Il secondo incontro con Rochester non inizia tanto bene, non si possono obbligare certe persone a chiacchierare a comando!

"'Se si aspetta che parli per il puro gusto di parlare, capirà che ha sbagliato di grosso sul mio conto', pensai"

Ma Jane è sempre sul pezzo e si riprende subito:

"Non credo, signore, che abbia il diritto di comandarmi, semplicemente perché è più vecchio di me, o perché ha visto più mondo di me. La sua superiorità dipende dall'uso che ha fatto del suo tempo e della sua esperienza"

e gli consiglia pure di darsi una mossa per migliorare! Inoltre non ha timore di troncare subito una discussione fine a se stessa.

"E qual è il racconto che più le piace?"
"Oh! Non ho molta scelta! Hanno tutti lo stesso tema: l'amore; e promettono di finire nella stessa catastrofe... il matrimonio."

"Provai un acuto piacere a guardarlo...; un piacere caro e opprimente: oro puro con una punta d'acciaio di agonia; un piacere simile a quello che può provare un uomo che muoia di sete, che sa che il pozzo a cui si è inginocchiato è avvelenato, e cionondimeno aspira alla divina bevanda."

"Che vale ripetermi di continuo che rimarremo sempre divisi, mentre, se respiro e penso, devo amarlo?"

Ma Jane nota che c'è qualcosa che non va:

"E c'era in lui qualcosa di misterioso... Era un atteggiamento di crudeltà o di sofferenza, di astuzia o di desolazione? Qualcosa che si schiudeva, di tanto in tanto, agli occhi di un osservatore attento, e si richiudeva subito prima che si potesse andare in fondo; quel qualche cosa che mi faceva paura, come se avessi camminato su un terreno vulcanico, e all'improvviso avessi sentito tremare il suolo e l'avessi visto aprirsi... Ma, invece di ritirarmi, desideravo continuare a risolvere il mistero."

"E, se lo avessi amato meno, avrei notato nella sua voce e nel suo sguardo un'esaltazione selvaggia."

Jane è sempre più forte e matura

"Mi sentivo come una pellegrina sulla faccia della terra, ma avevo più solida fiducia in me stessa e nelle mie forze, e il terrore dell'oppressione mi isteriliva molto meno."

Questo si vede benissimo nella scena con la zia. Jane è cresciuta e ha imparato ad andare avanti nella vita anche dimenticando i torti, la zia invece morirà sempre uguale:

"Il suo occhio crudele, chiuso alla tenerezza e alle lacrime, aveva deciso di giudicarmi cattiva fino in fondo; perché riconoscermi qualche buon sentimento non le avrebbe procurato piacere, ma solo un senso di umiliazione"

Quando finalmente Jane cede, non si abbandona certo al sogno d'amore come una sguattera che ha trovato il principe azzurro, ci tiene alla sua indipendenza.

"Non sono un uccello, e non ci sarà rete ad accalappiarmi. Sono un essere umano dotato di libertà e di volontà indipendente."

"Non ho mai trovata una come te, Jane, tu mi piaci, e mi domini... mi sottometti, sembra, e amo il senso di abbandono che mi comunichi. E mentre avvolgo la morbida serica matassa intorno al mio dito, un filo attraverso il braccio giunge fino al cuore. Sono preso, conquistato, e questo stato è così dolce che non riesco a esprimerlo, e questo stato di soggezione ha più fascino di un trionfo."

Anche lei lo ha capito:

"'Ti tengo per la cavezza ormai', pensavo; 'e non dubito di essere in grado di continuare in seguito; se un metodo avrà perso il suo effetto, ne troverò un altro.'

Rochester è conquistato, ma secondo me non ha capito al 100% il carattere di Jane, si illude di tenerla tutta per sé e di farne una damina.

