Nato nel 1919 e morto a soli 68 anni nel 1987, a Torino, abile e poetico scrittore, nonostante abbia studiato da ingegnere, e sia stato rimandato in italiano. Come studente era interessato alla biologia e alla chimica, meno per la storia e italiano.
Figlio di Ester Luzzati, proveniente da una prestigiosa famiglia ebraica e di Cesare, ebreo praticante, laureato in ingegneria elettronica.
I suoi antenati erano ebrei piemontesi provenienti dalla Spagna e dalla Provenza. (notizie provenienti da Wikipedia).
Gli ebrei italiani si erano molto "molto assimilati" e non subendo nessun tipo di vessazione, grazie anche a un editto di uno dei Re di Savoia , erano ben integrati nel tessuto sociale a cui appartenevano partecipando alla vita culturale attiva secondo il loro stato sociale.
Levi fisse a Torino assorbendo la cultura italiana, frequentando le scuole pubbliche più prestigiose pur assorbendo in casa sua, dai genitori, la cultura ebraica che in ogni famiglia osservante torinese si praticava.
Anche a detta dello stesso Levi, essere ebreo , fino al 1939 era un fatto naturale, non lo aveva mai escluso da amicizie o scuole pubbliche frequentate.
Diventò scrittore dopo la sua prigionia a Auschwitz con "Se questo e un uomo", ma aveva già dimostrato la sua vena artistica con la sua prima poesia "Crescenzago" scritta nel febbraio 1943, pochi giorni prima di essere arrestato dalla Guardia Fascista e essere imprigionato a Fossoli.
La Poesia fa parte della raccolta "Ad ora incerta" Garzanti 1984, pubblicata tre anni prima della sua morte. Crescenzago è una zona periferica di Milano, e a quel tempo sede di molte fabbriche.
La raccolta "Ad ora incerta" ci è stata suggerita da Elisa, in data 8 febbraio 2022 ore 6:40, in occasione del post aperto da Giami 23 (Miriam) per ricordare nel giorno del 27 gennaio, la Shoah, alla quale purtroppo ha partecipato anche Primo Levi.
Ringrazio Elisa per l'informazione, non ero a conoscenza che Levi avesse scritto anche delle poesie, le quali saranno oggetto, nel sito appropriato e non fuori topic, di lettura condivisa e di commento.
Non c'è da meravigliarsi più di tanto del lato poetico di Levi, innanzi tutto è un uomo si di scienza, ma anche un uomo che ha frequentato con profitto il liceo classico. Inoltre, perché non dare a Cesare ciò che è di Cesare, dimenticando che Levi discende da un popolo di grandi poeti, musicisti, inventori, filosofi e scienziati.
Consideriamo per esempio la poesia: quanti Salmi di Davide sono stati messi in musica da compositori, contemporanei. Sono 150 i salmi del Re David, si trovano nella Bibbia, antico testamento. E come non ricordare il bel canto a dio di Miriam, la sorella di Mosè, che compose e ballò con le donne per la vittoria degli ebrei dall'uscita dell'Egitto, dopo aver attraversato il Mar Rosso. E il Cantico dei Cantici di Salomone? La Bibbia è piena di questi esempi. La memoria del passato è sempre viva in ogni ebreo, anche in quello che si dichiara Ateo.
Sarà anche interessante confrontare le poesie di Levi pubblicate nel 1984, con la nuova raccolta, pubblicate nel 2021 ad opera di "Divergenze" e commentate da Elisa Occhipinti, dal titolo "Primo Levi e la coscienza poetica"
Sono interessata altresì alla rilettura "La Tregua" e alla prima lettura di "Salvati e sommersi" e "Se non ora quando"
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)