guidocx84 ha scritto:Stiamo parlando di una nazione, la Germania, che dal '45 a oggi, in poco meno di 70 anni, è riuscita a passare dall'essere niente (devastata, distrutta, il nulla...) ad essere il punto di riferimento per l'Unione Europea... e questo immagini non solo grazie all'impegno e alla serietà della loro classe politica, ma voglio credere soprattutto grazie ad una mentalità diversa. Grazie alle persone. Perché sono le persone ed il loro modo di agire e pensare che determinano lo stare bene di un'intera società.
Sì sì, confermo e sottoscrivo.
Sono proprio questi pregiudizi "a pelle" che fanno male, perché spesso e volentieri sono infondati. Il problema principale non credo sia l'invidia, ma piuttosto la paura del diverso e anche una buona dose di "provincialismo", che ci fa sentire sempre un gradino più su degli altri, per un motivo o per l'altro: i rumeni sono selvaggi, i tedeschi sono nazisti e mangiano solo wurstel, i francesi sono puzzoni, ecc.
Qui la società è multiculturale per davvero, gli immigrati sono integrati ed i tedeschi in generale sono persone aperte. Detto questo, non voglio negare che negli anni Sessanta i Gastarbeiter italiani in Germania non fossero trattati benissimo... ho sentito brutte storie. Ma non credo che oggi sia diverso perché i migranti sono persone più qualificate, è la società che ha capito ed è cambiata.
Però mi chiedo perché ci indignamo ancora oggi pensandoci. In quegli stessi anni, nel Nord c'erano i cartelli "non si affitta ai meridionali"... questo forse è ancora peggio!
E poi, oggi come trattiamo i nostri stranieri? Noi dovremmo essere sempre ben accetti nel mondo, ma possiamo far morire in mare i disperati che cercano di arrivare nel nostro Paese?
Non frequento molti italiani qui perché non mi piacciono. La grande maggioranza è gente che disprezza questo Paese, nonostante tutto quello che gli dà, che non sa nulla dell'Italia perché manca da tanti anni ma a priori dice che tutto ciò che è italiano è meglio e tutto ciò che è tedesco fa schifo. E' gente venuta qui per lavorare (o anche per vivere di sussidi, perché no), per spremere questo Paese come un limone; gente che conta i giorni che la separano dalla pensione per tornare nel paesino italiano da cui è venuta e farsi una bella vecchiaia con la pensione tedesca, che è decisamente più alta di quella italiana. Non mi piace questo modo di fare. E, da italiana, dico che molti italiani che ci sono qui mi stanno sulle balle e dovrebbero "tornarsene al loro Paese"...