"'Ora è la tua volta, piccola tiranna, ma verrà presto la mia, e una volta che ti avrò ti terrò, e ti legherò a una catena come questa', disse toccando la catenella dell'orologio. 'Sì, scricciolo, ti attaccherò al mio petto come un gioiello!'

Lei mette subito i paletti. Inoltre Jane, per quanto più giovane, è molto matura e capisce cosa vuole da una relazione. Rochester invece si illude di farla felice con vestiti, gingilli e con i soldi, non si rende conto di essere innamorato di lei proprio perché lei è diversa da così.

"'Parla, Jane. Ma preferisci che invece di una semplice domanda, forse un segreto, mi chiedessi metà dei miei beni.'
'Ma, re Assuero, che cosa farei con metà dei suoi beniI Mi ha presa per un usuraio ebreo che cerca un buon investimento in terre? Preferirei avere tutta la sua confidenza. Mi vuole escludere dalla sua confidenza, se mi ammetterà nel suo cuore?'
'Ti accorderò volentieri tutta la mia confidenza in quello che è degno di esser saputo, Jane. Ma, per amor di Dio, non cercare un fardello inutile. Non chiedere il veleno... non divenire una vera Eva nelle mie mani!'
'Perché no, signore? [...]'
'[...] Le sopracciglia sono aggrottate, e la fronte assomiglia a quella che una volta, in una splendida poesia, lessi definita come "un'azzurra riserva di tuoni". Avrà quest'aria, suppongo, da sposato.'
'Se questa sarà la tua aria da sposata, io, poiché sono cristiano, rinuncerò presto all'idea di stare con un puro spirito o una salamandra.'

E secondo me da qui si capisce che la relazione non è matura...

E in effetti Jane ripensa subito a quel suo parente:

"'Sarebbe un conforto', pensai, 'di aver un poco di indipendenza. Non potrò mai sopportare di essere vestita come una bambola del signor Rochester, o di starmene come una seconda Danae sotto una pioggia d'oro"

"E io pensai che il suo sorriso era come quello che un sultano, in un momento di amore e di abbandono, concede a una schiava che ha coperto d'oro e di gemme."

La scena di Bertha che entra in camera di Jane, strappa il velo, la fissa negli occhi e le spegne la candela è stata davvero terrificante!

A mio avviso Jane non poteva fare una scelta più giusta di così. Il modo in cui si comporta Rochester dopo la scoperta della moglie è stato terrificante, a un certo punto si manca per poco una violenza fisica: Rochester dice parole spaventose a Jane e la stringe minacciandola di farle del male. Poi non lo fa, forse anche perché Jane si mette a piangere (infatti usa questo stratagemma apposta per uscire dalla situazione), eppure di fronte a questo comportamento non si può non pensar male di Rochester.

"'Se rifiuterai, userò la violenza.' La sua voce era cattiva; il suo sguardo quello di un uomo sul punto di abbandonarsi a degli atti inconsulti."

"'Non ho mai visto', disse serrando i denti, 'non ho mai visto una creatura più fragile e più indomabile. è come una canna fra le mie mani!' Ed egli mi scosse con tutta la forza. 'La potrei torcere fra il pollice e l'indice'."

"Il mio amore, il sentimento che il mio padrone aveva suscitato in me, tremava nel mio cuore come un bimbo nella mia culla gelida. Non potevo più cercare conforto per la mia angoscia nelle braccia del signor Rochester, non potevo più trovare calore nel suo petto. Oh, non potevo più rivolgermi a lui, perché la fiducia era spenta, la confidenza distrutta! Per me il signor Rochester non era più quello ch'era stato. Non era quello che avevo immaginato. Non gli facevo colpa, né avrei detto che mi aveva tradita, ma non vedevo più in lui una sincerità perfetta, e dovevo lasciarlo. Questo era evidente."

Inoltre Jane ha paura, diventando la sua amante, di fare la fine di quelle precedenti, lasciate dopo un po' per noia.

