Novel67 ha scritto: Concordo anche con quanto dici: gli elementi descrittivi servono ad illustrare la psicologia del personaggio, ma non appesantiscono il romanzo (come ad esempio io ho riscontrato in Flaubert). Anzi, lo spiegano!
Lo dicevo proprio l´altro giorno agli altri che a me Flaubert non ha convinto per niente 
Concordo anche nel giudizio su Delitto e castigo: è bellissimo. Ma in fondo comprendo le incertezze di Claudia: perché la lettura della prima parte del romanzo (il delitto) mi ha letteralmente conquistato, ma la seconda (il castigo) si è rivelata a tratti davvero faticosa.
Bo a me Delitto e castigo è piaciuto tantissimo, Dostoevskij è riuscito perfettamente a farmi immedesimare nelle ansie del protagonista, provavo l´angoscia e le paranoie di Raskolnikov e non riuscivo a smettere id leggerlo. Per questo dico che se non si rimane colpiti da questo romanzo,allora forse non piacerà mai molto Dostoevskij in generale, visto che i suoi romanzi sono caratterizzati sempre da un forte elemento psicologico e qui penso abbia raggiunto l´apice. Ho letto anche l´Idiota,ma forse ero troppo piccola per capirlo;ricordo che mi era piaciuto molto e che ero rimasta affascinata dalla complessità dell´opera,ma anche che mi perdevo in conqinuazione,anche perchè è stato il primo romanzo russo che ho letto ed ho quindi avuto qui l´impatto con i duecento nomi che mi confondevano e basta; dovrei rileggerlo. Poi ho letto Povera gente, carino, scorrevole,ma un´opera minore. Con il Club ho letto poi le Notti Bianche che però non mi ha entusiasmato molto, troppo lento. Avendo studiato letteratura russa ho letto anche molto riguardo le altre opere e avendole già tutte a casa spero prima o poi di completarle!
E la stessa impressione mi è capitata con Bulgakov e il Maestro e Margherita, che temo peraltro di non aver compreso fino in fondo.
Idem per me. Del Maestroe  Margherita non ho capito proprio niente ed è stata la conferma di come a volte,e per me soprattutto,alcune opere si riescono ad apprezzare solo se prima vengono spiegate (a me succede spesso sia coi romanzi che con quadri, statue e opere architettoniche). Non dico sia sempre giusto,ma spesso una spiegazione riesce a far cogliere alcuni dettagli che altrimenti passerebbero inosservati e che invece arricchiscono l´opera. Il Maestro e Margherita l´ho letto per piacere e non c´ho capito nulla  

  Mentre come EmilyJane sono rimasta molto piu contenta di Cuore di cane: scorrevole,coerente, ironico.
Molto meglio mi son trovato con Turgenev: Padri e figli è davvero un capolavoro ...
Sì, è piaciuto molto anche a me,anche se è un´opera completamente diversa da quelle sopracitate: niente città ma vita di campagna, elemento psicologico presente,ma non in quanto disagio interiore ed incertezza del proprio Io (anche se poi Bazarov esprimere anche quello) quanto invece espresso in un forte sentimento di difesa ed affermazione dei propri ideali, una difesa incondizionata,a volte più stupida che saggia. Avendo letto molti di questi romanzi tanto tempo fa,non ho ricordi vivissimi di tutti gli aspetti,ma come ad Oblomov associo le parole Oblomovismo e apatia,in Padri e figli abbiamo parlato per ore e ore del nichilismo. Anche se non ricordo tutti gli esempi,il concetto era comunque questo credo: Bazarov non crede nella società, nella sua struttura,nei suoi valori, nei "padri" che la costituiscono e nei "figli" che la portano avanti inerti (come ad esempio il cooprotagonista,troppo poco idealista); poi però in nome di questo nichilismo e del difendere strenuamente le sue cieche convinzioni,preferisce una vita infelice, tutto per non ammettere la fragilitá di ciò in cui credeva. Quindi si,bello bello. Anche se di Turgeneev credo siano piu famosi Un cacciatore e Nido di nobili,che però non ho letto ma solamente studiato.
Ora però, Bibba, svelaci anche tu qualcosa riguardo le tue preferenze ...
Be,credo di aver scritto abbastanza per ora