terra. Questo, secondo me, è il limite del libro, che condiziona tutta la narrazione, peraltro piacevolmente scorrevole e accattivante. 
Sto ancora leggendo il libro con interesse, le pagine volano via che è un piacere e attendo di giungere al finale insieme a voi...
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12/10/2025 15:05 #72242 da elis_
Risposta da elis_ al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Sono molto felice di vedere che stiate apprezzando la lettura! Noto che qualcuno ha addirittura già finito, gli altri a che punto siete? Che considerazioni ed emozioni state traendo da questo libro?

Io sono arrivata al capitolo 25 (mi sono un po' arenata a causa di una settimana impegnativa), poco oltre la metà, e mi sta piacendo tantissimo. Per chi era spaventato dall'approcciarsi a questo libro a causa dei temi trattati, posso dire che da poco prima di metà libro sembra che ci si lasci un po' alle spalle le descrizioni forti di guerre e devastazioni per concentrarsi un po' di più sulla vita di profuga di Amal. 

Per me è impossibile scindere la storia raccontata nel libro dai fatti di attualità. Non ce la faccio proprio. Ciò che vedo al TG o in rete, mi appare continuamente sotto gli occhi mentre ascolto il libro. 

Guido, non posso che concordare con te, però ho la sensazione che leggere questo libro mi faccia conoscere aspetti che non vediamo in TV o sui social e sono gli aspetti che personalmente ho più a cuore cioè cosa provano gli sfollati e come si vive in Palestina, leggendo questo libro ho come la percezione che siano loro a raccontare la propria storia, senza filtri, e questa cosa mi piace molto. Quoto una frase del libro: "Hanno scritto per noi delle vite che non sono altro che prolungate sentenze di morte, calvari. Io non vivrò questo copione." ecco questa frase mi ha aiutato moltissimo a vedere il popolo palestinese non soltanto come vittima ma anche come un popolo resiliente, unito, che nonostante tutto reagisce e che, mi auguro con tutto il cuore, alla fine ne uscirà. 

Altro tema, di cui avevo sentito parlare qualche mese fa in uno dei tipici talk show in cui parlavano della situazione palestinese, e qui mi riaggancio alla considerazione sopra, è che i bambini che oggi sono sopravvissuti e hanno visto tutto questo scempio, tra qualche anno saranno gli adulti che vorranno farla pagare ai bambini divenuti adulti della fazione opposta.
Il male genera altro male. La sofferenza, unita al senso di vendetta, provoca altro male, altre guerre.
Durante il talk show qualcuno sosteneva che la cultura di quei popoli non contempla il fatto di tralasciare, dimenticare e perdonare il torto subito. E quindi momenti di pace si alternano da decenni a momenti di guerra perché cambiano le generazioni ma purtroppo non ci sono le basi per una convivenza pacifica.
Sappiamo tutti cosa è accaduto durante e dopo la seconda guerra mondiale e siamo ancora oggi, dopo ben 80 anni, a parlare di una situazione che ciclicamente si ripete, e si ripete, e si ripete.
Sarò pessimista, però sinceramente non vedo una possibilità che questa situazione venga risolta in modo definitivo. Ecco perché anche l'annuncio del cessate il fuoco di questi giorni mi ha reso contento a metà. Voi cosa ne pensate?

Grazie Guido per quest'approfondimento e queste considerazioni, con cui mi trovo tristemente d'accordo. E' vero che culturalmente il popolo arabo non è incline a perdonare e dimenticare in quanto molto orgogliosi, io mi auguro che a un certo punto semplicemente ci si stanchi di vivere in questo modo e in questo mondo e che le nuove generazioni possano semplicemente accettare tutto quello che ha subito in passato il loro popolo e andare avanti per vivere in pace. Alla notizia del cessate il fuoco, inizialmente ho tirato un sospiro di sollievo e mi sono detta "è davvero finita?" ma subito dopo mi sono risposta che no, è improbabile che una faida che duri decenni, secoli, possa finire in maniera così repentina. Nella mia ignoranza in materia di politica estera, penso che dovrebbero essere gli altri stati a mettere un punto su questo conflitto, a mettersi in mezzo e dire che basta così, a stabilire delle leggi e delle punizioni per chi non le rispetta (a cosa sarà mai servito creare l'ONU sennò?). Il motivo del perchè gli uomini facciano del male mi è chiaro, non capisco però perchè tutti gli altri rimangano ad osservare senza agire e reagire. 
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12/10/2025 15:48 #72243 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin

Sono andato molto avanti con la lettura anche io. Per me è impossibile scindere la storia raccontata nel libro dai fatti di attualità. Non ce la faccio proprio. Ciò che vedo al TG o in rete, mi appare continuamente sotto gli occhi mentre ascolto il libro. Riprendo qualche considerazione.

