Sabato, 06 Settembre 2025

"La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë

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31/05/2017 21:49 #31152 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë
Sto a metà, non mi ha ancora appassionato troppo, ma riesco a immergermi senza difficoltà nella lettura. Sto rivalutando Helen, che sembra essere più sveglia rispetto al momento in cui è iniziata la sua passione per Arthur, ma se non la contestualizzassi nella sua epoca mi sembrerebbe decisamente troppo contraddittoria.

Nella figura di Lowborough ho visto invece tutte le fasi della dipendenza narrata in "Donne che amano troppo" :dry: Si cerca di farsi passare la dipendenza da qualcosa sostituendola con un'altra dipendenza (gioco-alcol-persone).

Certo che la vita in campagna doveva essere proprio una bella noia!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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03/06/2017 21:39 #31187 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë
Ho tardato a scrivere ma l'ho finito ancora ad inizio settimana. :)
Un gran bel libro anche se non potente come quelli delle sorelle perché manca quella visionarietà romantica ed è invece reale e concreto e proprio per questo più coraggioso.
Helen non è dissimile da altre donne le cui storie sono state raccontate in romanzi più recenti e moderni ma proprio per il fatto di venire raccontato in pura epoca vittoriana è una novità audace: dapprima crocerossina che si innamora di un uomo che pensa di poter salvare dai vizi e rendere un uomo migliore, si rende conto scontrandosi con la cruda realtà che le cose non vanno come si aspettava. C'è da dire che Arthur, secondo me, non ha il solo difetto di essere un alcolista e fedifrago ma è proprio un uomo con un brutto carattere (già all'inizio della conoscenza con Helen si capisce il suo modo di fare sarcastico e irrispettoso) e quindi il problema dell'alcolismo molto presente in questo libro ha però soluzioni diverse a seconda della persona e della coppia
Attenzione: Spoiler!


Continuo a preferire la parte narrata da Helen perché più sentita proprio perché deriva dall'esperienza personale del fratello Branwell mentre l'artifizio narrativo usato con Gilbert mi sembra un po' artificioso...in fondo sta raccontando tutta questa storia al cognato, non so, io mi aspetterei che dopo tutti quegli anni di conoscenza dovrebbe già sapere la storia. E comunque mi è sembrato in ogni caso un po' meno incisiva la sua storia d'amore.
Attenzione: Spoiler!


Altra cosa che in certi punti ho trovato un po' pesante ma per gusti personali visto che non sono credente, è stata la grande fede in Dio che torna spesso nelle pagine e rende il tutto un po' moralista.

Sono rimasta scioccata comunque dal fatto che
Attenzione: Spoiler!


In ogni caso son davvero contenta di averlo letto e con questo libro comunque Anne dimostra di essere un'altra talentuosa sorella Bronte! :)

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05/06/2017 19:06 #31201 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë
Ho terminato anch’io la lettura, che sin dal suo avvio ha incontrato decisamente i miei gusti e che anche nel prosieguo mi ha appassionato. Finché non sono giunto alla terza ed ultima parte: noiosissima ...

A differenza di Valeria, io ho apprezzato moltissimo proprio la “lentezza” con cui la storia è stata introdotta, perché attraverso incontri occasionali, futili pettegolezzi e relazioni più o meno superficiali l’autrice è riuscita - secondo me - a restituire perfettamente uno spaccato della vita sociale nella campagna inglese di metà Ottocento e a tratteggiare in maniera piuttosto realistica la diversa tipologia dei personaggi che la animavano, alcuni dei quali persino sorprendenti nella loro evidente modernità (mi riferisco in particolare a Fergus).

Anche il racconto del rapporto Helen - Arthur non sorvola su certe amare verità e sul fatto che un sogno d’amore possa rivelarsi ingannevole. Certo, non ho nemmeno riscontrato quello scandalo nel “linguaggio esplicito” e nelle “crude descrizioni di alcolismo e brutalità” che la prefazione al libro lasciava supporre, ma so che occorre sempre cercare di rapportare l’opera ai tempi in cui fu pubblicata.

E come hanno giustamente evidenziato anche Erica e Beatrice, il romanzo di Anne Bronte pare assai più concreto e coraggioso delle Cime di Emily, proprio perché privo di quella visionarietà e passione romantica esasperata che le contraddistingueva, sino a renderle “improbabili”. Secondo me, però, qui di passione ce n’è fin troppo poca: a un certo punto del racconto la vicenda perde progressivamente slancio e vigore, finendo con l'impantanarsi e ripetersi, pur lasciando presagire uno sviluppo ed un esito assolutamente scontati, per ognuno dei personaggi in questione.

