Provo a darvi qualche informazione in più sui libri che ho proposto così da poter aiutare anche chi nutre qualche dubbio e motivare le mie scelte e poi per non subire più le pressioni di Giorgia ahahahah 
“La giostra delle anime” ha catturato il mio interesse perché ho avuto poche occasioni di leggere libri ambientati nella mia regione, la Basilicata, in una chiave contemporanea. Questo libro infatti affonda le radici in terra lucana a partire dagli autori, essendo entrambi originari della Basilicata. La trama ricorda quasi una favola, uno di quei racconti tramandati e narrati ai bambini dagli anziani. I racconti di questi posti sono intrisi di magia che per gli antichi era un qualcosa di potente che poteva rispondere a molte domande dando un senso al quotidiano (spiegato benissimo in “Cristo si è fermato a Eboli”). Mi affascinava ritrovare parte di ciò che conosco in una nuova chiave di lettura e soprattutto renderlo noto agli altri, un assaggio che potrebbe sicuramente essere un inizio per scoprire panorami nuovi ai più sconosciuti.
Questo romanzo tratta temi comunque attuali: la diversità, il bullismo, i pregiudizi, l’abbandono, ecc.
Ho trovato interessante che Francesca Barra, abbia tenuto molto a sottolineare che le storie sviluppate nel romanzo, relative alla vita dei bambini dentro l’orfanotrofio, sono legate a storie realmente vissute. I due autori infatti, durante le loro ricerche si sono imbattuti in un forum di persone che raccontavano le loro esperienze in orfanotrofio. La volontà di inserirle nella narrazione, nasce dal desiderio di dare una nuova dignità a queste persone, ma anche per portare alla luce delle storie che purtroppo sono sempre passate in secondo piano o addirittura non trattate affatto, come se in Italia non fossero mai esistite.
Quello che invece mi ha sorpreso di 
“Gorky park” è l’aver trovato per la prima volta un giallo ambientato in Russia, precisamente nella Mosca degli anni settanta. L’immagine della società e della vita sovietica dell’epoca descritta nel romanzo, era così accurata e negativa che la pubblicazione di Gorky Park fu vietata per anni in Unione Sovietica. In realtà, tutto ciò che Martin Cruz Smith sapeva dell’Unione Sovietica, quando scrisse Gorky Park, era ciò che aveva potuto vedere durante un tour organizzato di una settimana 

 . Spulciando qua e la tra le recensioni la trama rivela moltissimi risvolti ed è intessuta benissimo quindi sembra promettente!
“Siamo qui siamo vivi”, sono squarci di vita di una storia mai passata che ci serve ad andare sempre più a fondo nell’animo umano, ad interrogare noi stessi.  Questo diario, rimasto sconosciuto per decenni, è stato curato dal giornalista Roberto Mazzoli, che aveva letto un libretto, scritto da un francescano, nel quale si narrava di un giovane allievo ufficiale tedesco della Wehrmacht di 21 anni, Erich Eder, il quale nel 1944 si fermò a Mombaroccio e si rifugiò con i suoi uomini presso il convento del Beato Sante, dove trovavano riparo anche molti abitanti della zona in occasione dei bombardamenti. Erich sapeva che alcuni di loro erano ebrei ma non li denunciò, né li fece deportare. Mazzoli ha voluto cercare questi ebrei e – dopo una lunga e paziente ricerca – ha rintracciato le figlie di Alfredo e il Diario. Questa circostanza non era nota alla famiglia di Alfredo fino a pochi anni fa. Le figlie avevano conservato per oltre 70 anni il diario del padre, dal contenuto commovente ma anche dettagliato sulle persecuzioni e che hanno consegnato a Mazzoli «per chiudere il cerchio» della loro salvezza. Prima di fuggire a Pesaro la famiglia Sarano viveva a Milano dove Alfredo era segretario della comunità ebraica, a conoscenza dell’identità di 13mila ebrei della città. Nascose i registri e ricorse ad ogni mezzo per aiutare altri ebrei come lui a scampare alle deportazioni. Racconta poi della solidarietà ricevuta da tante persone che ha permesso loro di salvarsi ma anche di come si era costituita burocraticamente la comunità ebraica di Milano.
Credo che libri come questo debbano essere letti almeno una volta nella vita, non potranno che arricchirci.
 E queste sono le mie proposte e qualunque sarà il libro scelto dal CdL non vedo l’ora di condividerne la lettura con voi quindi grazie!