Venerdì, 05 Dicembre 2025

Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin

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28/09/2025 21:46 #72140 da guidocx84
Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin è stato creato da guidocx84
Sono aperte le discussioni sul Libro del Mese di Ottobre 2025: "Ogni mattina a Jenin" di Susan Abulhawa.

Modera la discussione Alice (elis_).

Buona lettura e buona discussione a tutti! 

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01/10/2025 18:52 #72172 da elis_
Risposta da elis_ al topic Re:Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Ho iniziato la lettura e sono già affascinata dalla descrizione delle ambientazioni, in particolare della parte in cui racconta della raccolta delle olive, che mi riporta dritta alla mia infanzia quando la facevo anch'io! Tutto il resto si riesce a visualizzare perfettamente, anche i racconti della religione e della loro cultura, condivisibili o meno suscitano comunque fascino. Iniziamo quindi a conoscere questa famiglia e i loro componenti, dal capitolo 4 però si inizia ad entrare nel vivo della storia con le prime incursioni da parte dei sionisti, inizia quindi a diventare una lettura che appesantisce un po' il cuore, leggendo delle sensazioni dei palestinesi che si trovano sfollati nel loro stesso paese, continuo a pensare che sia tanto doloroso quanto necessario conoscere e capire la storia di questo paese e dei loro abitanti, e vorrei tanto che questo bastasse a cessare questo conflitto.

Prima frase sottolineata:
"Avevano sopportato molti padroni e il nazionalismo per loro non aveva significato. Il nocciolo della loro esistenza era il legame con Dio, con la terra e con la famiglia, ed era questo che volevano difendere e custodire."

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04/10/2025 12:22 - 04/10/2025 12:36 #72194 da Scalpo fluente
Risposta da Scalpo fluente al topic Re:Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Buongiorno a tutti. Sto leggendo il libro e i primi capitoli mi sono sembrati ben scritti ma poco coinvolgenti, sia la storia dell'amore di Hassan e Dalia sia l'ambientazione. Come se fosse un racconto molto convenzionale scritto per fare da introduzione ai capitoli successivi. Ma pian piano, proseguendo la lettura, ho cominciato a sentire la drammaticità degli eventi, all'inizio l'incertezza e l'illusione che in fondo nel villaggio di 'Ain Hod potesse non accadere nulla, poi ancora l'ostinata speranza e il tentativo di fraternizzare con la "controparte" (dico così perché è evidente che i protagonisti non avevano ancora compreso di avere di fronte un crudele nemico).
Poi, arrivata al capitolo quattro ("Quando se ne andarono"), relativo al 1947-'48, la narrazione si è fatta sempre più potente, la tragedia è apparsa in tutto il suo orrore.
Mi ha colpita molto questo brano, che descrive l'ostinata speranza e l'atroce nostalgia degli anziani:
"Nel dolore di una storia sepolta viva in Palestina il 1948 andò in esilio dal calendario, smise di tenere il conto di giorni, mesi e anni per diventare solo foschia infinita di un preciso momento storico. I dodici mesi di quell'anno si riorganizzarono e turbinarono senza meta nel cuore della Palestina. Gli anziani di 'Ain Hod sarebbero morti profughi nel campo lasciando ai loro eredi le grosse chiavi di ferro delle dimore avite, i friabili atti catastali compilati dagli Ottomani, i certificati erariali del mandato britannico, i propri ricordi e l'amore per la terra e l'impavida volontà di non permettere che lo spirito di quaranta generazioni restasse intrappolato in quel complotto di ladri."
Ecco, quelle chiavi di casa conservate nonostante tutto mi sono sembrate il segno forte di un dolore inconsolabile e mi sono commossa.
Aspetto ulteriori commenti e intanto proseguo con la lettura.
susy






 
Ultima Modifica 04/10/2025 12:36 da Scalpo fluente.
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04/10/2025 18:34 #72196 da Annibooks
Risposta da Annibooks al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Ho iniziato questo libro da qualche giorno e fin dalle prime pagine ho trovato la scrittura scorrevole, ma soprattutto ho apprezzato la delicatezza, la sensibilità con cui vengono descritti gli episodi più strazianti. Fin dai primi capitoli si respira un’atmosfera tesa, si parla di rimpianti e di errori.
Sono diverse le frasi e i passaggi che vorrei mi rimanessero, una di queste è sicuramente quella che apre il libro: “In un tempo lontano, prima che la storia marciasse per le colline e annientasse presente e futuro...”