"[...] trassi la morale da quegli insegnamenti che, se avessi perso il rispetto di me stessa, e dimenticati tutti gli insegnamenti che mi erano stati instillati, e con un pretesto magari giustificato, o per tentazione, avessi preso il posto di quelle povere ragazze, egli un giorno mi avrebbe considerata con lo stesso sentimento con cui ora profanava il loro ricordo."

"Mi sembrava di essere abbandonata, stanca e stremata, distesa sul greto in un grande fiume. Sentivo una corrente da una remota montagna, che mi avrebbe sommersa, ma non avevo la voglia di alzarmi, né la forza di fuggire. Ero tanto spossata, che non desideravo che di morire. [...] Tutta la mia esistenza desolata, il mio amore perduto, la mia speranza delusa, la mia fede spenta si rovesciarono su di me come una matassa paurosa e immane. Non posso descrivere l'amarezza di quell'ora: perché in verità 'le acque minacciavano la mia anima; affondavo in una palude e non potevo reggermi in piedi; giunsi in acque più profonde e i flutti mi sommersero'"

per il cugino. Da un lato lo ammiro per il suo fervore e per il desiderio di fare qualcosa di importante pur rischiando la propria vita, dall'altro non apprezzo il suo carattere così freddo e rigido, che annichilisce la natura di Jane. I sentimenti smettono di essere contrastanti con la sua richiesta assurda di matrimonio. Però per fortuna che è stato inflessibile, altrimenti Jane che fine avrebbe fatto...!

Lui rinuncia all'amore per le sue passioni: "non avrebbe potuto restringere tutto quello che ardeva nella sua natura, il vagabondo, il poeta, il prete, entro i limiti di un'unica passione."

Lui era "un solido pilastro per reggere gli interessi su cui poggia il mondo; ma, nel cantuccio del focolare, una colonna ingombrante, fosca, e fuori posto."

Ha sempre chiamato Rochester padrone, signore, e si sente legata a quest'uomo che le ha quasi usato violenza. Trovo che la sua volontà di tornare a cercarlo sia morbosa e malata..

Eppure anche a me piacciono i lieto fine, e tutto sommato Edward è cambiato veramente, sembra un'altra persona, quindi alla fine sono contenta che siano tornati insieme. Anche se, sebbene Jane ora sia indipendente economicamente, trovo triste che a 19 anni decida di dedicare tutta la sua vita alla cura di lui, della casa, del bambino, mentre tutta la sua voglia di vedere il mondo e di usare il suo intelletto nel migliore dei modi svanisce.
Insomma, ai miei gusti questo finale è amaro. Per quanto ami comunque il romanzo così com'è e trovi le ultime scene molto romantiche.

Anche Jane prova pena e curiosità per la pazza, e qui si dà solo la visione di Rochester. Lui dice che era una pazza patentata e quindi quale cosa più naturale di portarla in Inghilterra di nascosto e chiuderla in una stanza senza finestre (!!!). Per quanto potesse essere una persona pessima è stata davvero una cattiveria, e continuo a dire che avrei fatto di peggio che dare fuoco alla casa al suo posto. Inoltre lei, secondo i racconti di lui, è grezza, corrotta, depravata, non si capisce se gli dà più fastidio questo o la pazzia, ma io me la sono fatta un'idea, perché quando Jane gli chiede "odieresti anche me se diventassi pazza?" lui dice di no, perché apprezza il carattere di Jane, la sopporterebbe anche da pazza. E allora la storia è questa: Rochester imbrogliato dalla famiglia, giovane e inesperto, finisce per sposare una donna con cui non ha niente in comune e che non gli piace, così con la scusa della pazzia la chiude in una stanza senza finestre.

Ho ritrovato anche dei parallelismi: quando Jane parla della vita della donna, che deve essere stimolante come quella di un uomo, cosa che aveva pensato anche Bertha, poi le scene dei sogni, del vestito, dell'incendio.