"erano le sensazioni moderate quelle accolte nel mio spirito. Mi sentivo obbediente al dovere e all'ordine. Ero tranquilla. Avevo la sensazione di essere contenta. Agli occhi altrui, e di solito perfino ai miei, avevo l'aria di una persona disciplinata e sottomessa."
MA non vi preoccupate, questa Jane dura solo qualche pagina!
Infatti
"un pastore, un'ottima persona, quasi degno di una tale moglie" 
si porta via la signorina Temple, e tutto cambia.
"Il mio spirito si era liberato da tutto quello che aveva avuto in prestito dalla signorina Temple, [...] ero rimasta nel mio elemento naturale, e provavo lo stimolo delle mie vecchie emozioni [...] In quel momento mi rendevo conto che il mondo era vasto, e che un campo pieno di speranze e paure, di sensazioni e di esaltazioni aspettava chi aveva il coraggio di affrontarlo, e di cercare la vera conoscenza della vita fra i suoi pericoli. [...] Sentivo ormai che non bastava. [...] Aspiravo alla libertà, anelavo la libertà, e pronunciai una preghiera per ottenere la libertà"
Non vi è mai capitato come a Jane di voler solo che vi lascino in pace per continuare con i vostri pensieri?
"Non fui libera di riprendere il filo interrotto delle mie riflessioni fino al momento di andare a letto. Anche la maestra che divideva con me la camera mi distoglieva dai pensieri a cui volevo tornare, con una profusione di sciocche chiacchiere. Mi auguravo di cuore che il sonno la facesse tacere" 
A me capita di arrabbiarmi perché qualcuno interrompe il filo dei miei pensieri, e il povero malcapitato non può capire
Finalmente l'avventura inizia
"Per i giovani senza esperienza è una sensazione molto strana il sentirsi completamente soli al mondo, tagliati fuori da tutto, coll'incertezza di poter raggiungere il porto verso cui si è diretti, e coll'impossibilità di tornare là donde si è partiti. Il fascino dell'avventura mitiga questa sensazione, e la fiamma dell'orgoglio lo riscalda; ma poi la paura comincia a turbarla."
Ma Jane non è mai soddisfatta
"Mi biasimi pure chi vuole, quando saprà che, di tanto in tanto, [...] salivo i tre piani, sollevavo la botola del solaio, e, raggiunte le tettoie, spingevo lo sguardo sui campi fino all'incerto orizzonte... e che desideravo poter vedere oltre quel limite, raggiungere il mondo affaccendato, le città, i luoghi movimentati di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai visti; che desideravo più esperienza, maggiori relazioni con gli uomini e conoscenza dei caratteri di quel che mi era possibile dove mi trovavo.
[...]
Ci sarà, senza dubbio, chi mi biasimerà, chi mi dirà incontentabile. Ma non c'era nulla da fare. L'inquietudine era nella mia natura; e qualche volta mi agitava fino alla sofferenza. [...] lasciare il mio cuore vibrare di un'esaltazione che lo turbava sì, ma lo dilatava; e soprattutto aprire l'orecchio interiore a una voce inesistente, una voce creata dalla mia immaginazione e che non mi dava pace, alimentata dalla vita, dal fuoco e dalle sensazioni a cui aspiriamo, e che nella mia esistenza allora non avevo."
E qui stavo giusto pensando che di solito questi sentimenti sono associati a personaggi maschili, e infatti continua così...
"In genere si crede che le donne siano molto quiete. Le donne invece provano gli stessi sentimenti degli uomini. Hanno bisogno di esercitare le loro facoltà, e di provare le loro capacità come i loro fratelli; soffrono come gli uomini dei freni e dell'inattività, e fa parte della mentalità ristretta dei loro compagni più fortunati il dire che si devono limitare a cucinare e a far la calza, a suonare il piano e far ricami. è stupido condannarle o schernirle, se cercano di fare di più o imparare di più di quello che è solito al loro sesso."
E poi non possiamo tralasciare i passaggi semplicemente belli esteticamente
"Mi trovavo a un chilometro e mezzo da Thornfield, su un sentiero noto per le rose canine d'estate, per le noci e le more in autunno, e che ancora conservava alcuni tesori color del corallo nelle bacche del biancospino e della rosa canina, ma il cui piacere migliore consisteva nella solitudine profonda ed estatica. Se spirava un soffio d'aria, non si sentiva rumore, perché non c'erano agrifogli e sempreverdi a frusciare, e i nudi biancospini e i cespugli di nocciole erano immobili come i ciottoli bianchi sparsi sul viottolo. Da ogni parte si stendevano i campi, dove non c'era ora il bestiame a pascolare; e piccoli uccelli bruni, che volavano di tanto in tanto sulla siepe, parevano delle foglie rossicce che si erano dimenticate di cadere."
"Un vero martellamento, uno scalpiccio metallico che rompeva la dolce poesia dell'ora; come, in un quadro, un solido blocco di roccia o una quercia dalle scabrose cavità, che si ergono su un paesaggio, interrompono la distanza aerea delle colline azzurre, dell'orizzonte assolato, delle nuvole vaghe ove tinta si fonde a tinta."
"Il cavallo prima di impennò, poi si lanciò in avanti. Il cane corse dietro le loro tracce. Tutti e tre scomparvero
come erica che, nella landa,
il vento selvaggio trascina."