Il capitolo cinque "Ibni, ibni!" è, a mio parere, rappresentazione della disperazione, quella che ha portato Moshe, un giovane soldato israeliano, a rapire un bambino per donarlo alla moglie, così da permetterle di ritornare a sorridere, soffocando la depressione e l'angoscia che gli orrori della guerra, provati direttamente sulla sua pelle, le avevano provocato. 
Infine, leggendo l'emozionante racconto del ritorno di Yehja nella sua terra, mi sono immaginata il magone di commozione e malinconia che certamente deve aver provato ripercorrendo i campi dove era cresciuto. 

"Hajj Salim era certo che Yehja fosse tornato a morire nel posto che gli era destinato..."

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05/10/2025 11:32 #72199 da Francis
Risposta da Francis al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin

Annibooks Il capitolo cinque "Ibni, ibni!" è, a mio parere, rappresentazione della disperazione, quella che ha portato Moshe, un giovane soldato israeliano, a rapire un bambino per donarlo alla moglie, così da permetterle di ritornare a sorridere, soffocando la depressione e l'angoscia che gli orrori della guerra, provati direttamente sulla sua pelle, le avevano provocato. 

"Hajj Salim era certo che Yehja fosse tornato a morire nel posto che gli era destinato..."

Hai citato i due passaggi che fino a dove sono arrivato sono stati più significativi anche per me.
In particolare però il capitolo 5 mi ha dato uno spunto di riflessione molto negativo: il male genera altro male. Gli ebrei sono stati vittime di atrocità incredibili e questo garantisce a Moshe di poter impunemente rapire un bambino arabo per la moglie che non può avere figli... 
Se non possiamo fermare la spirale del mare che genera altro male, forse dovremmo pensare a come spezzarla. 

Io sto leggendo ora il capitolo 18 (Oltre la prima fila di alberi, 1967-1968) ed ho trovato meravigliosa un'immagine che l'autrice ha creato, poetica e potente, sempre legata al rapimento del bambino (di cui non scrivo altro per non spoilerare).
Lo metto comunque sotto "spoiler" perché devo dire che l'immagine si è presentata in maniera improvvisa e mi ha colpito molto, quindi non vorrei togliere questa sensazione a chi sta leggendo e commentando di volta in votla. 
Attenzione: Spoiler!

...in medio stat virtus...

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05/10/2025 13:41 #72202 da elis_
Risposta da elis_ al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Che bello che abbiate iniziato e stiate già apprezzando la lettura! Io lo sto divorando, sono arrivata al capitolo 20 e concordo pienamente con il fatto che sia una lettura scorrevole seppur molto forte, apprezzo in particolar modo i capitoli brevi che ti permettono di avere un pò di respiro tra un avvenimento e l'altro, mi piace moltissimo anche la differenza di punti di vista nella narrazione (talvolta parla Yussef, spesso Amal, etc) che dona multidimensionalità e completezza al racconto. E' una storia delicata, straziante, mi piace molto come l'autrice ha scelto di raccontarla: sullo sfondo di una guerra e di un paese distrutto, c'è la quotidianità dei vari personaggi che nonostante tutto cercano di vivere una vita normale, che trovano conforto nella lettura e nel rapporto con la natura, che costruiscono rapporti d'amore e d'amicizia, che creano alleanze e si sentono parte di qualcosa. 

Al momento trovo che personalmente il capitolo 9 sia stato quello più difficile da leggere, in cui si capisce proprio bene cosa vuol dire disumanizzare una persona, mi intristisce ma più di tutto mi rende incredula come sia possibile che un essere umano possa arrivare a tanto.
Ricollegandomi ai vostri commenti, anch'io ho trovato straziante il capitolo 5, mi sono chiesta come sia possibile che un uomo (e un popolo) che ha sofferto così tanto sia capace di generare altra sofferenza, come si può essere così egoisti, così invidiosi? In parte ho cercato di capire le sue motivazioni (e quelle degli ebrei in generale) però non ci riesco, per me è impensabile che qualcuno che ha vissuto degli orrori talmente grandi possa essere capace di infliggerli agli altri. Mi dispiace, ma penso che Moshe si meriti di vivere con questo demone sulle spalle. 

