In principio era la narrazione...
La capacità/necessità di raccontarsi storie caratterizza da sempre l'essere umano. Le narrazioni sono un segno distintivo nell'evoluzione umana e da sempre non sono solo un prodotto dell'intelletto fine a sé stesso, ma strumento per comprendere, confrontarsi con gli altri e con il mondo, per dare senso a ciò che ci circonda.
Create e fruite in vari modi con la naturale evoluzione di strumenti e supporti, le narrazioni trovano nella forma scritta la loro espressione più alta, ma non dobbiamo dimenticare che nell'oralità trovano il loro carattere fondante.
Quindi l'ascolto è stato per lunghissimo tempo la forma privilegiata di diffusione delle storie, forma che nell'audiolibro sembra avere oggi crescente successo, come vedremo più avanti.
Ma... Cosa è un audiolibro?
L'audiolibro è la registrazione audio di un testo che viene letto ad alta voce da un attore, attrice o dallo stesso autore o autrice, da uno speaker oppure da un motore di sintesi vocale. La registrazione viene poi resa disponibile attraverso supporti fisici (CD, ma anche altri supporti di memorizzazione digitali) o molto più diffusamente oggi da piattaforme di distribuzione gestite da società commerciali o da associazioni senza scopo di lucro. L'ascolto dei contenuti avviene, di norma, tramite applicazioni da installare su smartphone o tablet, ma anche accedendo ai portali web dei fornitori da PC fissi o portatili.
Attualmente le piattaforme più importanti per la diffusione commerciale degli audiolibri nel nostro Paese sono: Audible di Amazon (dal 2016 disponibile in Italia) e Storytel (società svedese presente da metà 2018 in Italia, ma attiva dal 2005). Il loro funzionamento è simile: si sottoscrive un abbonamento, si scarica l'applicazione (o si effettua il login sul portale web da PC) e si sceglie nei cataloghi messi a disposizione.
Nel versante delle risorse messe a disposizione gratuitamente, oltre alle biblioteche, operano sia associazioni del terzo settore come il CILP (Centro Internazionale del Libro Parlato) di Feltre, che club di servizio come il Lions Club di Verbania, che indirizzano la loro offerta in favore di quelle persone che, per vari motivi, non possono o hanno difficoltà a leggere. L'accesso a queste risorse è di norma garantito a quanti siano in grado di produrre apposita certificazione, attestante lo stato di disabilità fisica o sensoriale.
Sempre in forma gratuita, ma aperte alla fruizione di tutti, si possono trovare risorse messe a disposizione da Rai radio 3 (Ad alta voce) o da LiberLiber, Organizzazione di volontariato che fin dal 1993 opera per favorire l’utilizzazione consapevole delle tecnologie informatiche in campo umanistico e di avvicinare la cultura umanistica e quella scientifica.
Registrazioni sonore, qualche pillola di storia...
Le prime registrazioni audio di cui si ha traccia sono databili, secondo alcuni ricercatori statunitensi, al 1860 quando Édouard-Léon Scott de Martinville incise il frammento di una canzone popolare con uno strumento - il fonautografo – da lui brevettato nel 1857 e composto da un corno, uno stilo e fogli di carta anneriti con il fumo di una lampada ad olio1. Prima di questa scoperta si era pensato a lungo che le prime registrazioni di una voce umana si dovessero a Thomas Alva Edison, che nel 1877 mise a punto un prototipo di apparecchio, successivamente sviluppato, brevettato e divenuto noto con il nome di fonografo.
Il supporto che accomuna l'apparecchio di Edison al successivo (1880) sviluppato nei laboratori Bell è il cilindro, rivestito di stagnola o cera, mentre nel finire degli anni '80 i cilindri sono soppiantati dal disco, supporto per una nuova macchina - il grammofono - inventata nel 1887 da Emile Berliner, che garantiva una migliore qualità pur avendo ancora inconvenienti, tuttavia molto ridotti rispetto al fonografo a cilindri. Nel '900 al disco, originariamente in gommalacca e poi in vinile, si affiancano i nastri magnetici fino ad arrivare alle odierne registrazioni digitali, realizzate in vari formati e ai software di sintesi vocale che, facendo uso di opportuni algoritmi, analizzano e in tempo reale traducono e convertono il testo in traccia audio.