Peccato, avrei preferito un finale più a sorpresa, e non necessariamente lieto. Dunque per me Anne è meglio di Emily, ma Charlotte resta (per lei) inarrivabile. Voto: 6.
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11/06/2017 14:01 #31248 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë
Finito anche io e devo ammettere che le ultime 100 pagine sembrava non finissero mai. Non mi ha annoiato perchè non si dilunga in descrizioni o riflessioni, c'è sempre "azione", ma l'ha tirata un po' per le lunghe per un finale che si era capito già da un po'. Non mi è dispiaciuta come lettura, anche s enon mi ha appassionato veramente. Anche a me ha stuccato un po' l'eccessivo sentimento religioso e di fede, mentre ho notato più volte una vena ironica nel tratteggiare personaggi e situazioni che mi è molto piaciuta.
Per quanto riguarda la storia d'amore, Helen mi sembra più passionale di Gilbert, nonostante sia lui quello a dimostrare più preso, più "debole", rimanendo però un po' sul superficiale. Lei invece, nonostante l'atteggiamento più distaccato, sembra vivere con tutti l'anima i rapporti che ha, come si vede dal suo affetto per Rachel, Millicent, Estehr, dal premura che ha per il marito fino alla fine, dal rispetto per la zia, e cosi via. I legami di Gilbert con le altre persone sembravano invece molto più superficiali e spesso tesi solo ad un secondo fine (come ad esempio quello con il fratello di lei).


In ogni caso è stato bello immergersi nella campagna inglese ottocentesca :)

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11/06/2017 15:20 #31251 da Librotta
Risposta da Librotta al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë
Finito oggi,il linguaggio è semplice, ma nonostante Helen sia stata una donna coraggiosa per quell'epoca,combattendo contro abusi fisici e mentali, rendendosi indipendente e quindi mettendo in discussione la morale di quei tempi,il libro l'ho letto con fatica.
Non mi piacciono molto i libri sotto forma di lettere o diari.
Mi è piaciuta però l'idea che l'autrice nonostante non sia vissuta molto,abbia avuto una notevole fantasia.

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15/06/2017 18:35 #31280 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë

Finito anche io e devo ammettere che le ultime 100 pagine sembrava non finissero mai. Non mi ha annoiato perchè non si dilunga in descrizioni o riflessioni, c'è sempre "azione", ma l'ha tirata un po' per le lunghe per un finale che si era capito già da un po'. Non mi è dispiaciuta come lettura, anche s enon mi ha appassionato veramente. Anche a me ha stuccato un po' l'eccessivo sentimento religioso e di fede, mentre ho notato più volte una vena ironica nel tratteggiare personaggi e situazioni che mi è molto piaciuta.
Per quanto riguarda la storia d'amore, Helen mi sembra più passionale di Gilbert, nonostante sia lui quello a dimostrare più preso, più "debole", rimanendo però un po' sul superficiale. Lei invece, nonostante l'atteggiamento più distaccato, sembra vivere con tutti l'anima i rapporti che ha, come si vede dal suo affetto per Rachel, Millicent, Estehr, dal premura che ha per il marito fino alla fine, dal rispetto per la zia, e cosi via. I legami di Gilbert con le altre persone sembravano invece molto più superficiali e spesso tesi solo ad un secondo fine (come ad esempio quello con il fratello di lei).


In ogni caso è stato bello immergersi nella campagna inglese ottocentesca :)


Concordo su tutto ;) . Quindi, considerando anche le riflessioni finali altrui, potremmo forse concludere: buon romanzo, ma potremmo anche leggere di meglio ... Tipo Dickens? :whistle:
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15/06/2017 18:49 #31281 da Dada

Finito anche io e devo ammettere che le ultime 100 pagine sembrava non finissero mai. Non mi ha annoiato perchè non si dilunga in descrizioni o riflessioni, c'è sempre "azione", ma l'ha tirata un po' per le lunghe per un finale che si era capito già da un po'. Non mi è dispiaciuta come lettura, anche s enon mi ha appassionato veramente. Anche a me ha stuccato un po' l'eccessivo sentimento religioso e di fede, mentre ho notato più volte una vena ironica nel tratteggiare personaggi e situazioni che mi è molto piaciuta.
Per quanto riguarda la storia d'amore, Helen mi sembra più passionale di Gilbert, nonostante sia lui quello a dimostrare più preso, più "debole", rimanendo però un po' sul superficiale. Lei invece, nonostante l'atteggiamento più distaccato, sembra vivere con tutti l'anima i rapporti che ha, come si vede dal suo affetto per Rachel, Millicent, Estehr, dal premura che ha per il marito fino alla fine, dal rispetto per la zia, e cosi via. I legami di Gilbert con le altre persone sembravano invece molto più superficiali e spesso tesi solo ad un secondo fine (come ad esempio quello con il fratello di lei).