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06/10/2025 00:12 #72211 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Sono dei vostri anche io!  Ho iniziato ieri ad ascoltare l'audiolibro, seppur soltanto qualche capitolo, quindi non ho molto da dire se non confermare anche io che la storia scorre benissimo e i capitoli brevi aiutano la lettura.

Concordo con Scalpo Fluente: anche io ho trovato che la storia dell'amore di Hassan e Dalia servisse principalmente per condurre il lettore nella storia gettando le basi per il prosieguo del racconto.

Procedo e torno qua a breve 

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08/10/2025 19:38 #72227 da _clara_
Risposta da _clara_ al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Sono riuscita oggi ad iniziare la lettura e sono arrivata ora al capitolo Ibni! Ibni! 1948. L'unica parola che ho per descrivere fino ad ora il libro é "devastante". Il modo di scrivere e descrivere dell'autrice mi ha catapultato nelle scene descritte, tanto che mi sono staccata dal libro con il fiato corto. Raramente un libro mi ha preso così tanto. Il modo di descrivere la devastazione sia ambientale che psicologica ti porta a provare tutto quello che provano i personaggi sia arabi che israeliani, forse é proprio questa doppia visione che permette di essere coinvolti così tanto.
Non sarà un libro semplice, questo é sicuro.
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09/10/2025 09:38 #72230 da ziaBetty
Risposta da ziaBetty al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin
Io ho appena iniziato la seconda parte, in cui Amal è la voce narrante.
La lettura è scorrevole, nonostante i temi trattati, e apprezzo molto che ci sia una delicatezza di fondo nella narrazione, quasi a bilanciare avvenimenti forti come il rapimento del bambino o la morte del nonno, o in generale la vita da profughi a Jenin che non è per nulla facile.

Mi sono segnata una frase "negativa" e una "positiva":

"è il fratello maggiore e ha tutto il diritto di picchiare sua sorella se si comporta male".

È vero che stiamo parlando degli anni Sessanta, dove anche in Italia i bambini venivano maltrattati dagli adulti (le bacchettate della maestra, le cinghiate del padre, ecc. erano purtroppo la quotidianità di moltissimi bambini), ma questa frase mi ha lo stesso freddata nel suo approvare, legittimare e incoraggiare la violenza fisica di un bambino su una bambina. Come la vedete voi? Non è agghiacciante?

Possono portarti via la terra e tutto quello che c´è sopra, ma non potranno mai portarti via quello che sai o le cose che hai studiato.

Questa frase è bellissima e verissima. Le nostre conoscenze sono ciò che ci salva e ciò che portiamo dentro di noi ovunque andremo.
 

"Che te ne fai di tutti quei libri?"
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09/10/2025 20:50 #72232 da Francis
Risposta da Francis al topic Ottobre 2025 - Ogni mattina a Jenin

ziaBetty  

"è il fratello maggiore e ha tutto il diritto di picchiare sua sorella se si comporta male".

È vero che stiamo parlando degli anni Sessanta, dove anche in Italia i bambini venivano maltrattati dagli adulti (le bacchettate della maestra, le cinghiate del padre, ecc. erano purtroppo la quotidianità di moltissimi bambini), ma questa frase mi ha lo stesso freddata nel suo approvare, legittimare e incoraggiare la violenza fisica di un bambino su una bambina. Come la vedete voi? Non è agghiacciante?

Purtroppo nessuna sorpresa, a giudicare da quante volte si sente e si legge di casi di ragazze arabe uccise dai propri parenti uomini, magari perché innamorate di un occidentale oppure per un semplice stile di vita alla occidentale...
Anche in Italia è successo più volte... 

Vorrei alleggerire un pochino la conversazione: nel capitolo 26 (o 25? non ricordo bene, ma giù di lì) Amal fa un accenno alle parolacce arabe, offese tra tassisti e guidatori quando si trova a Beirut.
Mi ha fatto sorridere e riflettere tantissimo, perché sono praticamente le stesse imprecazioni che si usano al Sud, da dove provengo io, chiaro segno quindi di un retaggio culturale dovuto ad antiche dominazioni arabe in Italia... 
Sarà deformazione professionale, ma io questa cosa la trovo super affascinante!!!

...in medio stat virtus...
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Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

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