io purtroppo sono rimasto bloccato all'intervista con Bradbury!! ho avuto mille impegni e il libro è ancora fermo sulla mia scrivania, ahimé!

confermo comunque l'opinione che hanno espresso le Elise: la Fallaci ha fatto venir voglia di leggere Bradbury anche a me!!
leggo che si sta discutendo del confine tra tecnologia e giocattolo (nel senso proprio materiale)... io penso che le case di produzione ci puntino tanto a creare giocattoli sempre più tecnologici e la gente li compra, come ha detto Katya, perché si vive dentro questo mondo tecnologico... un bambino che non impara subito ad usare il pc è già fuori dal circuito dei suoi coetanei...
ovviamente c'è pc e pc: un mio cuginetto di quasi 3 anni ad esempio impara a pigiare la lettera "A" quando glielo dice Winny the Pooh su un computerino tutto musica e colori, mentre la mia nipotina di un anno sente la vocina del suo girello dirle "Giallo" e, con i dovuti insegnamenti, impara a pigiare il tasto del pesciolino giallo...
per quanto riguarda il romanzo, invece,
Elle ha scritto:
stupita, stupita... il colloquio con il maggior mi ha stupito. pensavo che cominciasse con le solite disquisizioni dal suo solo punto di vista e che tutto ciò che non le piace non è bello per nessuno e invece dimostra apertura di mente, riesce a unire il suo terrore per la guerra ( per cui le dedica uno stupendo paragrafo) e la naturale simpatia che le suscita e che riesce a trasmettere anche a me lettrice.
la Fallaci si è un po' rovinata col tempo... i libri che ha scritto dopo l'Undici Settembre sono unilaterali, unidirezionali, uni-tutto e chi la pensa diversamente non ha ragione di esistere... ma a quel momento i suoi lavori sono stati sempre abbastanza critici (almeno questa è la mia impressione personale)...