In ogni caso è stato bello immergersi nella campagna inglese ottocentesca :)


Concordo su tutto ;) . Quindi, considerando anche le riflessioni finali altrui, potremmo forse concludere: buon romanzo, ma potremmo anche leggere di meglio ... Tipo Dickens? :whistle:

Io sto leggendo La bottega dell'antiquario di Dickens...ve lo consiglio, è davvero una bella storia narrata in puro stile dickensiano

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15/06/2017 18:59 #31284 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë

Io sto leggendo La bottega dell'antiquario di Dickens...ve lo consiglio, è davvero una bella storia narrata in puro stile dickensiano


Non l'ho letto, e ne terrò certamente conto: grazie ;)
Ringraziano per il messaggio: Dada

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26/08/2023 11:39 #64122 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë
Intorno al 7 settembre inizierò la lettura di questo romanzo per un gruppo di lettura della mia città! Qualcuno è interessato?

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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09/10/2023 10:19 #64380 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "La signora di Wildfell Hall" di Anne Brontë
Ho letto questo libro quasi un mese fa e devo dire che, nonostante il mio non amore per le Bronte, ho trovato il libro piuttosto gradevole e in definitiva mi è piaciuto. Ho riscontrato lo stesso problema che ho già visto in altri loro romanzi e cioè che non c'è mai un personaggio che mi piaccia davvero o uno in cui posso identificarmi.
La stessa protagonista, che agisce in un certo modo e poi capiamo anche il perché nel momento in cui possiamo leggere il suo diario, è fin troppo timorata di Dio e anche nel finale, quando assiste il marito moribondo, a me sembra che lo faccia solo per garantirsi il paradiso e non per vera bontà umana. Il marito è l'unico personaggio che ho trovato coerente fino alla fine, orrendo era e orrendo è rimasto XD. Gilbert me lo sono immaginato come uno psicopatico perché è ossessionato da Helen e, per mera gelosia, colpisce a bastonate Lawrence e lo lascia tramortito a terra andandosene... quanto squilibrato è uno che si comporta così? Per non parlare di come abbia gestito il flirt con Eliza, pur sapendo che non l'avrebbe mai sposata. Mah. La stessa Helen, che tanto sembra moderna in certi aspetti, è piuttosto cieca nei riguardi degli uomini che frequenta (vedi il marito e vedi Gilbert), anche Lawrence non è tanto meglio perché un fatto così grave (la randellata) avrebbe dovuto raccontarlo alla sorella per metterla in guardia da uno squilibrato del genere. Diciamo che degli uomini presenti nel romanzo, non ne salvo nessuno: Hattersley, l'amico di Arthur, si redime alla fine ma è comunque un brutto personaggio e non mi è piaciuto nemmeno quell'altro ossessionato di Hargrave; neanche lord Lowborough è salvabile perché, anche se forse è il meno peggio, è comunque un altro che è dipendente sempre da qualcosa...
Con le donne va meglio, escludendo Annabella, ma vuoi per il periodo storico, vuoi per l'indole, sono sempre succubi degli uomini (fratelli, figli, mariti). E poi c'è troppa religione, io ho poco digerito tutti questi passi moralisti.

Il problema dell'alcolismo è descritto in modo molto realistico e, anche non sapendo la storia personale delle Bronte (cioè del loro fratello), si capisce bene che è qualcosa che l'autrice ha toccato da vicino.

Comunque nel complesso mi è piaciuto, è stata una lettura gradevole perché rimanda a uno spaccato di verità, l'amarezza di certi "amori", che sono ancora molto attuali ai giorni nostri. Anche io come Lorenzo ho preferito le parti iniziali e di mezzo, mentre ho trovato piuttosto lenta la conclusione. Ancora non ho letto "Agnes Grey", ma Anne Bronte mi è sembrata più o meno in linea con lo stile di Charlotte (che forse mette una punta di amore/passionalità in più, penso per esempio a "Jane Eyre") e sicuramente l'ho trovata molto più gradevole di Emily.

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