Ho notato che questa discussione si concentra quasi esclusivamente, e forse anche un po´ a buon diritto, su Tolstoj e Dostoevskij. È vero che sono stati due grandi scrittori, non solo molto prolifici, ma che sono stati anche in grado di creare opere diverse tra loro, affrontando temi importanti e coinvolgenti. Però la letteratura russa ha anche tanti altri autori. Oltre ai già citati Goncarov e Turgenev, mi viene in mente
Gogol, essendo stato ieri l´anniversario della sua nascita. Io di lui ho letto Il naso, Il cappotto e Le anime morte, ma è famoso anche per Taras Bulba, L´ispettore generale.... Il Naso fa parte di Racconti di Pietroburgo,ma l´ho trovato troppo breve per coglierne la "profondità" (si legge in mezzora). Il cappotto invece, pur essendo un racconto, l´ho trovato molto forte: storia di un povero impiegato che, goffa e banale vittima di una crisi economica che toglie lavoro ai più deboli, coltiva l’unico sogno di possedere un cappotto nuovo, ma viene stritolato dall’egoismo e dall’indifferenza altrui, da chi non sa che rinfacciargli: «Peggio per te se non ce la fai» (
www.corriere.it/cultura/11_ottobre_12/el...5-9e683f522ea7.shtml).
E poi Le anime morte, un romanzo diviso in due libri,ma che in realtà è famoso solo per il primo: il secondo infatti è incompiuto e completamento diverso dal primo, essendo stato scritto quando Gogol aveva perso la sua vena pungente per andare incontro a una moralità più rigida. È un romanzo satirico, caricaturale, divertente, ma anche attuale dal punto di vista politico e sociale, non solo per il panorama russo. Le anime morte sono i contadini di proprietà dei nobili, più anime si avevano, più la posizione in società era rispettabile, e si continuava a dichiararle sul censimento anche se ormai erano morti. Insomma, delle moderne dichiarazioni dei redditi per apparire quel che non si è e farla in barba alla società