Clara, secondo me hai riassunto bene e in pochissime parole ciò che devono provare gli abitanti di quelle terre: devastazione ambientale e psicologica.

Immagino che tutti abbiate visto le immagini di Gaza: milioni di tonnellate di macerie. In un contesto in cui si è perso tutto, la casa, la famiglia, la sicurezza, la devastazione non è soltanto ambientale ma anche psicologica e lascia macchie indelebili, soprattutto nei bambini, adulti di domani...

ziaBetty post=72230 userid=96

"è il fratello maggiore e ha tutto il diritto di picchiare sua sorella se si comporta male".

È vero che stiamo parlando degli anni Sessanta, dove anche in Italia i bambini venivano maltrattati dagli adulti (le bacchettate della maestra, le cinghiate del padre, ecc. erano purtroppo la quotidianità di moltissimi bambini), ma questa frase mi ha lo stesso freddata nel suo approvare, legittimare e incoraggiare la violenza fisica di un bambino su una bambina. Come la vedete voi? Non è agghiacciante?


Non saprei, possibile che faccia parte della loro cultura? Comunque sì, anche se così fosse, è abbastanza agghiacciante visto con i nostri occhi da adulti occidentali nel 2025.

FranceB post=72234 userid=10652
E mi chiedo: com'è possibile tornare a compiere le stesse atrocità? La nostra è davvero la specie più intelligente? I fatti, mi sembra dimostrino il contrario..


Bella domanda! Secondo me i temi sono almeno due.

In primis, l'essere umano periodicamente dimentica la storia (nonostante ce la insegnino) e sembra programmato per ripetere gli errori di un tempo. Incredibile perché dovremmo essere l'animale più evoluto sulla Terra ma evidentemente non è così.

Altro tema, di cui avevo sentito parlare qualche mese fa in uno dei tipici talk show in cui parlavano della situazione palestinese, e qui mi riaggancio alla considerazione sopra, è che i bambini che oggi sono sopravvissuti e hanno visto tutto questo scempio, tra qualche anno saranno gli adulti che vorranno farla pagare ai bambini divenuti adulti della fazione opposta.
Il male genera altro male. La sofferenza, unita al senso di vendetta, provoca altro male, altre guerre.
Durante il talk show qualcuno sosteneva che la cultura di quei popoli non contempla il fatto di tralasciare, dimenticare e perdonare il torto subito. E quindi momenti di pace si alternano da decenni a momenti di guerra perché cambiano le generazioni ma purtroppo non ci sono le basi per una convivenza pacifica.
Sappiamo tutti cosa è accaduto durante e dopo la seconda guerra mondiale e siamo ancora oggi, dopo ben 80 anni, a parlare di una situazione che ciclicamente si ripete, e si ripete, e si ripete.
Sarò pessimista, però sinceramente non vedo una possibilità che questa situazione venga risolta in modo definitivo. Ecco perché anche l'annuncio del cessate il fuoco di questi giorni mi ha reso contento a metà. Voi cosa ne pensate?

Tornando alla storia, è davvero toccante e immedesimarsi in Amal, così come in generale anche negli altri protagonisti della storia, fa male...

 

Riguardo alla prima risposta alla domanda di Elisa, non credo sia proprio della "loro" cultura: come mi sembra sosteneva qualcuno in qualche commento sopra, ricorda molto comportamenti anche della nostra cultura, magari di qualche decennio fa (ma anche la scena del libro si svolge mi sembra 60 anni fa) o di alcuni contesti sociali ancora attuali.

