Sabato, 06 Settembre 2025

Letteratura tedesca

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27/03/2016 18:07 #23567 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura tedesca

Effi Briest è effettivamente così simile a Anna Karenina e madame Bovary come dicono?O mi sembra che uno dei pochi classici che ti rimangano sia proprio Madame Bovary vero?


E già, Bea: M.me Bovary mi manca ... Quanto ad Anna Karenina, me lo ricordo più movimentato di Effi Briest, e mi sembra che in Tolstoj la questione relativa al tradimento fosse più rilevante. In Fontane il fatto è invece appena accennato, anche se avrà conseguenze altrettanto tragiche.

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18/12/2016 14:13 #28286 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura tedesca

Come tutti, ho letto Goethe: I dolori del giovane Werther, che per molto tempo ho considerato uno dei miei libri preferiti, e Le affinità elettive, che ho trovato forse più profondo, ma nel complesso anche meno appassionante. Però di quest'ultimo mi riprometto da tempo una rilettura, per vedere se ho mutato parere.


Ecco: alla fine l'ho riletto :) . Ragione o sentimento; dovere o passione; scelta o destino: sono queste le alternative cui i protagonisti de Le affinità elettive vengono posti di fronte dall’esperimento scientifico di Goethe, che come il piccolo chimico (ma aveva già sessant’anni, quando pubblicò il romanzo) si diverte a combinare e mescolare gli elementi che ha a disposizione, solo per vedere l’effetto che fa. E anche se gli elementi - in questo caso - sono esseri umani, la reazione è la medesima: chi si scopre affine, è irresistibilmente e reciprocamente attratto; mentre chi non lo è, si vede invece improvvisamente respinto e obbligato a separarsi. In ogni caso, l’esito dell’esperimento è uno scombussolamento generale, che conduce tutti - razionali o impulsivi che siano - all’infelicità.

Avevo già letto questo romanzo diversi anni fa, e sostanzialmente confermo il giudizio: in confronto al Werther, il Goethe de Le affinità elettive è forse meno appassionato, ma ancor più lucido, scrupoloso e preciso nell'osservare e descrivere i moti dell’animo umano. Che se pure - nel caso specifico - vengono riferiti a personaggi tardo settecenteschi, sono e resteranno sempre attuali.

Molto interessanti - e per l'epoca rivoluzionarie - alcune considerazioni riguardanti l'istituto del matrimonio, che se fosse libero da vincoli religiosi potrebbe configurarsi come un semplice contratto, a scadenza quinquennale: "Come passerebbe felicemente il primo periodo! Due o tre anni almeno se ne andrebbero spassandosela. Poi l’una delle parti potrebbe anche tenerci a veder prolungato il rapporto, e la sua premura per il coniuge aumenterebbe quindi con l’approssimarsi del termine di disdetta. La parte indifferente, o addirittura insoddisfatta, verrebbe rabbonita e catturata da un simile comportamento. Non si farebbe caso al passare del tempo proprio come non si bada alle ore quando si è in buona compagnia, e ci si troverebbe piacevolissimamente sorpresi nel constatare solo dopo la scadenza del termine che è già stato tacitamente prolungato". E' davvero tanto semplice la ricetta che assicura di vivere "per sempre felici e contenti"? Mah ...

Voto: 7,5

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01/01/2017 11:38 #28435 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Letteratura tedesca
Ho letto anch'io, di recente, Le affinità elettive e devo dire che l'ho trovato assolutamente deludente e noioso.
I personaggi mi sono sembrati un mero esperimento scientifico appunto ma poco realistici sia nelle azioni che nei sentimenti. La storia è melodrammatica e non parliamo del finale perché arriviamo ai limiti dell'assurdo.
La seconda parte è poi appesantita dagli stralci del diario di Ottilie che sono in pratica elenchi di frasi inutili a cui si fa fatica a prestare attenzione.
Per quanto riguarda il discorso sul matrimonio "a tempo" il pezzo che citi tu, Novel, è pronunciato da uno scapolone nel libro....e con questo ho detto tutto. :laugh:

"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)

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02/01/2017 17:44 #28469 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura tedesca

Per quanto riguarda il discorso sul matrimonio "a tempo" il pezzo che citi tu, Novel, è pronunciato da uno scapolone nel libro....e con questo ho detto tutto. :laugh:


Tutt'altro: il discorso è riportato dal Conte, che a sua volta riferisce di averlo sentito pronunciare da un amico. E il Conte, sposato, sta solo aspettando di ottenere il divorzio, per mettersi poi con la Baronessa sua amante ... :whistle:

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03/01/2017 10:43 #28501 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Letteratura tedesca

Per quanto riguarda il discorso sul matrimonio "a tempo" il pezzo che citi tu, Novel, è pronunciato da uno scapolone nel libro....e con questo ho detto tutto. :laugh:


Tutt'altro: il discorso è riportato dal Conte, che a sua volta riferisce di averlo sentito pronunciare da un amico. E il Conte, sposato, sta solo aspettando di ottenere il divorzio, per mettersi poi con la Baronessa sua amante ... :whistle:


Io mi ricordo che il discorso fosse intavolato da Mittler, l'ex religioso e il pacificatore delle coppie...certo il contratto a tempo verrebbe a suo vantaggio visto che così avrebbe (secondo lui) meno grattacapi da risolvere. ;)

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14/02/2017 21:18 #29291 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Letteratura tedesca
Letto La novella degli scacchi di Zweig, che oltre ad essere uno dei propositi del 2016 che avevo deciso di accantonare nel 2017 perchè avevo perso un po' interesse (strategia vincente: abbandonate un proposito e vedrete che improvvisamente riuscirete a raggiungere in un attimo l'obiettivo :pinch: ), era anche uno degli autori tedeschi che mi interessava conoscere. E mi è piaciuto un sacco! L'ho letto in un giorno, è vero che è corto (110 pagine), ma stando tutto il giorno a lavoro, dove non si sa perchè non mi permettono di leggere, la velocità con cui l'ho letto è comunque un indice di quanto mi abbia catturato. Mi sono appassionata tantissimo senza che me ne accorgessi alla prima partita vera e soprattutto mi è piaciuto molto come uno dei "protagonisti" racconti la sua storia dal principio e senza che il lettore se ne accorga inserisce l'avvento per la passione degli scacchi, e ne racconta l'evolversi con un crescendo così perfetto che il lettore partecipa emotivamente (secondo me) allo sfociare della passione in ossessione. In genere mi rompo a leggere in tedesco, ma nonostante qui venga usato un linguaggio ovviamente antiquato, lo stile mi è piaciuto veramente tanto, l'ho trovato elegantissimo, ogni parola mi risultava particolarmente intensa, scelta con cura.
Che bello, questo 2017 si è aperto con tante letture positive :)

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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06/03/2017 13:58 - 06/03/2017 14:00 #29831 da bibbagood
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Dopo Zweig, ho continuato l'approfondimento di scrittori austriaci di inizio Novecento con un racconti di Franz Werfel, "Una scrittura femminile azzurro pallido". È stata una lettura più che positiva, in alcune parti, sopratutto nella prima metà del racconto, sono riuscita a immergermi completamente dell´alternarsi di ansia e ricordi provati dal protagonista, percepivo l´emozione forte di una passione repressa ma mai dimenticata, unita alla massa in discussione di tutta una vita. Ma nella seconda parte, quest´ansia e questi ricordi fanno emergere alla fine un uomo a mio parere viscido, superficiale, figlio di quella società a cui ha aspirato per cinquant´anni di appartenere, che ha criticato nelle prime cinquanta pagine, per poi rivelarsi perfettamente all´altezza dell´ipocrita borghesia elitaria viennese di cui fa parte. Un´atmosfera delicata di un tempo ormai lontano e dimenticato, 140 pagine di riflessioni, dubbi e ricordi, arriva addirittura a immaginare un processo con sè stesso per giustificarsi e analizzarsi; insomma, un´opera che mi sento di consigliare a chi vuole conoscere di più la letteratura austriaca di inizio Novecento :)

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Ultima Modifica 06/03/2017 14:00 da bibbagood.
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07/03/2017 14:26 #29858 da Novel67
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Nemmeno io conoscevo Stefan Zweig, se non di nome. Ora posso dire invece di avere scoperto un autore davvero coi fiocchi! Sarà anche merito del traduttore, ma ho trovato la scrittura davvero magnifica: lucida, precisa, incisiva, raffinata e misurata. Unica pecca, che il racconto in questione fosse così breve!

In Bruciante segreto tre sono i protagonisti: "un attraente e annoiato barone, la non più giovane eppur piacente consorte di un avvocato di successo della Vienna ebraica e un ragazzino cagionevole". Fingendo un’amicizia disinteressata, il barone si serve del ragazzino (Edgar) soltanto per adescare la madre: ma nonostante la compiacenza della signora, la tresca e l’inganno saranno presto scoperti.

