Ed eccomi qui a chiedervi di approfondire insieme la letteratura di un altro „paese“. Come letteratura tedesca infatti intendo anche autori come Zweig (austriaco) o Kafka (ceco) che hanno contribuito a far ottenere un posto di preminenza alla letteratura tedesca nel panorama letterario. Spesso vengono associate ad esse opere sulla Shoah e la Seconda Guerra Mondiale, come se tutti i libri e film che riguardano questo tema fossero stati scritti da tedeschi. La letteratura tedesca infatti è molto altro, ha radici profonde e ha dato voce ad autori e stili unici.
Per quanto mi riguarda, mi ricorda un po´ troppo la letteratura italiana. I nostri due paesi hanno avuto un percorso storico molto simile, e secondo me ciò si è riflesso anche un po´ in letteratura. Quindi le opere di autori tedeschi che ho letto non mi hanno coinvolto mai più di tanto, perché non creavano atmosfere affascinanti e lontane come quelle dei romanzi inglesi o russi.
Di 
Goethe ho letto 
I dolori del giovane Werther e 
Il Faust. Tutti e due, soprattutto il secondo, belli noiosetti. Ma sul secondo devo dire che i poemi non fanno per me, quindi è scontato che non mi abbia coinvolto.
Eichendorf (
Vita di un perdigiorno) e 
Heinrich von Kleist (I
l principe di Homburg) penso siano già più interessanti, anche se non proprio entusiasmanti. Idem il 
Woyzeck di 
Büchner, opera che si apprezza probabilmente più a teatro.
Così parlò Zarathustra di 
Nietzsche meno pesante di quello che sembrava nelle lezioni di filosofia del liceo, ma di certo non è che sia proprio facile rimanere concentrati. Ha pezzi profondi e illuminanti e tanti tanto noiosi e troppo astratti.
L´Uomo della sabbia di 
Hoffmann è un libro che devo rileggere perché mi capita sempre più spesso di trovarmi a parlarne con la gente. È un´opera che parla delle paure umane in forma di fiaba, quindi credo una seconda lettura sia necessaria per capire ciò che effettivamente l´autore voleva trasmettere.
Del Nobel 
Thomas Mann ho letto 
Morte a Venezia, opera strana, il cui ricordo rievoca una sensazione di stranezza ancor maggior dal momento che subito dopo la lettura ci hanno fatto vedere il famoso film di Luchino Visconti, che ho trovato molto strano e addirittura inquietante. Sicuramente i 
Buddenbroocks, La montagna incantata (o secondo la nuova traduzione , 
magica  
 ) o 
Giuseppe e i suoi fratelli meriterebbero una lettura.
Siddharta di 
Herman Hesse l´ho trovato carino per essere un´opera filosofica, ma inevitabilmente lento. Forse 
Narciso e Boccadoro è un po´ più movimentato? Di lui ho letto anche una raccolta di racconti, alcuni carini, ma nell´insieme niente di che.
Ho letto anche 
Niente di nuovo sul fronte occidentale di 
Remarque. Troppo crudo. Quando l´ho letto la professoressa voleva che le ragazze leggessero 
Effie Briest di 
Fontane e i maschi Remarque, ma avendo giá Remarque a casa ho fatto di testa mia. Ma in effetti l´Anna Karenina tedesca penso sarebbe stato più appropriato.
Brecht e 
Böll mi sono piaciuti decisamente di più. Di Brecht ho letto le opere teatrali 
Vita di Galileo e 
L´anima buona del Sezuan, che mi sono piaciuti. Quest´ultimo l´ho visto anche a teatro interpretato da Mariangela Melato, e mi è piaciuto molto. Di Brecht è sicuramente interessante anche la vita, avendo continuato a lottare anche in esilio contro il nazismo. Del Nobel Böll ho letto 
Opinioni di un clow e 
E non disse nemmeno una parola, tutti e due molto deprimenti, ma secondo me intensi. Soprattutto in quest´ultimo l´autore riversa le sensazioni del protagonista nella cupezza di una Bonn e di una Germania distrutta dalla guerra, coinvolgendo molto il lettore.
Di 
Kafka ho letto 
Le metamorfosi, che ho apprezzato. Ho provato a leggere 
Il castello, ma in tedesco e ci ho rinunciato dopo poco. Prima o poi ho intenzione di riprenderlo, così come 
Il processo o 
America.
Di 
Günther Grass, altro premio Nobel tedesco anche se discusso, ho letto 
Il tamburo di latta e necessito di una seconda lettura per provare a farmelo piacere. Per quanto l´idea possa essere originale, è veramente tanto, tanto pesante e luuuuuuuungo.
Poi ho letto 
Russiendisko di 
Kaminer ed è uno dei pochi casi in cui il film, uscito un paio di anni fa, è decisamente meglio del libro. Il libro non ha né capo né coda, dovrebbe dara l´idea di quel che si provava in Germania nel momento della caduta del muro e nei mesi successivi, ma è tutto molto confusionario.
Di moderni ho letto 
Lui è tornato di 
Timus Vermer, molto carino, ma che secondo me perde un po´ in traduzione. Ho visto il film al cinema qualche mese fa, e ovviamente non è stato molto convincente. E poi 
Biancaneve deve morire, un poliziesco ben riuscito che ha reso la scrittrice 
Nele Neuhaus famosissima in Germania e conosciuta in Italia.
Per quanto riguarda la poesia, ovvero un genere che non riesco ad apprezzare, ho un ricordo piacevole degli 
Inni alla notte di 
Novalis, trovo bello l´
Inno alla gioia di 
Schiller (in realtà so 
An die Freude, ovvero quello originale usato anche dall´Únione Europea,in italiano non ce l´ho molto presente), e ho ricordi terribili delle poesie di 
Heinrich Heine: vada per la passione della 
Lorelei, ma per il resto……
Infine, i 
fratelli Grimm hanno creato favole immortali, anche se spesso “aggiustate” per renderle più accettabili. Le versioni originali dovrebbero essere assai più belle di quelle per bambini, ma sono anche molto meno conosciute…
E voi? Vi ritrovate nei commenti che ho fatto nelle opere nel caso le conosciate anche voi? O ne avete lette altre che vi hanno colpito in positivo o in negativo e che non ho citato?