Per quanto riguarda invece la questione sul come è possibile ripetere le stesse atrocità leggendo soprattutto i primi capitoli del libro con l'inizio del conflitto mi è venuta in mente la discussione avuta con "La banalità del male" letto insieme l'altr'anno: nel saggio di Arendt si pone l'interrogativo centrale di chi dovrebbe avere la responsabilità di giudicare crimini di guerra come l'olocausto e ci si chiede se un tribunale internazionale può effettivamente capire la portata di quel che ha dovuto subire un popolo specifico, sarebbe più oggettivo ma forse più superficiale; se i crimini devono invece essere giudicati da chi li ha subiti, ne verrebbe presa in considerazione l'intera portata, ma si rischia di non essere oggettivi e che il confine tra giustizia e vendetta diventi inesistente facendo sì che gli ebrei si mettano al livello dei carnefici dimostrando altrettanta disumanità. Non ritenendo ovviamente che qualora si fosse deciso per un tribunale ebraico avrebbero avuto il diritto di farla pagare ai nazisti come volevano, diciamo che là la rabbia la trovavo più comprensibile. Nel conflitto con la Palestina invece l'unico motivo per cui è iniziato tutto è l'arroganza propria dell'uomo di pensare che tutto ci è dovuto, non importa se altri devono pagare, gli ebrei son stati la vittima della seconda guerra mondiale ed è giusto che ora la ruota giri e qualcun altro faccia da vittima, senza una vera motivazione. Adesso, 70 anni dopo, la motivazione c'è per quello che dice Guido, un voler continuare a farla pagare a chi ci ha fatto soffrire, in un circolo che se la situazione non cambia radicalmente continuerà a ripetersi, ma il libro mi sembra esprima bene e con malinconia come il tutto è iniziato in un contesto pacifico (penso alle 2 madri ebrea e palestinese che davano ai rispettivi figli pensieri e doni da portare a casa per l'altra) e senza un vero motivo.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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14/10/2025 00:53 #72248 da vanna
Risposta da vanna al topic Re:Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Ho finito questa lettura che ho trovato molto bella e struggente,ben scritta nonostante le molte metafore e similitudini che enfatizzano talvolta la narrazione.
Mi è piaciuto il racconto, anche se romanzato, di questa famiglia che si snoda attraverso 4 generazioni dalla fine del secondo conflitto mondiale fino ai primi anni degli anni 2000 in riferimento a fatti storici della questione medio- orientale realmente accaduti.Di solito, almeno per me, le atrocità subite dal popolo ebraico da parte del nazifascismo sono conosciutissime grazie anche ad una vasta letteratura sull' argomento, in questo caso gli oppressi diventano gli oppressori dei palestinesi e dal 1948 fino ad oggi questi due popoli non hanno trovato pace per i loro errori e per il disinteresse della comunità e politica internazionale.Le sofferenze del popolo palestinese sono talmente ben raccontate dall' autrice che le ha vissute sulla propria pelle che ti sconvolgono dentro alla pari delle immagini trasmesse dalla TV fino agli ultimi giorni su Gaza.Le violenze,i soprusi ,le guerre,le tregue vanno avanti dal 1948 ad oggi ed ancora una pace definitiva sembra un miraggio,c' è solo da rallegrarsi per il cessate il fuoco, ma uno stato palestinese non riesco a capire su quali territori dovrebbe sorgere visto che i coloni israeliani sono insediati a macchia di leopardo.I palestinesi dimostrano un
attaccamento alla propria terra abitata da secoli e dovuta abbandonare per vivere in campi profughi in condizioni disumane,la resilienza ad ogni avversità e la forza e il desiderio di ricominciare di nuovo, i legami familiari molto forti,una cultura che noi occidentali si fatica a comprendere ,ma anche la voglia di vendetta per il male subito e nonostante tutto qualcosa di positivo aleggia in tutta la storia: l' amore,quello verso i figli, il marito,la moglie,gli amici ,la terra degli avi perduta,per cui alla fine ,attraverso gli eventi ultimi, si auspica una riconciliazione fra questi due popoli , in effetti l' autrice nonostante il male subito non esterna una condanna,una vendetta verso il nemico ma una riappacificazione
Nel complesso è un buon libro



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14/10/2025 09:41 #72251 da ziaBetty
Risposta da ziaBetty al topic Re:Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Sto proseguendo la lettura, sono arrivata al capitolo Lasciare Jenin, quindi un punto di svolta nella storia. Sono curiosa di vedere come proseguirà la vita di Amal, anche perché qua e là ci sono indizi
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Il personaggio di Dalia mi ha molto colpita:
Attenzione: Spoiler!


