Premetto che non avevo mai letto niente di Gibran ma ne avevo sentito parlare un gran bene.
Aggiungo che per gusti personali, non ho mai amato la poesia, qualunque sia il tema di cui tratta. Probabilmente a causa delle imposizioni scolastiche... "Entro lunedì imparate a memoria le prime 20 strofe di ecc. ecc... du palle!"
Detto questo, sono già a più di metà del libro (si legge velocissimamente) e devo dire che è interessante il suo stile di scrittura. Può piacere o non piacere ma devo ammettere che è uno stile che non avevo mai trovato altrove. E si vede che Gibran era soprattutto un poeta.
Quando si legge questo libro sembra di danzare sulle nuvole... mi sto sforzando da 5 minuti di trovare un aggettivo che gli renda onore... e non ci riesco... quando lo leggerete, mi saprete dire... vi riporto alcune frasi che mi sono sottolineato... giusto per capire di cosa sto parlando...
"Ogni visita mi apriva un nuovo significato alla sua bellezza e mi offriva una nuova visione del suo dolce spirito, finché ella non divenne un libro di cui fui in grado di comprendere le pagine e cantare le lodi, ma che non mi fu mai possibile finire di leggere".
Questo per rendere l'idea di quanto possa essere straziante l'amore che Gibran prova per Salmè e che ella, non per suo volere, purtroppo non può corrispondere.
E ancora...
"L'amore è il solo fiore che cresce e sboccia senza l'aiuto delle stagioni"
E questa poi... un uso della similitudine che, per quanto mi riguarda, vale 100 punti!
"La lacrima di un vecchio è più potente di quella di un giovane poiché è il residuo della vita nel corpo che si indebolisce. La lacrima di un giovane è come una goccia di rugiada su un petalo di rosa, mentre quella di un vecchio è come una foglia ingiallita che cade col vento all'avvicinarsi dell'inverno".
Leggendo questo libro, e non chiedetemi perché, mi è balzata in mente la Scultura del Canova "Amore e Psiche"
it.wikipedia.org/wiki/Amore_e_Psiche_(Canova)
(tra l'altro una delle mie sculture preferite... quando la vidi al Louvre non riuscivo a staccare gli occhi... e vi assicuro che per me non è la normalità... sono uno che quando gira i musei non si sofferma troppo davanti alle opere... ma questa mi ha catturato, stregato... sembra viva! Ecco! Lo stile di scrittura di Gibran, almeno in questo racconto, è vivo ma al contempo etereo! Sembra un amore d'altri tempi, impossibile, quasi un amore da Dei dell'Olimpo per come è raccontato... mah... non so... magari più avanti saprò spiegarmi meglio... comunque davvero bello! Ve lo consiglio più che altro perché è un genere diverso da tutti quelli che abbiamo letto da tre anni a questa parte nel club ;)