Buongiorno a tutti!
Il libro n° 7 della mia lista è
Babilona di Yasmina Reza e a pagina 122 riporta:
Cominciava a spazientirsi. Con una voce che non mi conoscevo, uno strappo acuto che è uscito dopo uno sforzo insolito che mi ha fatto male, ho gridato, Jean-Lino, a più tardi! Il poliziotto mi ha fatta voltare, mi ha preso per il braccio sinistro e mi ha spinto fuori con una mano sulla spalla. Mi è parso di vedere gli uomini muoversi nell'atrio, mi è parso di vedere il volto fugace di Jean-Lino, forse anche di sentire il mio nome, ma non sono sicura di niente. Tenuta dall'uomo, ho camminato a testa bassa nel parcheggio umido, coi pantaloni a scacchi del pigiama che mi cascavano, erano troppo larghi ma non potevo tirarli su. La volante era proprio li, posteggiata di traverso nel vialetto. Mi ha fatto salire dalla portiera posteriore destra. È venuto a sedersi dall'altra parte. Ha tirato fuori una penna e un taccuino. Mi ha chiesto nome e cognome, indirizzo, data e luogo di nascita. Annotava tutto lentamente, con grande cura. Su un terzo della pagina, in bianco su sfondo nero, c'era l'immagine di una chiave con scritto ETS BRUET, fabbro & vetraio. Ho detto, chi avvisa mio marito?
Questo è lo spezzone che ho tratto dalla pagina 122 che come potrete notare, non riporta una citazione, ma una descrizione circa un evento che è appena accaduto: un evento tra tragedia e farsa. Ma questa è proprio Yasmina Reza, una scrittrice francese nota per la sua capacità di cogliere le tensioni nascoste della vita borghese, le incrinature sotto la superficie delle relazioni umane.
La voce narrante è Elisabeth, la protagonista del romanzo. In questo momento, a circa 30 pagine dalla fine, la donna viene portata via dalla polizia dopo un fatto drammatico che coinvolge Jean-Lino, un vicino di casa e amico, implicato in un omicidio. Il passo si situa subito dopo la scoperta del crimine, quando la tensione esplode e l’ordine quotidiano si spezza. Reza adotta una prima persona nervosa e sensoriale, in cui il linguaggio registra in tempo reale le percezioni della protagonista. Il ritmo spezzato, le ripetizioni e le incertezze (“mi è parso”, “forse”, “non sono sicura”) riflettono lo stato di shock e di confusione di Elisabeth. L’esperienza è quasi onirica, come se la realtà si sfocasse.
Il primo tema che potrebbe emergere è sicuramente la perdita di controllo e l’umiliazione.
La protagonista è spinta, trattenuta, fatta salire in macchina e non decide più nulla. I gesti del poliziotto (“mi ha presa per il braccio”, “mi ha spinto fuori”) mettono in scena la violenza impersonale dell’autorità e la trasformazione di una donna ordinaria in “sospetta”. Anche i dettagli concreti che Reza trasferisce nella descrizione — “pantaloni a scacchi del pigiama”, “mi cascavano” — accentuano il senso di vulnerabilità e spogliazione: Elisabeth è colta nell’intimità più disarmata, fuori luogo e fuori tempo che si ferma e si dilata nella sua percezione.
Altro tema è la resa di dettagli realistici e assurdi.
Reza è maestra nel far emergere il paradosso del quotidiano: nel mezzo di un evento tragico, il narratore nota la marca del taccuino del poliziotto, “ETS BRUET, fabbro & vetraio” . Questo dettaglio apparentemente banale introduce un tono ironico e straniante: nel caos dell’arresto, la mente si aggrappa a cose insignificanti per non cedere alla paura. Allo stesso modo, ritroviamo la dissonanza tra l’enormità dell’evento e la banalità del mondo (la chiave disegnata sul taccuino, il pigiama che cade).
In ultimo, abbiamo alterità e separazione.
Il “volto fugace di Jean-Lino” è il simbolo del distacco definitivo: la complicità che si era creata tra i due si spezza, resta solo la distanza, il dubbio, il silenzio.
Rispetto al suo stile, si nota perfettamente che il suo stile è teatrale quando scrive:
“
Con una voce che non mi conoscevo, uno strappo acuto...” che mostra come la protagonista si sorprende di sé, come se assistesse da fuori alla propria reazione. È un momento di auto-estraneazione, un tema ricorrente nella sua opera: l’individuo scopre una parte di sé che non controlla, che lo spaventa.
Non è raro con Yasmina Reza restare in bilico tra empatia e distanza.
Ps. Amo molto questo gioco!
Ciao a tutti!