 

"Che te ne fai di tutti quei libri?"

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14/10/2025 10:35 - 14/10/2025 11:18 #72254 da Scalpo fluente
Risposta da Scalpo fluente al topic Re:Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Sto procedendo un po' a rilento nella lettura ma ho letto i vostri interventi comprese le parti oscurate, perché in fondo questo libro non è un giallo, non ha un assassino da svelare o forse sì, gli assassini sono la crudeltà, l'avidità, il potere, l'indifferenza. Ma questo ce lo aspettiamo. L'importante di questo racconto secondo me è dare concretezza alle sofferenze, rendere persone quelle che normalmente sono entità generiche, "il popolo", "i palestinesi", "gli sfollati". 
Certo noi umani (ammesso che lo siamo davvero) siamo proprio strani. Se pensiamo a migliaia di esseri come noi che vengono torturati, affamati, denudati  ed espropriati di ogni cosa ci scandalizziamo ma il vero autentico dispiacere e la rabbia insorgono solo quando alle persone possiamo dare un nome, una individualità, una vicenda unica anche se simile per tutti quelli come loro. 
Così mi sto appassionando alle peripezie dei personaggi del libro perché hanno un'identità precisa e una storia personale. E forse non è un caso se la vicinanza e il calore che molti  provano per questo popolo sono (mi sembra) aumentati da quando una piccola ciurma di persone generose ha affrontato i pericoli di una traversata in mare - che non si sapeva come sarebbe andata a finire - per portare aiuto ma soprattutto per rischiare la propria incolumità come gesto di estrema solidarietà.
Questo mi fa pensare che abbiamo bisogno di volti, storie individuali, di corpi reali rispetto ai quali  riusciamo a sentirci coinvolti davvero con le nostre emozioni. 
E quindi, benvenuti libri come questo, che ci svegliano dal torpore difensivo che spesso proviamo di fronte alle immagini di macerie e distruzioni e ci fanno conoscere gli uomini, le donne e i bambini reali (anche se immaginari, già, che bel paradosso) verso i quali proviamo empatia e compassione.
*
Una seconda considerazione che mi viene in mente è la bravura dell'autrice che ha saputo alternare momenti di dolcezza alla narrazione delle tragedie, in modo da farci sempre apprezzare, anche in mezzo alla desolazione, i piccoli doni che la vita ci offre. Penso a quelle olive che il patriarca offre a tutti dopo la sua sortita nel paese natale, quelle olive che tutti lasciano sulla lingua come se fosse un'ostia o un cibo sacro. Penso allo smalto rosso sulle unghie delle bambine nel momento della violenza e dell'orrore. Penso all'amore che nasce nonostante tutto, all'amicizia tra un ragazzo ebreo e un ragazzo palestinese che si scambiano la cultura e la speranza, penso ad Hassan che la mattina presto prima di andare a lavoro legge una poesia alla piccola Amal.
Attenzione: Spoiler!

Grandi e piccole cose che rendono la vita invincibile anche in condizioni avverse, come l'erbaccia che spacca il cemento e conquista la terra.
*
Ultima considerazione: mi dispiace molto che certi episodi cruciali della storia vengano ricordati con difficoltà, soprattutto mi sono stupita di non aver più nella mia memoria fatti importanti come l'assassinio di Bernadotte, che pure è stato molto grave e foriero di conseguenze. E mi sembra anche che eventi storici come la guerra dei sei giorni, gli orrori di Sabra e Shatila del 1982, e tutti gli altri nodi di questo eterno conflitto non vengano sottolineati abbastanza negli anni di scuola.
Per questo mi sembra importantissimo leggere questo racconto pensando alle persone ma anche agli snodi della storia degli ultimi ottant'anni.. io ho rispolverato il mio Camera-Fabietti e ce l'ho qui, sul tavolo, a portata di mano.
Ciao da Susy
Ultima Modifica 14/10/2025 11:18 da Scalpo fluente.

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14/10/2025 14:37 #72255 da elis_
Risposta da elis_ al topic Re:Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Ho appena terminato il capitolo 33 e penso che ci vorrà un po' per digerire tutto e riprendermi..
Attenzione: Spoiler!