La storia dell'audiolibro si sviluppa con i supporti tecnologici più recenti quali dischi, cassette audio, supporti digitali e il forte impulso che si registra oggi nella diffusione è favorito anche dall’avvento delle grandi piattaforme di distribuzione.
Audiolibri: un po' di numeri
Nel 2019 sono stati più di 4 milioni gli italiani che hanno ascoltato audiolibri, pari al 9% della popolazione di età compresa tra 15 e 74 anni, con una crescita di oltre il 28% rispetto all'anno precedente e una media di ascolto di 3,1 audiolibri l'anno. Questi lettori prediligono lo smartphone come supporto di ascolto, scaricando per la maggior parte contenuti resi disponibili su web in forma gratuita, seguono le piattaforme in abbonamento e al terzo posto i download da singoli siti di editori o fornitori di risorse digitali. Tra i vari benefit che i lettori attribuiscono agli audiolibri primeggia la possibilità di ascolto mentre si è occupati in altre attività, a seguire si riconosce la libertà di ascolto dove e quando si vuole e al terzo posto la possibilità di ascoltare opere in lingua originale2. Infine, nel periodo 2014 – 2019, si è avuto un aumento significativo dell'ascolto di audio parlato rispetto alla musica3.
Anche se incoraggiante il trend, i numeri degli audiolibri sono tuttavia ancora minoritari, segno che le forme di lettura tradizionali attraggono ancora una maggior percentuale di lettori e al riguardo resistono senz'altro pregiudizi legati a scarsa conoscenza dei mezzi tecnologici o convincimenti secondo i quali ascoltare una storia non equivalga, in termini di comprensione, a leggerla su supporto cartaceo o elettronico. A sfatare questo ultimo pregiudizio ci ha tuttavia pensato un gruppo di ricercatori dell'Università di Berkeley, dimostrando che in differenti individui, diverse categorie di parole attivano le stesse aree del cervello, siano esse lette o ascoltate4.
Concludendo...
In sostanza quindi l'audiolibro pare possa avere una duplice valenza a seconda che ne fruisca un lettore forte o meno, nel primo caso infatti può contribuire a soddisfare in modo crescente il desiderio di lettura, svincolandolo dalla necessità di dedicargli un tempo esclusivo (anche se la ritualità del momento pienamente dedicato è per molti lettori forti quasi sacra...) mentre nei lettori deboli, nei non lettori o in chi incontra difficoltà a leggere può rappresentare una concreta porta di accesso verso quel piacere così difficile da raggiungere per molti.
Per quanto concerne lo specifico ambito delle opere di letteratura per l'infanzia, nella seconda parte dell'articolo che sarà prossimamente online, sentiremo la voce dei rappresentanti di due case editrici e della più importante piattaforma di distribuzione di contenuti audio presente nel nostro Paese.
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1 https://www.nytimes.com/2008/03/27/arts/27soun.html?hp
2 Dati 2019 di Pepe Research elaborati dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE)
3 IndagineThe Spoken World Audio Report 2019 di Edison Research
4 https://www.jneurosci.org/content/39/39/7722
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Bibliografia essenziale:
Jonathan Gottschall, L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno reso umani, Bollati Boringhieri, 2018.
Matthew Rubery, The Untold Story of the Talking Book, Harvard University Press, 2017.
Aidan Chambers, Siamo quello che leggiamo. Crescere tra lettura e letteratura, Equilibri editrice, 2011.
Immagine: Gerd Altmann da Pixabay
(articolo a cura di Marcello Volpi)
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Commenti
Mentre si fa altro, perché no. O magari anche rilassati su un divano!
Molto interessante la parte dedicata alla storia delle registrazioni sonore , una perla curiosa! E comunque, la piacevole lettura dell'articolo ... Beh, una spinta a riprendere il via con gli audiolibri, che da un po' ho trascurato!
Grazie!