Nella quarta di copertina si dice che quello di Edgar è un doloroso rito di passaggio, "quello che suggellerà il suo ingresso nel mondo degli adulti, a prezzo di cicatrici indelebili". E proprio questo passaggio è descritto da Zweig in maniera a mio avviso poetica e toccante, in una sorta di "addio ai monti" verso la fine del libro.

Guardava dal finestrino con occhio diverso. E gli sembrava di vedere per la prima volta tutto l'esistente, come se un velo fosse caduto dalle cose che ora gli mostravano ogni aspetto: l'essenza del loro fine, il nervo segreto del loro agire. Case sfrecciavano via, come sradicate dal vento, e gli venne fatto di pensare a coloro che le abitavano: erano ricchi o poveri, felici oppure infelici? Avevano anche loro, come lui, il desiderio appassionato di sapere ogni cosa? ... Le ruote giravano sempre più in fretta, le serpentine facevano scendere a valle il treno, sempre più dolci apparivano le montagne, sempre più lontane - e già si era in pianura. Ancora una volta si girò a guardarle, ed erano azzurre e indistinte, remote e irraggiungibili, e gli sembrava che là, dove lentamente svanivano nella foschia del cielo, stesse la sua infanzia.

Ora proseguirò la lettura con un altro racconto, in attesa di avere anche la Novella degli scacchi. Nel frattempo mi sono appuntato anche Werfel: interessanti questi "cantori della finis Austriae" :)
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10/03/2017 21:18 #29945 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Letteratura tedesca
Ho letto anch'io Bruciante segreto di Zweig e, come Novella degli scacchi, non mi ha convinta del tutto: questa atmosfera febbrile, questa scrittura ridondante...anche con la biografia su Maria Stuarda Zweig non mi aveva convinta, anzi anche un po' irritata perché vi ho visto una visione maschile predominante e un po' antipatica.
Può essere che più avanti leggerò altro di quest'autore, al momento diciamo che mi sento neutra nei suoi confronti. :unsure:

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15/03/2017 17:38 #30028 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura tedesca
Un po’ per caso, un po’ per scelta, mi sono ritrovato ad affrontare l’uno dopo l’altro gli scritti di alcuni esponenti della letteratura tedesca, finora a me sconosciuti: prima Schnitzler; poi Zweig; ora Roth. E in tutti e tre i casi, s’è trattato davvero di una felice scoperta, tanto che vorrei approfondire la conoscenza :) .

Joseph Roth - come gli altri già citati e come anche Musil, a me già noto, e Werfel, che leggerò prossimamente - è considerato uno dei cosiddetti cantori della finis Austriae, ovvero della dissoluzione dell’Impero austro-ungarico che – in quanto erede del Sacro Romano Impero - aveva riunito popoli di origini disparate, di lingua, religione e tradizioni diverse.

Questa lenta dissoluzione, simboleggiata dalla morte dell’Imperatore Francesco Giuseppe ma già minacciata all’interno dal precedente insorgere dei vari movimenti nazionalistici, fu davvero un fatto epocale, di cui molti artisti (non solo letterari) ebbero immediatamente chiara percezione e che successivamente rievocarono ed espressero nelle loro opere con una sorta di rimpianto. Non era soltanto una questione politica, ma anche sociale e culturale: ogni certezza pareva scomparsa, e ci si trovava ad affrontare un futuro incerto con un sentimento di inquietudine misto a nostalgia per il passato.

Il peso falso, di Roth, è un romanzo breve che ha un inizio da fiaba "C'era una volta nel distretto di Zlotogrod un verificatore dei pesi e delle misure che si chiamava Anselm Eibenschütz" ma che di fiabesco non ha poi nulla: né la trama, né l’ambientazione, né i personaggi. Un senso di desolazione, falsità, corruzione e disfacimento avvolge invece il protagonista, trascinandolo inevitabilmente verso l‘autodistruzione.

Lo stile di Roth è particolare: semplice, lineare, ma incisivo. Bastano pochi tratti a delineare clima, paesaggio e personaggi: ma puntando l’attenzione anche solamente su un particolare, l’autore riesce a lasciare sempre un’immagine profonda.

Insomma: una bella lettura, apparentemente poco impegnativa, ma rappresentativa di un’epoca e con risvolti - purtroppo - ancora molto attuali.
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