Mi ha fatto riflettere anche il paragone che fa Amal nel capitolo 26 tra i bambini libanesi e quelli palestinesi, ricorda la sua infanzia e come fossero anche loro affamati di attenzione e di approvazione dagli occidentali, non ho quindi potuto fare a meno di chiedermi perché ci vedano così. Ho viaggiato in paesi arabi e ho notato questa sorta di venerazione che hanno per le donne e gli uomini occidentali, ti accerchiano chiedendoti una foto, un sorriso o una chiacchiera, ma perché? Da dove deriva questa visione?

Proseguo la lettura, dal quale diventa molto difficile staccarsi, concordo con quanto detto sopra da Susy sulla necessità di avere personaggi reali in questa storia, pensare a un paese e ad un popolo è un concetto troppo grande e astratto, devo ammettere che da quando conosco la storia di Amal non posso fare a meno di pensare e rendermi maggiormente conto di come tra quelle persone ci possa essere una madre, una figlia o una sorella e quindi empatizzare di più.

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14/10/2025 18:24 #72258 da Ciro64
Risposta da Ciro64 al topic Re:Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Finto. Ok, l'ho letto in pochi giorni perché il romanzo mi ha preso, essendo leggibile, interessante, accattivante, ma ovviamente pure  troppo orientato verso una tesi precostruita, la Palestina era ed è dei palestinesi e gli ebrei l'hanno strappata con la forza a loro, per cui tutto ruota intorno a queste tesi. Lo si nota quando l'A. alla fine fa incontrare Amal con David, il fratello che non aveva mai conosciuto, e pure avendo qui l'occasione per fare esporre a David la diversa posizione degli israeliani, l'ha persa, oppure ha voluto evitarla espressamente, per sposare in pieno la tesi palestinese. Avrebbe potuto fare parlare David e fargli esporre la sua posizione, la posizione degli israeliani, ma non l'ha fatto...Poi si imbarca pure in un falso storico, quando afferma che la Palestina è terra estranea agli ebrei. È vero, essa è estranea a quegli ebrei specifici che sono arrivati lì dalla diaspora, dalla persecuzione nazista, ma essa non è estranea a loro in assoluto. Gli ebrei l'hanno in passato da sempre vissuta e calpestata quella terra, con i cananei e gli altri popoli, mentre i musulmani o meglio, l'arrivo della religione dell'Islam, è tardo.Il libro è intriso di amore, di grande amore, ma anche di grande dolore per le tante morti, le cose e le persone che c'erano e per un motivo o un altro non ci sono più. Per questo amore Amal, madre fredda e scostante, non esita a buttarsi sul corpo della figlia per proteggerla dal colpo di fucile israeliano.Amal e la sua famiglia sembrano attirare tutte le disgrazie del mondo, del loro mondo. Hanno subito tutte le guerre, il terrorismo, le stragi, i saccheggi... eppure sono andati avanti lo stesso, amando quella terra, la loro terra più di ogni altra cosa

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Avatar di Panadia Panadia - 30/12/2025 - 23:45

Ciao a tutti,Sono una lettrice non molto assidua, mi sono appena iscritta con l' intento di farmi ispirare da voi dai vostri consigli.

Avatar di paolacelio61 paolacelio61 - 29/12/2025 - 11:31

Scusatemi ieri ho sbagliato ed addirittura confuso il giorno l'incontro era il 28 e non il 29. Quindi vorrei prepararmi per il prossimo mi dite dove posso trovare le informazioni, grazie.

Avatar di callmeesara callmeesara - 25/12/2025 - 22:13

Buon Natale!

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 21/12/2025 - 16:13

Ciao Stefania, certo che può esserle d'aiuto. Qua leggiamo e scriviamo, ci confrontiamo e col tempo ci apriamo. La lettura diventa strumento di condivisione e crescita. Vi aspettiamo ;)

Avatar di Cerry Cerry - 18/12/2025 - 00:20

Ciao sono Stefania mamma di una 23enne booklover amante di romance e thriller Mi sono iscritta al club perché ho bisogno di capire se può essere di aiuto a mia figlia in questo periodo difficile

Avatar di mulaky mulaky - 06/11/2025 - 08:33

Vi aspettiamo nel topic di SORPRESE LETTERARIE, il gioco di novembre!!! :D

Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

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