Sono arrivata al capitolo 33, nonostante la brevità decisamente il più straziante,
Non concordo troppo con chi dice che un limite del libro è la presa di posizione verso gli ebrei, di cui pensano a prescindere tutto il male possibile. Mi sembra anzi che il punto (almeno fino a dove sono arrivata io) sia proprio come la situazione sia degenerata per scelte prese da chi quelle terre non le abitava (e questi erano palestinesi ma anche ebrei), l'autrice si sofferma anche sugli ebrei con cui avevano convissuto in armonia fino a quel momento, di come li avessero accolti senza problemi dopo la seconda guerra mondiale, ebrei che non volevano assolutamente un conflitto, e quello che percepisco dalla prospettiva dei protagonista palestinesi é quindi più che altro la sofferenza per un tradimento inaspettato, non vi ho trovato una presa di posizione a priori, vengono descritti ebrei buoni e arabi cattivi (semplificando).
Riguardo invece a quel che diceva Alice sull'avvicinarsi tramite questa storia alle vite dei palestinesi, alla quotidianeità di gente comune, devo dire che più volte durante la narrazione "mi distraggo" pensando che sia la biografia dell'autrice, proprio per come riesce anche a me a trasmettere la sensazione di essere una storia vissuta, la storia di una persona qualsiasi, reale, in quel contesto.
Infine, per chi è nato più o meno nel mio periodo (sono del 90) questo libro é anche utilissimo per mettere un po'di ordine in alcune cose che si son sì sentite, che son sì conosciute, ma che non avendole vissute o essendo troppo piccoli quando se ne parlava, sono un po'confusionarie nella mente (o quanto meno nella mia
). Ad esempio quando ero piccola si parlava molto di Geddafi e soprattutto di Arafat e del'Olp, ma non è che il ruolo di Arafat mi fosse chiarissimo nè cosa fosse effettivamente l'Olp.
E mi allaccio quindi alla considerazione di Susi di come certe cose non vengano sufficientemente (se non per niente) affrontate a scuola. Io anche penso che sarebbe molto più utile soffermarsi su eventi socio-politici della storia contemporanea recente invece di fermarsi al secondo dopo guerra (europeo, si arriva credo ancora adesso ai processi di Norimberga e poco altro), tuttavia bisogna anche dire che le cose son tante, le guerre troppe, e bisognerebbe forse riconsiderare tutto il formato delle lezioni di storia o forse creare una materia a parte riguardo la storia più contemporanea. Perchè ad esempio io so sì anche della guerra di Corea o del Vietnam ma nella mia mente è tutto molto vago del perchè e del per come siano accadute, non avendole studiate; idem per la guerra del golfo, e la stessa guerra in Cecenia di cui si è parlato di più dopo l'invasione dell'Ucraina la conosco di più solo perché ho fatto all'università corsi di storia russa. Quindi non so come si potrebbe fare

Forse aiuterebbe smettere di creare materiale per le lezioni di storia...